Un libro che conduce il lettore alla scoperta delle meraviglie dell’architettura gotica per mezzo di accuratissimi disegni corredati da testi concisi quanto ricchi di curiosità e dati tecnici. Uno spettacolare itinerario tracciato attraverso l’Europa e un arco di tempo che copre oltre tre secoli, le cui tappe sono cattedrali, castelli e palazzi riprodotti con sbalorditiva minuzia di particolari in illustrazioni che si spalancano come scrigni per mostrarci non solo caratteristiche costruttive e ornamenti, ma anche il pensiero, le credenze e le illusioni di chi edificò questi formidabili monumenti. Un libro imperdibile per tutti coloro che, al cospetto di Notre-Dame di Parigi o del Duomo di Milano, almeno una volta si sono chiesti «come è stato costruito tutto ciò?».
INTRODUZIONE
Immense, slanciate verso l’alto in un tripudio di colonne, pilastri e guglie.
Già da ragazzino ero affascinato dalle cattedrali gotiche, le cui immagini
cercavo avidamente su libri di scuola, enciclopedie, riviste. La prima volta
che ne vidi una dal vero – Santa Croce, a Firenze – ricordo perfettamente
che ne rimasi stregato e vi misi piede quasi in apnea, per l’emozione.
Vagavo lentamente sotto le grandi navate, con il naso all’insù e
la bocca spalancata, chiedendomi come fosse stato possibile costruire un edificio
così enorme, così bello. Negli anni seguenti, visitando tante altre
cattedrali sparse per buona parte d’Europa, quella stessa domanda l’ho
sentita ripetere infinite volte da visitatori di ogni età e provenienza,
tutti egualmente sbalorditi all’idea che uomini vissuti in un’epoca
buia per definizione come il Medioevo, fossero stati gli artefici di simili meraviglie.
Osservando i loro visi, ogni volta ho notato pressoché le medesime espressioni
di sorpresa mista ad ammirazione e ne ho potuto intuire i pensieri, che si possono
riassumere in poche parole: «Dei semianalfabeti privi di mezzi moderni
hanno costruito un simile colosso? Incredibile».
Per noi che viviamo in un mondo dominato dalle specializzazioni e nel quale ben
pochi hanno la più pallida idea di come si faccia a costruire, non dico
una casa, ma un semplice muretto di recinzione, le cattedrali gotiche appaiono
come delle specie di «anomalie» difficilmente inquadrabili nell’oscuro
periodo in cui furono erette, un controsenso tecnologico perfino un po’ irritante.
Questo spiega perché si parla tanto volentieri di un «mistero delle
cattedrali», che in realtà non esiste. L’equivoco nasce dal
fatto che alle nostre spalle si estende un vastissimo territorio dalle frontiere
incerte, noto come Medioevo. Da un paio di decenni almeno sempre più numerosi
esploratori vanno percorrendo le strade di questa regione studiandone ogni aspetto,
dall’architettura alle arti applicate, dalla vita quotidiana alle istituzioni,
repertoriando e annotando le nuove scoperte; molti si entusiasmano, altri – come
lo storico francese Jacques Le Goff – rimpiangono addirittura i modi e
i costumi dell’età di mezzo, gettata come un ponte tra il mondo
classico e quello moderno. Ciò non di meno, per i più «Medioevo» resta
ancora un termine vago, un luogo temporale non definito per un suo carattere
proprio ma attraverso un confronto, appunto, con altre due età ben più forti,
caratterizzate e conosciute, rispetto a cui si colloca. È quindi opinione
ancora piuttosto diffusa che fin dal 476, anno in cui il germano Odoacre depose
il pavido imperatore Romolo Augustolo, segnando così la fine del dominio
di Roma sull’Occidente, l’Europa cadde in un oscuro baratro dal quale
iniziò a risollevarsi solo dopo il 1492, anno della scoperta dell’America.
Questo, almeno, secondo una cronologia ufficialmente riconosciuta ma ben poco
realistica. Si sarebbe dunque trattato di un intero millennio culturalmente e
cognitivamente arretrato, così travagliato da carestie, pestilenze ed
eterni conflitti da non poter produrre alcunché di sublime. Un’idea
balzana, tutto sommato, poiché basterebbe osservare con spirito libero
da pregiudizi proprio i frutti più monumentali di questo famigerato Medioevo
per rendersi conto della fallacia di una simile posizione.
Molto più realisticamente, occorre ricordare che l’epoca medievale
esercitò profonde e disparate influenze sul modo di vivere e pensare dell’età moderna.
Invece di essere un intermezzo buio e una lunghissima fase di transizione, il
Medioevo fu il periodo in cui sono maturate molte delle idee apprezzate o deprecate
oggigiorno. Dal punto di vista artistico fu un’epoca pervasa da una miriade
di stili e gusti che fisicamente si estesero dalla Spagna visigota alle botteghe
degli orafi fiamminghi, dalla calda Sicilia alla brumosa Irlanda, costituendo
un vero e proprio labirinto iconografico e intellettuale, che solo ora si inizia
a rivalutare. I pregiudizi sulla presunta «epoca buia», d’altra
parte non sono cosa recente, tant’è vero che lo stesso termine «Gotico» – coniato
dagli artisti e dai teorici del Rinascimento italiano – ebbe in origine
una valenza spregiativa, in quanto i contemporanei di Leonardo e Raffaello ritenevano
una sorta di aberrazione le contorte ornamentazioni che incrostano le grandi
cattedrali gotiche; per coloro che si ispiravano alla purezza dell’arte
classica non si trattava che del frutto di popoli barbari o, generalizzando,
dei Goti, che venivano additati dalla cultura romana come genti dalla civiltà arretrata
e rozza per antonomasia. è interessante peraltro notare che il termine «Romanico»,
che definisce lo stile precedente il Gotico, fu concepito nell’Ottocento
dallo studioso Charles de Gerville quasi a sottolineare come i prodotti di quell’arte
fossero più vicini al mondo romano e, dunque, all’arte classica.
Con ogni evidenza, la negatività insita nel termine «Gotico» è testimone
di un giudizio inteso soprattutto a sottolineare la distanza che il nuovo stile
rivelò proprio nei confronti delle proporzioni e delle armonie dell’arte
classica, che il Romanico aveva invece saputo conservare. Il fatto che tale conservazione
fosse stata dovuta più che altro a ragioni di convenienza ed economia
costruttiva e al permanere, nei cantieri romanici, di tecniche e regole pervenute
dal mondo romano, i critici dei due secoli scorsi non lo tennero in alcun conto.
Inoltre la nuova arte, nella quale si manifestava una mentalità più esuberante
e insofferente delle vecchie regole, parve loro priva di misura e di equilibrio.
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SOMMARIO
Introduzione
L’ARCHITETTURA GOTICA RELIGIOSA
Chartres. Notre-Dame
Bourges. Saint-Etienne
Amiens. Notre-Dame
Mont-Saint-Michel. L’Abbazia
Canterbury. La Cattedrale
Wells. La Cattedrale
Londra. La Cattedrale di Westminster
Winchester. La Cattedrale
Iona. L’Abbazia
Rosslyn Chapel
Strasburgo. La Cattedrale
Friburgo. La Cattedrale
Basilea. Il Duomo
Salamanca. La Cattedrale Vecchia
Burgos. La Cattedrale di Santa Maria
Toledo. La Cattedrale
León. Santa Maria de Regla
Barcellona. Santa Maria del Mar
Guadalupe. Monasterio de la Virgen
Salamanca. La Cattedrale Nuova
Assisi. La Basilica di San Francesco
Pisa. Il Camposanto
Chieri. Il Duomo
Ranverso. Sant’Antonio
Milano. Il Duomo
Pavia. La Certosa
L’ARCHITETTURA GOTICA CIVILE
Bruges. L’Hôtel de Ville
Bruxelles. L’Hôtel de Ville
Parigi. L’Hôtel de Cluny
St Davids. Il Bishop’s Palace
Tallin. La Grande Gilda
Bergen. La Håkonshallen
Firenze. Palazzo Vecchio
Venezia. Palazzo Ducale
Taormina. Palazzo Corvaia
Verrès. Il Priorato di Saint-Gilles
Lindos. Villa Cristina
L’ARCHITETTURA GOTICA MILITARE
Chinon. Il Castello
Najac. Il Castello
Beynac. Il Castello
Londra. La Torre
Arundel. Il Castello
Segovia. L’Alcazar
Verrès. Il Castello
Gradara. La Rocca e il Borgo
Napoli. Castel Nuovo
Rodi. Il Palazzo del Gran Maestro
GLOSSARIO
TAVOLA SINOTTICA
BIBLIOGRAFIA
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Francesco Corni - Fabio Bourbon
GOTICO IN EUROPA - 2010
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2010
pagine 168
formato 30x32,5
cartonato con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
35.00 €
35.00 €
ISBN : 978-88-8068-487-9
EAN : 9788880684879
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