ISOLE
mare, spiagge, lavoro, trasporti, barche, mercati, gente, flora, fauna, architettura

Un viaggio che, idealmente, collega le isole tropicali del mondo in un reportage di immagini mozzafiato, luoghi di sogno, mari incontaminati e spiagge di infinita bellezza.
Mauritius, Isole Cook, Maldive e molti altri paradisi naturali sono qui raccolti per riportare sulla pagina il calore del sole e i mille colori del mare.

L'isola, straniera e lontana per definizione.
La sua esotica extraterritorialità è da sempre per l'uomo il simbolo supremo dell'evasione e l'incarnazione di un luogo eletto. Dalla mitologia classica fino ai nostri tempi l'isola è la luminosa metafora dei territori inesplorati dell'inconscio e l'oggetto del desiderio capace di evocare innocenza, fuga e libertà.
Questo volume che raccoglie oltre 600 splendide fotografie, racconta centinaia di isole del mondo, disseminate nei tre Oceani, illustrate attraverso il linguaggio universale delle immagini. Un viaggio nel policromo scenario di un trasversale e planetario arcipelago, reale e immaginario.
Dagli sperduti atolli della Polinesia, alle isole dell'Oceano Indiano, a quelle della vicina Sardegna , fino alle isole caraibiche.
Isole ordinate secondo una geografia dell'anima, che nella ricerca dell'Eden perduto, ritrova nelle forza evocativa e narrativa delle immagini, un linguaggio universale e primordiale. Un'affinità elettiva che accomuna territori estranei e lontani in una sola voce che parla di luce, di azzurri radiosi, di umanità verginali.
"Isole", celebra le isole e il loro mondo di spettacolari ambienti naturali, di gesti, volti e usanze: un patrimonio straordinario da proteggere e salvaguardare.

PREFAZIONE

Da Robinson Crusoe, che Daniel Defoe fece naufragare nel 1719 nell'isola cilena di Juan Fernandez, fino alle leggendarie evasioni di Paul Gauguin, Charles Baudelaire e Robert Luis Stevenson che rincorrevano le terre sperdute dei Mari del Sud, l'isola si eleva dalla sua natura geografica e morfologica, per diventare il simbolo universale dell'Eden ritrovato, della centralità dell'individuo nell'universo.
Straniera e lontana per definizione, l'isola continua a essere una chimera affascinante che, almeno una volta nella vita, ci ha spinti ad aprire un planisfero per cercare nella vacuità degli oceani quel puntino di terra, grande quanto la capocchia di uno spillo. Non è soltanto per il desiderio di un'ipotetica fuga, reale o immaginaria, ma l'isola nell'inconscio di qualcuno è un simbolo ancestrale che nella risoluta ed essenziale conformazione riassume l'unicità dell'animo umano nonché la sua luminosa o tormentata solitudine. Come se l'isola fosse la speculare immagine del sé nel mondo; l'affioramento dell'Io, della propria natura individuale e circoscritta rispetto alle misure sconfinate del pianeta. "C'è un insulare Tahiti nell'anima di ogni uomo", scriveva Herman Melville.
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