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| LA LUPA E IL LEONE |
| La lupa e il leone è una storia vera e un libro d'amore. L'amore di Egisto ed Elisa, ai quali la vita ha regalato un destino da "salvati". L'abbandono alla nascita da parte dei genitori naturali avrebbe potuto renderli dei proscritti, dei reietti, non riconosciuti dai genitori, disprezzati dalla società. Quella stessa società, intrisa di moralismo, ha però al suo interno due secolari istituzioni che permettono a chi non possiede, di suo, nemmeno il cognome, di essere accolto in una grande famiglia, il cui legame non è stabilito dalla consanguineità, ma dallo spirito di fratellanza universale. Per Egisto è l'Arma dei Carabinieri, nella quale trova la dignità personale e il punto di riferimento sociale; per Elisa è l'Opera Pia Santa Maria della Pietà, dove orfanelli e trovatelli sono accolti, educati e forniti di strumenti adeguati per essere avviati al lavoro e, dunque, all'indipendenza economica. La figlia Margherita non potrà che sciogliere un canto d'amore in loro ricordo. |
PREFAZIONE Richiesto della prefazione a questo libro, già nella conversazione con l'autrice che mi parlava della "storia vera" dell'amore di Egisto ed Elisa, «ai quali la vita ha regalato un destino da "salvati"», ho risposto di sì con convinzione. Ora, dopo aver letto le bozze, rispondo al gentile invito anche con gratitudine. Perché - mi son chiesto - Margherita Barsimi ha voluto affidare alle pagine di un volume questa "storia vera" perfettamente stampata nel suo cuore? Per lo stesso motivo - penso - che ha indotto me a fare altrettanto, sia pure in modo diverso, quando, nell'estate del 2012, papa Benedetto XVI mi ha chiamato all'Episcopato. Dovendo pensare anche ad uno stemma, senza esitazione ho scelto quello del paese natale della mia famiglia e ho voluto che lo scudo, pur sormontato dall'immagine della Madonna che tiene tra le braccia Dio fatto Uomo, riportasse l'antica insegna di San Marzanotto d'Asti, espressione, per me, di una "storia vera": quella dei miei genitori e del prezioso patrimonio di valori umani e cristiani da essi ricevuto e a me trasmesso; valori, o meglio, realtà umane e cristiane, perché i valori acquistano pieno significato quando si incarnano nelle vicende della vita, nelle gioie e nei dolori, nei sentimenti e nelle paure, nelle fatiche e nella crescita di cui l'esistenza è fatta... Quando mamma, che ora ha superato felicemente i novanta, compì ottant'anni e papà già era partito per l'aldilà, ho scritto qualche riga che dice il motivo per cui, tanto tempo dopo, avrei scelto lo scudo di San Marzanotto come mio stemma di Vescovo: Rèis... radici. |
 
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