La "Porta" è la storia, in chiave sociale, della Manifattura di Annecy & Pont e delle sue successive evoluzioni. L'azienda fu uno dei maggiori complessi europei che fin dagli anni 20 del XIX secolo occupava alcune migliaia di persone in ciascuna delle proprie sedi.
Nonostante la sua importanza e le sue dimensioni, l'industria divenuta suo malgrado la prima multinazionale in seguito alla cessione della Savoia da parte del Regno Sardo, è rimasta pressoché sconosciuta e tanto sarebbe suffidente a giustificarne un'attenta analisi. Ma la sua storia è in realtà solo il filo conduttore di un discorso molto più ampio ed enormemente più interessante che è quello delle conquiste dei lavoratori e dei cittadini e di come esse hanno potuto avere luogo a Pont, in Piemonte e nel resto d'Italia.
L'autore prende in esame i progressi della scienza e della tecnologia come spunto per la trattazione dell'evoluzione industriale e sociale europea attraverso l'Illuminismo, la Rivoluzione Francese, il Risorgimento, il Fascismo, le guerre mondiali e la successiva ricostruzione fino a giungere ai giorni nostri.
INTRODUZIONE
Premessa
Dalla preistoria in poi l'umanità, nella sua necessità di organizzazione sociale e gregaria, ha visto nascere e morire decine di civiltà; ognuna di queste si distingueva per elementi caratterizzanti ed organizzazioni tipiche. Recentemente, all'interno di quest'universo di culture, si è voluta intravedere una dicotomia di tipo piuttosto particolare: quella relativa alla contrapposizione tra le civiltà contadine e quelle artigianali-industriali. La storia di un paese come Pont, piccolo ma nevralgico nel fenomeno di transizione dalla prima alla seconda, fornisce spunti importanti per analizzare il problema.
In questo senso Pont ha sopravanzato i grossi centri agricoli della pianura, che fondamentalmente hanno mantenuto le caratteristiche della vita contadina, e la stessa città che, a differenza di quanto accaduto in altri Stati, è stata subordinata alle Valli nel fenomeno industriale italiano. Pont, come altri centri alpini, ha visto sorgere al suo interno un'azienda che occupava una popolazione di lavoratori pari alla metà dei suoi stessi abitanti, tanto che non è azzardato definire Pont come "un paese-azienda".
Il libro Nojàutri Canavzan, pubblicato dall'autore nel 2004, rappresentava una sola delle facce della medaglia. Questo libro intende supplire alla mancanza, focalizzandosi sulla seconda ottica.
Durante un lasso di tempo sufficientemente lungo da far sì che le coscienze perdessero memoria di uno stato precedente, la Manifattura ha rappresentato per il paese il più alto e forse l'unico riferimento professionale, culturale, etico e sociale. La Fabbrica, come vedremo, ha permesso alla popolazione di elevarsi da una stagnazione agro-silvo-pastorale che la teneva in vita in uno stato d'indigenza e limitatezza. Ha costituito, in sostanza, per le famiglie pontesi e non solo per quelle, la prima fonte di denaro non guadagnato con il misero lavoro artigianale itinerante o con la vendita dei pochi prodotti al mercato settimanale.
Essa ha consentito anche una spinta forma di emancipazione femminile, facendo uscire dal limbo domestico la donna, consentendole una forma di riconoscimento sociale, ancor prima che economico. Ma soprattutto la Manifattura ha indirettamente dato la vita stessa a molti dei pontesi, fornendo alle loro famiglie le risorse minime di sussistenza che le stimolarono ad allargarsi e crescere di numero, potendo nutrire, pur tra gli stenti, uno stuolo sempre maggiore di figli che, trovando lavoro in tenera età, rappresentavano una forma di investimento familiare destinato ad autoalimentarsi.
Termini antonomastici
L'analisi di termini relativi a cose o persone che nel corso dei decenni hanno assunto valore di figura retorica, tanto da sostituire il nome comune a quello proprio per sottolinearne l'eccellenza, serve ad introdurre l'idea dell'approccio che è stato volutamente dato all'argomento.
Se paese e fabbrica erano in realtà un tutt'uno, o meglio un qualcosa d'inscindibile, esisteva pur sempre un confine tra le due entità. A collegare la realtà aziendale con quella ambientale era un cancello, una porta carraia, o ancora più semplicemente: "La Porta". Per questa ragione essa rappresentava la fabbrica a tutta la popolazione che identificava in lei il prestigio aziendale. La porta non è più un semplice accessorio del fabbricato, o un oggetto come molti altri, essa ha una valenza del tutto particolare riconosciuta da ciascun individuo. Da circa un secolo, ormai, grazie alla psicoanalisi, termini come "coscienza" e "inconscio" hanno assunto familiarità; altre nozioni di natura psicoanalitica sono al contrario rimaste piuttosto sconosciute alla maggioranza: è il caso del concetto di "inconscio collettivo" e di "archetipo".
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INDICE
Capitolo I
La Manifattura di Annecy e Pont
Introduzione
Premessa
Termini antonomastici
Archeologia Industriale (Dal Medioevo all'Ottocento)
Medioevo e Rinascimento
Mulini, fucine e prese di forza
Rivoluzione Francese - Epopea Napoleonica
Restaurazione e Statuti
Strade, collegamenti e sviluppo tecnologico
Industrializzazione Pontese (Da Napoleone a metà Ottocento)
Cenni storici sull'occupazione industriale in Canavese
Nascita dei primi stabilimenti
Industrializzazione Pontese: la famiglia Duport
La fabbrica di Annecy
Aspetti demografici e culturali legati al fenomeno industriale
Rete ferroviaria a cavallo delle Alpi
Manifattura di Annecy e Pont (Seconda metà dell'Ottocento)
L'era dei Laeuffer
Risorgimento
Unità d'Italia
Una vicina concorrente: la Filatura di Cuorgnè
Stabilimento Orco, apogeo di un'era
Ferrovia Canavesana e Filovia per Ivrea
Opere assistenziali ed immobiliari
Diritti del cittadino e problematiche legate al mondo del lavoro
Diritti del cittadino
Problematiche legate al mondo del lavoro
Società Operaia di Mutuo Soccorso
Enciclica Rerum novarum
Idee socialiste e prime forme di rivendicazione
"Protesta dello stomaco" e diritto allo sciopero
Fine di un secolo
Considerazioni
Capitolo II
La Manifattura di Pont
Introduzione
Premessa
Manifattura Mazzonis di Pont (Il Novecento)
Baroni Mazzonis di Pralafera
Scioperi del primo Novecento
La Grande Guerra
Biennio Rosso
Ventennio fascista
Seconda Guerra Mondiale, Resistenza e dopoguerra
Regime fallimentare e chiusura
Elettrificazione
Avvento dell'elettricità
Cotonifici ed energia elettrica
Elettrificazione in ambito pontese
Organizzazione interna ed ergonomia
Ciclo del cotone
Direzione aziendale e quadri intermedi
Orario di lavoro e retribuzione
Collegamenti, trasporti ed altre soluzioni arcaiche
Assistenzialismo e rapporti istituzionali
Case Operaie
Spaccio e mensa
Assistenzialismo e malattia
Clero e vita politica locale
Cultura: scuola di avviamento al lavoro e tecnica professionale
Associazionismo, sport e tempo libero
Riconversione industriale (Secondo Novecento)
Epoca post-cotoniera
Riqualificazione dello stabilimento - La famiglia Sandretto
Museo della plastica
Condizioni di lavoro alla soglia degli anni - Statuto dei Lavoratori
Olivetti e Movimento Comunità
Avvento nella Manifattura della multinazionale sudamericana
Condizioni di lavoro del Terzo Millennio
Considerazioni conclusive
Riflessioni libere
Conclusioni
Ringraziamenti
Bibliografia |
Claudio Danzero
LA PORTA
editore GS EDITRICE
edizione 2009
pagine 352
formato 21x29,7
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
20.00 €
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