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C'ERA UN ITALIANO IN ARGENTINA...
Torna alla ribalta un personaggio, dimenticato e affascinante, vissuto tra XIX e XX secolo, l'architetto piemontese Vittorio Meano, autore a Buenos Aires del Teatro Colón e del Palazzo del Congresso, nonché a Montevideo del Palazzo legislativo. Grandioso artista dall'enorme talento fin qui avvolto nel mistero, a cominciare dall'assassinio avvenuto all'apice della carriera, a soli 44 anni.
Il libro ne ricostruisce la vita grazie a un'accurata indagine che, attraverso il reperimento di preziose fonti documentali, ha consentito di ripercorrere la parabola di Meano, dalla nascita a Gravere all'omicidio a Buenos Aires con i relativi retroscena.
Sono pagine sorprendenti, che in alcune parti rivestono i caratteri dell'inchiesta e a tratti assumono quasi i contorni del noir: ma l'opera, oltre a narrare un'esistenza da romanzo e a sviscerare un enigma da film giallo, parla anche dell'emigrazione italiana, della Torino dell'Ottocento e della cifra artistica dei lavori meaniani.
Un racconto biografico che diventa affresco storico e si presta a ulteriori piani di lettura: l'analogia tra il malaffare pubblico-privato dell'epoca e quello attuale; gli insabbiamenti con i relativi depistaggi in auge allora come oggi; i segreti e i delitti di Stato sempre pronti a irrompere per inquinare e occultare la verità.
PREMESSA

Una vita breve, quella dell'architetto Vittorio Meano morto a soli 44 anni: a chi ne ricostruisca i lineamenti di pensiero, essa consente di tenere sotto osservazione tutta una generazione dell'Italia migliore.
Dopo gli esordi nello studio d'ingegneria del fratello Cesare, nel 1884 emigra a Buenos Aires per far parte del gruppo di lavoro di Francesco Tamburini, che stava realizzando grandi opere pubbliche nella città. Le vicende umane e professionali nella metropoli sudamericana pesano significativamente sulla sua attività.
I progetti che firma sono localizzati esclusivamente nell'ambito del Río de la Plata e comprendono pochi edifici, ma di singolare rilevanza istituzionale e urbana: il Teatro Colón, famoso nel mondo per l'eccezionale acustica, il Palacio del Congreso, sede del Parlamento, e il Palacio Legislativo della Repubblica Orientale dell'Uruguay, a Montevideo.
Non ci risultano casi di commissioni private, né di incarichi corporativi o accademici. Meano, a differenza di altri famosi architetti stranieri, sembra non aver avuto vincoli con la società locale.
Coerente ma non ossessivamente immobile, attento pure alle sollecitazioni rinascimentali e barocche, i suoi lavori sono da interpretare alla luce della tradizione piemontese e delle correnti principali dell'ambiente torinese in cui si è formato. Meano per questo è considerato un architetto sostanzialmente neoclassico, anche se palesa l'inclinazione a una certa drammaticità nei contrasti dei volumi e ciò si evidenzia nella cupola del Palazzo del Congresso.
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Claudio Martino - Paolo Pedrini

C'ERA UN ITALIANO IN ARGENTINA?

editore HEVER EDIZIONI
edizione 2013
pagine 232
formato 14,5x21
brossura editoriale, con doppia copertina ad aletta ripiegata
tempo medio evasione ordine
2 giorni

15.00 €
15.00 €

ISBN : 978-8896308-23-3
EAN : 9788896308233

 
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