Prima c'è stato il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. Nel quinto atto Teseo dice:
Love, therefore, and tongue-tied simplicity
In least speak most, to my capacity.
Mi sembra giusto estrapolare le parole in least speak most.
Stanno a indicare la consapevolezza di una condizione antica, che risale al tempo anteriore all'invenzione della scrittura.
Il mito fissava le conoscenze in metafore idonee a facilitare la memoria. Le parole del mito costruiscono immagini le quali comprendono quel sovrappiù che il linguaggio diretto della parola scritta tenderà a escludere. [...]
Dunque less is more non è soltanto una formula fortunata.
È la sintesi di un processo millenario.
Giorgio Griffa
In questo libro "su" e "con" Giorgio Griffa una storica dell'arte (Martina Corgnati), un giornalista scientifico (Giulio Caresio) e un filosofo (Roberto Mastroianni) dialogano sul percorso e sulla natura della pratica artistica di Giorgio Griffa, capace di portare a rappresentazione la facoltà dell'uomo di formare mondi attraverso segni semplici ed elementari e di condensare il "più" di cultura, storia e spiritualità umane nell'apparente "meno" dell'azione simbolica e della pratica artistica.
Giorgio Griffa
tra visibile e invisibile
Alcuni artisti, pochi a dire il vero, pongono il loro "gesto" e il loro "sguardo" in relazione agli elementi primi che compongono la realtà e la loro arte e, in questo modo, tentano di interpellare il reale e la storia culturale dell'uomo. Sono questi artisti che attraverso il loro "fare" producono qualche cosa fuori di loro (un'opera) che è destinata a stare nel mondo, occupando uno specifico "spazio" in un determinato "tempo" e, nel fare ciò, accettano una sfida che la natura e la materia lanciano loro, tentando di decifrarne i meccanismi segreti. Sono questi uomini, per i quali l'arte ha un valore di verità e conoscenza, che si mettono al servizio della materia, sfidando le potenzialità dello sguardo, del gesto e del segno e, in questo modo, tentano di rendere ragione delle dinamiche attraverso le quali la realtà stessa prende forma. Nella loro arte il regime dello sguardo incontra il regime della rappresentazione, anche ai tempi della crisi e del superamento della figurazione mimetica, cercando di rendere ragione di ciò che è visibile e di ciò che non lo è. In questi rari casi siamo di fronte ad "artisti filosofi", che si mettono in ascolto e interrogano la natura alla ricerca della logica delle cose: alla ricerca della logica di emersione di ciò che gli uomini comunemente chiamano "mondo". Giorgio Griffa è uno di questi. Egli accetta la sfida che il reale gli lancia e dà vita a un imponente esercizio poetico, pittorico e conoscitivo che, in qualche modo, cerca di "dilatare il nostro universo percepito" [..] |
SOMMARIO
Il paradosso del più nel meno
- Giorgio Griffa
Quel leggero sovrappiù fra quanti e neuroni
- Giulio Caresio
Giorgio Griffa. Quadri d'epoca e immagini del mondo
- Roberto Mastroianni
Primo colloquio (11 luglio 2013)
- Giorgio Griffa, Giulio Caresio, Roberto Mastroianni
Secondo colloquio (15 luglio 2013)
- Giorgio Griffa, Giulio Caresio, Roberto Mastroianni
Terzo colloquio (22 luglio 2013)
- Giorgio Griffa, Giulio Caresio, Roberto Mastroianni
Tradizione e modernità in Giorgio Griffa. Alter ego 1979-2008
- Martina Corgnati
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Giulio Caresio - Martina Corgnati - Roberto Mastroianni
GIORGIO GRIFFA - IL PARADOSSO DEL PIU' NEL MENO
editore GRIBAUDO
edizione 2014
pagine 160
formato 13x19
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
12.90 €
9.90 €
ISBN : 978-88-580-1292-5
EAN : 9788858012925
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