PREFAZIONE
Riprende felicemente, dopo molti anni di interruzione, la collana "Fonti per la storia delle arti in Piemonte", iniziata nel lontano 1990 e promossa dal Centro Studi Piemontesi, con le aggiunte vasariane di Gugliemo Della Valle, la quale intende ripresentare, in edizione critica, testimonianze letterarie e documentarie antiche, note o poco note, relative all'arte negli Stati del re di Sardegna.
La ripresa di questa iniziativa editoriale avviene ora con la pubblicazione integrale di un'impegnativa e capillare ricerca documentaria commentata, condotta da Maria Ludovica Vertova, già mia valente allieva all'Università di Pavia, relativa al restauro e alla ricostruzione dell'Abbazia di Hautecombe in Savoia, affacciata sul lago di Annecy.
Hautecombe, pantheon dinastico della dinastia sabauda, fu ricostruita a partire dal 1824 per volere di Carlo Felice e della consorte Maria Cristina. "Hautecombe è un gran fatto, di portata e dí significato europei, è un po' il ritorno al nid d'aigle della dinastia. I suoi restauri devono essere visti in parallelo con quelli di Frarwois Debret a SaintDenis e con quelli più prossimi e meno radicali della chiesa di Brou a Bourg-en-Bresse, un altro luogo sacro alle memorie dei Savoia e con altre imprese in Germania e Austria"( Enrico Castelnuovo, 1980).
Il progetto di restauro e di ricostruzione dell'Abbazia fu ideato dall'architetto Ernest Melano. La decorazione scultorea fu realizzata invece da Benedetto e Lodovico Cacciatori insieme alla bottega, con il completamento successivo di Alessandro Laboureur e di Giovanni Albertoni, mentre quella pittorica si deve a Luigi Vacca.
Il Melano, che collabora a Racconigi e a Pollenzo con Pelagio Palagi, recupera il preesistente monastero in rovina e ridisegna un insieme cistercense in stile neogotico troubadour. Melano coordina, tra il 1825 e il '31 (morte di Carlo Felice) e, poi nel prosiego, sino agli anni 40 (nel 1843 avviene la redazione del volume celebrativo del complesso monumentale affidata a Luigi Biondi con illustrazioni di Pietro Palmieri), una fitta schiera di artigiani: muratori, stuccatori, intagliatori, scultori, vetrai, intarsiatori.
La decorazione scultorea, che comprende i numerosi interventi nei monumenti celebrativi della chiesa viene affidata nella prima fase (1825-1827) a Benedetto Cacciatori di origine carrarese, al padre e alla bottega, attiva anche in numerose località lombarde, piemontesi e savoiarde. Nel 1838 subentrano il Laboureur e l'Albertoni. Le sculture dei Cacciatori, che rivelano una straordinaria perizia tecnica, interpretano alla lettera la cultura e gli ideali neomedíevali, con ricorsi classicisti e venature romantiche.
La decorazione pittorica di Hautecombe, si deve a Luigi Vacca e alla sua bottega (con i fratelli e Francesco Gonin). L'opera del Vacca a Hautecombe, che collabora anche con disegni per gli ornati delle sculture dei Cacciatori, è stata studiata con attenzione da Paola Traversi.
La bottega del Vacca interviene nell'ornamentazione pittorica della chiesa e degli appartamenti regi, con opere murali e tele di carattere religioso e mitologico, di cui sopravvivono ancora molti disegni a penna preparatori in collezione privata, alcuni dei quali pubblicati ora per la prima volta. Tali dipinti si allineano culturalmente al gusto neogotico dell'abbazia, con caratteristiche soluzioni scenografiche e illusive, che mostrano l'esperienza del Vacca nell'ambito del Regio Teatro torinese.
L'opera, curata da Maria Ludovica Vertova con raro rigore storico filologico, sia nella sintesi storica iniziale che nel ricchissimo e minuzioso regesto, offre uno spaccato straordinario dei lavori di Hautecombe e della sua proposta culturale. Dai documenti trascritti, che coprono l'intero arco temporale del complesso monumentale (1824-1856), emergono, in successione, tutte le fasi della storia e della vita del cantiere: la scelta e i contatti con gli artisti, i loro movimenti, il rapporto con la committenza e i funzionari intermediari, i conti di spesa, i pagamenti, i materiali e le tecniche impiegati nella lavorazione, la scelta iconografica studiata appositamente per celebrare, ricorrendo al gusto dominante, la tradizione dinastica sabauda e i suoi valori simbolici, che vengono strumentalizzati dalla corte per gli orientamenti politici e immediati della avvenuta Restaurazione.
GIANNI CARLO SCIOLLA |
INDICE
Prefazione
Gianni Carlo Sciolla
Premessa
CARLO FELICE E IL PROGETTO DI RESTAURO DI HAUTECOMBE
Hautecombe e la tradizione sabauda
Gli scavi per il ritrovamento delle reliquie
MELANO IDEATORE, AMMINISTRATORE, DIRETTORE DEI LAVORI E
RESPONSABILE DELLE MAESTRANZE
LA SCULTURA
L'incarico ai Cacciatori
L'opera scultorea di Benedetto e Lodovico Cacciatori
Le opere scultoree di Alessandro Laboureur e Giovanni
Albertoni
LA DECORAZIONE PITTORICA, di Paola Traversi
L'incarico a Luigi Vacca
Il cantiere decorativo
ILLUSTRAZIONI
DOCUMENTI 1824-1856
APPARATI
Elenco dei bozzetti in terracotta conservati ad Agliè
BIBLIOGRAFIA
INDICE DEI NOMI |
Maria Ludovica Vertona
HAUTECOMBE
editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 2009
pagine 468
formato 18x25,5
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
36.00 €
36.00 €
ISBN : 978-88-8262-144-5
EAN : 9788882621445
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