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ALL'INFERNO A DICIOTT'ANNI
Memorie della guerra in Russia
AVVERTENZA

Ho inserito in appendice, il finale del racconto "Il Ghisalberti" scritto nel 1986, in ricordo di un compagno d'arme in Russia . In quel racconto ho parlato dell'uomo, non di guerra, che là appare solo come sottofondo. Nel breve racconto così lo presento...parlerò di lui, non di guerra. Fu il solo vero uomo tra i mille e mille incroci nella vita..
Nel 1942 ero un ragazzo di diciott'anni, combattente a fianco di uomini tra i trenta e cinquant'anni. Giunto al traguardo della mia esistenza, sento il dovere verso quell'amico, di raccogliere le memorie per rendergli onore.
Sbaglierò date, luoghi, storpierò nomi: il diario, mia giornaliera fatica dal giugno 1942 al febbraio 1943, mi fu sottratto a Konigsberg, in occasione del raduno contumaciale necessario per la disinfestazione dei reduci di Russia. Mi fu requisito, scomparso. I crudi episodi annotati disturbavano la coscienza dei tedeschi. Al ritorno si doveva sottacere, ignorare l'efferatezza gratuita, sadica su prigionieri inermi e su civili.
La guerra in battaglia è sangue, fuoco, morte. E' crudele, ma necessaria nell'orrido bilancio del dare e avere. Quelle erano testimonianze imbarazzanti.
Il mio non intende presentarsi come resoconto di quella guerra. A distanza di sessant'anni evidenzierò le mie esperienze personali, le emozioni provate, le curiosità di un ragazzo scaraventato all'inferno.
Ho cercato di documentarmi per darne un ordine logico e cronologico. Malgrado le mie insistite ricerche non ho trovato traccia dei 47 bersaglieri, me compreso, della i^ compagnia "disciplina" del 4° Reggimento Bersaglieri.
Ai distretti militari di Casale Monferrato prima, e di Alessandria nel dopoguerra, ignoravano e negarono l'esistenza di reparti "disciplina" nell'esercito italiano.
Il dubbio, ora quasi certezza, che tali reparti siano stati inseriti negli organici tedeschi, ai quali servivamo nelle operazioni di prima linea.
Kanonenfutter = carne da cannone.

Asti, ottobre 2001

In memoria di Roberto Ghisalberti
Giovanni Bosia, già dirigente d'azienda, esperto di organizzazione commerciale e docente di marketing, per lavoro ha vissuto trentacinque anni lontano dalla natia Asti. E' stato combattente in guerra e partecipò in armi alla Resistenza. Sin da ragazzo con il gusto della lettura, giunto all'età di sessantacinque anni ha iniziato a scrivere, annoverando due libri tecnici, tre di poesie e sei romanzi: in questi ultimi racconta di avvenimenti a cui ha assistito e di persone realmente incontrate. Ha vinto numerosi concorsi di narrativa e di poesia anche in campo nazionale.
In questa riedizione delle sue memorie di guerra, alla soglia del suo 86° anno, ricorda i compagni caduti e il loro sacrificio come carne da cannone (Kanonenfutter), a questo infamante ruolo destinati per l'inquadramento in una "compagnia disciplina" facente parte della 27^ Panzerdivision Teo Bninswig, nell'estate autunno del 1942 e successivi inverno e primavera.
Nelle descrizioni si rileva, con particolare ossessione, la sua sensibilità per l'ecatombe e il sangue versato nella pianura a copertura del lago Rybinsk posto a nord sullo stesso meridiano di Mosca.
Con altro libro di memorie "Un partigiano dell'ultima ora" rievoca le sue vicende nelle lotte partigiane 1944-45 nelle Langhe e nella "Repubblica dell'alto Monferrato" che valsero alla Provincia di Asti la Medaglia d'Oro al valore militare.




Giovanni Bosia

ALL' INFERNO A DICIOTT' ANNI

editore SPETTATTORE LIBRI
edizione 2010
pagine 184
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

15.00 €
15.00 €

ISBN :
EAN :

 
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