PRESENTAZIONE
Frank Lloyd Wright, celebre architetto statunitense considerato uno dei maestri dell'architettura moderna, in visita a Torino, di fronte alla Mole ha esclamato:"È opera di un genio!".
Alessandro Antonelli è certamente una delle personalità più esaltanti nel panorama del nostro Ottocento. Opera nei più disparati settori e i suoi lavori sono sempre destinati a far discutere. Inizia la sua attività a soli vent'anni con un progetto di abbassamento delle strade attorno alla chiesa parrocchiale di Maggiora. Nonostante la contrarietà dei notabili, seppur giovane, con carattere, tenacia e forza d'animo porta a compimento la sua idea, con risultati apprezzati ancora oggi.
A Torino, è l'Architetto per antonomasia.Vive in prima persona l'intero periodo risorgimentale di cui assorbe ideali e motivazioni. Si trova a contatto stretto con casa Savoia, è insegnante all'Accademia Albertina, uomo politico, imprenditore. Anche gli avversari ne apprezzano le qualità. Durante il periodo più fecondo, elabora numerosi progetti di piani regolatori, case padronali, edifici religiosi.
È stato definito l'Architetto dell'altezza: infatti, le sue costruzioni in solo mattone e pietra lievitano verso l'alto. È un solitario che vince ogni ostacolo, lavora senza collaboratori. Il figlio ingegner Costanzo lo affianca quando, ormai anziano, si cimenta in grandi opere: la cupola della Basilica di San Gaudenzio a Novara, il Santuario del Crocefisso di Boca e la Mole, massima espressione della sua tecnica e monumento simbolo della città di Torino che da lui prende il nome.
Questa gli viene commissionata dalla Comunità ebraica di Torino, presieduta da Ernesto Ovazza, che vuole realizzare una sinagoga per festeggiare la libertà di religione concessa da re Carlo Alberto. Le numerose modifiche apportate rendono però il progetto troppo oneroso per le finanze della Comunità, che si vede costretta a rinunciare al suo completamento, tanto che un suo autorevole componente un giorno gli si rivolge dicendogli: "Ella non ci ha capito. Noi volevamo un tempio per pregare Jeova, non una torre per salire fino a Lui!"
Il 23 febbraio 1887 Torino è colpita da un terremoto di notevole entità e i torinesi si riversano preoccupati verso la Mole che, fortunatamente, non presenta nessun apparente cedimento. Consapevole del fatto che la costruzione possa globalmente deformarsi, Alessandro Antonelli introduce rinforzi che non alterano la struttura e prosegue la sua opera. Mazzetta alla mano, controlla tutti i mattoni utilizzati nella costruzione, per individuare eventuali difetti di fabbricazione, e rinforza la struttura fino a raggiungere il primato di costruzione in muratura più alta d'Italia e d'Europa.
Le sue costruzioni, apparentemente fragili, sono invece estremamente solide, tanto che ancora oggi, nonostante complessi monitoraggi e numerosi controlli, non si riesce a capire il loro segreto. L'architetto ha portato con sé, senza svelarlo, il fascino e il mistero della sua avventura. |
SOMMARIO
Presentazione
Introduzione
La Mole
Il contesto storico
La ricerca di un primato
Le caratteristiche tecniche
I disegni
Cronologia e numeri
Il Museo Nazionale del Cinema
La bella Torino
Uno sguardo sulla città, dalla Mole
Fetta di Polenta
Alessandro Antonelli
Note biografiche
Le sue opere principali |
Mauro Pedron
LA MOLE
editore FUSTA
edizione 2013
pagine 96
formato 12x18
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
12.00 €
9.00 €
ISBN : 978-88-98657-02-5
EAN : 9788898657025
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