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"I SENZA VOCE"
Il Risorgimento dimenticato
Il periodo storico denominato "Il Risorgimento" è stato voluto e caratterizzato da figure politicamente informate appartenenti alla nobiltà e alla borghesia presenti sul territorio italiano in quegli anni.

L'esercito e le truppe necessari per realizzare il progetto unitario sono stati costituiti con la partecipazione di uomini appartenenti soprattutto alle masse popolari e più umili della società di allora.

"I senza voce" narra la storia di una famiglia contadina che, con il passare delle sue generazioni, ha collaborato, con il suo determinante contributo di uomini, a completare il disegno unitario della nostra amata Italia.
Prefazione

Per i 150 anni dell'Unità d'Italia stiamo pensando tutti a grandi festeggiamenti, perché questa è una ricorrenza che vale veramente la pena di essere ricordata. Però, che strana questa Italia che ora tutti vorrebbero cambiare! Allora c'era chi la voleva repubblicana, chi monarchica, chi federale, chi centralista. Non mancarono i colpi bassi come quello inflitto a Garibaldi dopo l'incontro a Teano, o ancora dopo sull'Aspromonte. Non mancarono i malcontenti come quello di Cavour dopo l'armistizio di Villafranca.
Tutti, però, avevano chiaro in mente il disegno di quello stivale sotto un'unica bandiera, sfidando addirittura le scomuniche del Papa quando vide attaccato il suo potere temporale.
In tanto trambusto, tuttavia, non ci dobbiamo dimenticare di chi effettivamente ha fatto l'Italia.
Se le menti pensanti hanno tirato le fila e gettato le basi di quello che poi è stato definito "Il Risorgimento", i veri fautori, come sempre, sono stati gli umili che hanno contribuito con fatica e abnegazione, alla causa italiana, e tanti di loro hanno dato la vita per questo progetto così ambito. La maggior parte delle volte senza una motivazione particolare, ma solo perché non politicamente informati; oppure, come tanti volontari, addirittura spinti dalla fame e dalla miseria. Sono, questi, "i senza voce" che vanno particolarmente ricordati perché di loro non si parla su una lapide, accanto ai caduti delle successive guerre, in qualche casa comunale o museo.
Ma in particolar modo vorrei ricordare gli eroi del nostro caro Piemonte, non a caso cantato dal Carducci nella sua ode, ai quali voglio dedicare questo libro, e ai quali deve andare tutta la nostra riconoscenza.
Furono loro che, con coraggio e sprezzo del pericolo, lasciarono le loro famiglie per seguire il progetto di una classe dirigente che, per le sue idee liberali e democratiche, venne indicata come punto di riferimento da tutti i popoli della nostra amata Italia.
Buona lettura..

Giancarlo Gili




Giancarlo Gili

"I SENZA VOCE"

editore GILI
edizione 2011
pagine 74
formato 21X13
brossura
tempo medio evasione ordine
2 giorni

10.00 €
10.00 €

ISBN : 978-88-95163-46-8
EAN : 9788895163468

 
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