Da tempo, soprattutto a chi si accinge a svolgere indagini in campo sociale, la metodologia di ricerca consiglia di... lasciare spazio alla fantasia e di valersi di strumenti che non sono sempre soltanto quelli tradizionali. Ecco perché ai fini di una più corretta e approfondita storiografia, possono contribuire anche gli umili segni di devozione popolare affrescati sui piloni campestri o appesi, sotto forma di ex voto, alle pareti dei santuari dispersi lungo le valli alpine o nella pianura immediatamente sottostante. Per quanto rozze e naTves, per quanto concepite per la riproduzione di vicende del tutto personali, infatti, queste suggestive attestazioni di fede si rivelano fonti inesauribili per chi le sa penetrare profondamente. Fonti che grondano storia... quella grande storia che travolge l'individuo e gli passa addosso rendendolo parte del tutto. Ancorché piccoli e ingenui, questi dipinti ci parlano dei grandi eventi che hanno caratterizzato gli ultimi tre secoli: le guerre, le epidemie e le più nefaste piaghe sociali: la nocività del lavoro, la miseria e la mortalità infantile.
Letti così, gli ex voto possono diventare non soltanto delle utili fonti storiografiche, ma addirittura, se ricondotti a un territorio e alla popolazione che lo ha caratterizzato in momenti diversi della storia, degli incredibili e opportuni strumenti statistici.
Dall'antichità all'era moderna
L'ex voto materiale inteso come omaggio all'elemento divino ha origini precristiane. Nell'an-tichità spesso erano statuette rappresentanti figure di animali o figure umane, realizzate in terracotta o metallo, oppure altri oggetti di vario genere, che venivano offerti come dono alla divinità. Ma anche nel mondo cristiano gli ex voto compaiono in epoca molto antica e sono rappresentati da oggetti di diversa natura; già dai primi secoli dopo Cristo infatti si rilevano testimonianze di articoli devozionali offerti nei luoghi sacri per richiamare la protezione divina. Durante le varie epoche poi i modelli dell'ex voto materiale hanno assunto le forme più disparate, dai cibi ai ceri votivi, dagli oggetti in metallo prezioso alle statuine di cera e alle tavolette dipinte, ma certe forme non sempre sono state approvate dalla Chiesa, come gli oggetti in metallo (di solito argento) riproducenti le parti anatomiche malate e ritenute guarite in seguito alla richiesta della grazia. Questa pratica era considerata di origine pagana e oggi è raro vedere braccia, gambe (ma potevano essere anche occhi, orecchi o altre parti anatomiche) esposti nei santuari del Piemonte; molto frequenti sono invece i cuori d'argento o argentati, in quanto non considerati di tipo anatomico ma ispirati alla devozione del Sacro Cuore di Gesù e di Maria.
La concezione dell'ex voto cambiò con la Controriforma spostandosi su modelli più moderati e devozionali ed evitando ogni elemento riconducibile alla superstizione. Fino all'Ottocento erano per lo più le famiglie agiate che potevano permettersi il lusso di far realizzare degli ex voto di un certo valore; di lì in avanti il fenomeno ha assunto un carattere quasi di massa manifestandosi in un'arte a carattere più popolare.
Una delle testimonianze note più antiche di ex voto materiale delle Alpi occidentali risale al 1358 quando Bonifacio Rotario d'Asti nel settembre di quello stesso anno salì sul Rocciamelone, a quota 3538, per depositare sulla vetta un trittico in bronzo raffigurante la Madonna con il Bambino. Nei settori laterali si scorgono san Giorgio nell'atto di trafiggere il drago e probabilmente san Giuseppe che presenta a Maria un guerriero inginocchiato e con le mani giunte: forse lo stesso Bonifacio. Il nobile volle in quel modo adempiere a un voto fatto per ottenere la liberazione dalla prigionia in Terra Santa, conseguenza della partecipazione a una crociata. Oggi il prezioso trittico viene conservato nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Susa e quella di Rotario viene considerata una delle più antiche imprese alpinistiche.
La devozione iniziata da Rotario ha resistito allo scorrere dei secoli ed è giunta fino a noi. Per conservare l'icona, oggetto di grande venerazione, sulla vetta del Rocciamelone venne costruita una cappelletta in legno, nel 1673 il trittico venne poi portato a valle per essere custodito nella parrocchiale di San Paolo prima e poi nella cattedrale di San Giusto. Oggi la costruzione in legno è stata sostituita con un piccolo santuario titolato Nostra Signora del Rocciamelone che a buona ragione può considerarsi il più alto d'Europa; anche qui alpinisti pellegrini portano ancora quadri votivi, soprattutto nell'ascensione pellegrinaggio che si tiene ogni anno il 5 agosto in occasione della festa della Madonna della Neve. Sulla cima, oltre al santuario, si trova una gigantesca statua bronzea della Vergine; fu portata in vetta dagli alpini e venne inaugurata nel 1899, la realizzazione fu possibile grazie a una sottoscrizione tra tutti i bambini d'Italia.
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SOMMARIO
DALL'ANTICHITÀ ALL'ERA MODERNA Enrico Bertone
LEX VOTO NELLA DEVOZIONE POPOLARE
Enrico Bertone
LEX VOTO COME STRUMENTO DI RICERCA
Gian Vittorio Avondo
L'AREA DI INDAGINE: LA MONTAGNA E LA PRIMA PIANURA TRA STURA DI DEMONTE E STURA DI LANZO
Gian Vittorio Avondo
I SANTUARI OGGETTO DELL'INDAGINE Enrico Bertone
Sant'Anna di Vinadio (Valle Stura di Demonte)
Madonna di Monserrato a Borgo San Dalmazzo
Madonna della Riva a Cuneo
San Magno a Castelmagno (Valle Grana)
Nostra Signora di Ripoli e Foglienzane a Dronero (Valle Maira)
Santa Maria Delibera a Villar San Costanzo (Valle Maira)
Madonna della Misericordia di Valmala (Valle Varaita)
Santa Lucia di Venasca (Valle Varaita)
Santa Maria di Becetto (Valle Varaita)
San Chiaffredo di Crissolo (Valle Po)
Madonna della Neve di Bagnolo Piemonte (Valle Infernotto)
Madre della Divina Prowidenza di Cussanio (Fossano)
Madonna dell'Apparizione di Savigliano
Madonna della Sanità di Savigliano
Madonna del Buon Rimedio di Cantogno (Villafranca Piemonte)
Beata Vergine del Pilone (Moretta)
Madonna Consolatrice di Montebruno (Garzigliana)
I santuari Madonna della Grazie a San Maurizio e Beata Vergine del Carmelo al Colletto di Pinerolo
Santa Maria della Stella di Trana (Valle Sangone)
Madonna dei Laghi di Avigliana (Valle di Susa)
Cappella delle sante Petronilla e Liberata a Bussoleno (Valle di Susa) Chiesa della Madonna del Ponte a Susa (Valle di Susa)
Madonna della Bassa a Rubiana (Valle di Susa)
Sant'Ignazio a Pessinetto (Valli di Lanzo)
Nostra Signora di Marsaglia a Monastero di Lanzo (Valle del Tesso)
Nostra Signora di Loreto a Groscavallo (Vai Grande di Lanzo)
EX VOTO, SANTUARI, DEVOZIONI... Gian Vittorio Avondo
TEMI RICORRENTI NEGLI EX VOTO
Gian Vittorio Avondo
La malattia
La guerra e il mondo contadino
Gli incidenti
Gli oranti e i bambini
Gli animali
I PITTORI DEI MIRACOLI
Enrico Bertone
L'EX VOTO AI NOSTRI TEMPI
Enrico Bertone
BIBLIOGRAFIA
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Gian Vittorio Avondo - Enrico Bertone
GRAZIA RICEVUTA
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2010
pagine 120
formato 21x29,7
brossura editoriale con sovracoperta rigida plastificata
tempo medio evasione ordine ESAURITO
19.80 €
19.80 €
ISBN : 978-88-8068-468-8
EAN : 9788880684688
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