UN'IDEA
DI ROMA
Tra la fine del secondo millennio e l'inizio del terzo, dopo centotrenta
anni di ottusa violenza nei confronti della sua storia in nome della modernità
e del progresso, di lacerazioni aperte in un tessuto urbano che si era
formato per successive stratificazioni nel corso dei secoli, di devastante
speculazione edilizia non solo nella corona dei casali, delle vigne e
degli orti che stemperavano il passaggio della città alla campagna
circostante, ma anche nei parchi delle ville urbane e nelle aree centrali
liberate dal piccone demolitore; dopo cento anni di ininterrotto afflusso
di masse di diseredati in cerca di lavoro e di avventurieri in cerca di
facili fortune, dopo settant'anni di cinema, cinquanta di televisione
e quaranta di motorizzazione di massa, i monumenti che restano del suo
passato bastano ancora a conferire a Roma la sua inconfondibile fisionomia
e un valore culturale di cui non si può fare a meno? O sono ormai
soltanto un'offerta turistica dell'industria del tempo libero? Che, à
la guerre comme à
la guerre,
utilizza come strumento di concorrenza anche in più di una peculiarità
religiosa altrove non proponibile?
Tale potrebbe sembrare all'apparenza la situazione a chi iniziasse il
suo itinerario romano dal Colosseo, tra comitive di turisti che alzano
la testa sincronicamente, guardando tutti nella stessa direzione, allo
stesso momento e per la stessa durata di tempo ciò che il loro
cicerone-burattinaio indica, in attesa della mezz'ora di pausa per farsi
fotografare in compagnia di patetici similcenturioni che brandiscono sorridendo
spade di latta (che ce tocca a ffà pe maggnà). O
dal Circo Massimo adibito a ipermercato di sacramenti somministrati frettolosamente
(prenda il numero e si metta in fila in attesa del suo turno, sarà
servito al più presto). Certo in viaggio a Roma non si possono
tralasciare i luoghi che la connotano nell'immaginario collettivo. Il
Palatino, i Fori, il Campidoglio, Fontana di Trevi, piazza di Spagna,
San Pietro, il Pantheon, piazza Navona, Castel Sant'Angelo la caratterizzano
così profondamente che se non si visitassero non si potrebbe dire
di averla vista. Ma non sono tutto. Ci sono altri luoghi che non hanno
la stessa bellezza artistica o la stessa importanza storica, in cui tuttavia
lo spirito della città si incarna altrettanto profondamente, che
non s'impongono all'attenzione ma devono essere trovati, sfuggono agli
sguardi distratti e superficiali, parlano sottovoce e non possono essere
uditi se non in solitudine e silenzio. [..] |
INDICE
Un'idea
di Roma
Il Celio
Il Colosseo e i Fori
Il Palatino e il Campidoglio
Il Foro Olitorio e il Foro Boario
L'Aventino
Il Campo Marzio
Trastevere e il Gianicolo
Il Vaticano e Castel Sant'Angelo
Il Viminale e l'Esquilino
Un itinerario barocco
Le mura aureliane e i monumenti fuori porta |
Gabriella Arduino - Maurizio Pallante
UN'IDEA DI ROMA
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2002
pagine 144
formato 21,5x28
cartonato con sovracoperta plastificata a colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
30.00 €
30.00 €
ISBN : 88-8068-195-8
EAN :
|
|