INTRODUZIONE
In passato si poteva morire per mancanza di cibo, anche se era più frequente
che, per cibo inadeguato o scarso, ci si ammalasse. Il rachitismo, le malattie
polmonari, il cretinismo e soprattutto l'altissima percentuale di mortalità infantile,
erano strettamente legate al tipo di alimenti che il popolo riusciva a
procurarsi.
Le carestie e la contaminazione dei raccolti non erano imputabili all'uomo,
così come non lo erano le epidemie legate alla mancanza di igiene
e di profilassi, cui la gente non era in grado di provvedere. Chi poteva
permettersi di mangiare le carni temeva, al massimo, i rischi di una inadeguata
conservazione, e non certo quelli causati da una alimentazione del bestiame
effettuata contro le più elementari leggi biologiche.
Le acque, stagnanti o contaminate da sostanze organiche, spesso venivano fatte bollire, o addizionate all'aceto, nell'ingenua convinzione di potere così evitare i pericoli. I topi, più che apportatori di peste, erano temuti come avidi concorrenti, ma nessuno lasciava i terreni incolti, mentre oggi il bestiame, perennemente rinchiuso nelle stalle, spesso attende non il fragrante fieno, ma un mangime ottenuto dalla macinazione delle carogne di altri erbivori. L'ansia di maggiori guadagni e di minori fatiche ha sovvertito le leggi naturali.
Il contadino, che fino a quel momento aveva sempre e soltanto utilizzato l'esperienza antica, si trovò improvvisamente a disposizione non solo delle tecnologie, che la meccanica aveva creato, ma anche una vetrina scintillante di innovazioni alimentari: come il ragazzino, che entra improvvisamente in un enorme self service, raccolse a piene mani quei comodi alimenti, piacevoli persino alla vista ed all'olfatto, convinto che gli uomini che li avevano autorizzati avessero agito secondo scienza e conoscienza. Così non fu, e ci trovammo tutti di fronte al paradosso di grosse disponibilità di carne distrutta, e di gente che si avvicinava timorosa al tavolo imbandito.
Le adulterazioni in campo alimentare, non sono una prerogativa delle innovazioni chimiche o tecnologiche odierne: nel 1880 l'Inchiesta Jacini già riferiva, allarmata, quanto, qui, per stralci, viene riportato integralmente - (Inchiesta Jacini, Atti della Giunta per l'Inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola - Volume VIII, tomo I, Sulle Condizioni della Economia Agraria e della Proprietà. Pag. 665 e segg. dell'ottavo volume, a cura del Commissario Avv. Francesco Meardi, deputato del Parlamento, sulla VII circoscrizione, ossia Provincie di Cuneo, Torino, Alessandria, Novara, Piacenza e Circondari di Bobbio e Voghera.
[..]
|
INDICE
Prefazione
Introduzione
Capitolo I - I MALNUTRI'
Capitolo II - POLENTA, MAIALE, FRUMENTO E VERDURE
Capitolo III - PAPI, VINO, FAGIOLI E NOCCIOLE
Capitolo IV - PARLIAMO DI ACETO
Capitolo V - CASTAGNE E CONIGLIO
Capitolo VI - LA FAME E IL FREDDO
Capitolo VII - PASTA, RISO, CARNE PER I POVERI E FRUTTI SELVATICI
Capitolo VIII - DALLA LOMELLINA ALLA VALLE D'AOSTA
Capitolo IX - IL RISO, ORO BIANCO DEL PIEMONTE
LA CARNE D'ASINO
Capitolo X - LE MINESTRE, LE ERBE SPONTANEE E LE SPEZIE
Capitolo IX - RAPE, FAVE, COMPOSTE E SCIROPPI
Capitolo XII - L'ACQUA E IL VINO
Capitolo XIII - ACACIA, FIORE DI ZUCCA, ZAMPINI DI MAIALE
Capitolo XIV - IL PANE
Capitolo XV - LA DISPERAZIONE NELLA CITTA'
Capitolo XVI - CIPOLLE, AGLIO, PORRI E IL PANE DI CARLO ALBERTO
Capitolo XVII - IL PESCE IN PIEMONTE
Capitolo XVIII - OVINI, CAPRINI E BOVINI
Capitolo XIX - TOPINAMBOUR, CARDI E RATATUIA
Capitolo XX - UOVA, FRITTATE, TORTE SALATE E ERBE ODOROSE
Capitolo XXI - CIOCCOLATO
Capitolo XXII - POMODORI O POMI D'ORO?
Capitolo XXIII - I SUGGERIMENTI DI DON BOSCO
Capitolo XXIV - GIORNALI A TORINO NEL 1840
Elenco dei giornali che si pubblicavano a Torino
Capitolo XXV - IL MOTTO ERA UNO SOLO: Rivalutiamo la terra
Bibliografia essenziale
Indice
|
Enza Cavallero
I MALNUTRI'
editore DANIELA PIAZZA
edizione 2006
pagine 286
formato 21X29,7
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
30.00 €
30.00 €
ISBN : 88-7889-161-4
EAN : 9788878891616
|
|