POSTFAZIONE
Possiamo ridere, piangere, spernacchiare, supplicare, fingere, alzare le spalle, fuggire: la realtà è sempre e soltanto una. Le dolci signore (nello specifico le mogli) sono il tutto della nostra vita. Abbiamo un bel sogghignare, fare battute, ammiccare, raccontare storie: loro sono lì, totem piantati nella nostra quotidianità.
E per fortuna, perché sennò sarebbe una noia mortale. A cominciare dal fatto che questo libro non avrebbe motivo di essere. E invece anche l'ironico Audisio ha il suo bel daffare intorno al totem femminile che, a ben vedere, ama molto. Lo svelano le stesse vignette di quest'antologia: spesso amare, devastanti, corrosive. Ma con lei-lui (soprattutto lei, naturalmente) al centro di una quotidianità che viceversa sarebbe noia assoluta. E che Gianni legge come sempre con uno sguardo penetrante, che corre oltre la fisicità per cogliere l'assurdo, persino la disperazione che si esalta nella battuta senza pietà.
Con delle finezze scenografiche da apprezzare: come il frigorifero Fiat dal grande maniglione sovrastato dal ventilatore. Un omaggio agli anni Cinquanta, non certo al detestato vintage.
Ne discende un libro tutto al maschile - dall'autore ai presentatori, all'editore - che testimonia il nostro atteggiamento verso l'eterno femminile, aldilà delle pose, come del resto ebbe a scrivere il filosofo Tony Renis: «Sono lo scendiletto su cui cammini tu, cammini a piedi nudi sin da quando ti svegli al mattino».
A noi Gianni riserva una seduta di auto-analisi segnata da profondi interrogativi: «Che fine hanno fatto i sogni, le speranze e gli ideali della mia generazione? E soprattutto che fine hanno fatto i miei capelli?». Eccoci, siamo qui davanti allo specchio, soli e tristi, a chiederci il perché del mondo quando, per fortuna, irrompe lei con l'aspirapolvere. E la vita riprende senso.
Che Gianni affida al suo alter ego: «Il senso dell'umorismo è l'unico senso che non raggiungerà mai la pace». Come noi con le signore. Per fortuna. |
«Gianni è così: se una battuta gli rimane dentro gli fa gas e patisce. Perché Gianni è libero e irriverente come un umorista dev'essere». Parola di Guido "Silver" Silvestri, il papà di Lupo Alberto. La riprova è quest'esilarante antologia di vignette dedicate alla vita di coppia.
Agli sposati. O, meglio, agli spoSsati... ridere per credere.
Alberto Gedda |
Gianni Audisio
GLI SPOS(S)ATI
editore FUSTA
edizione 2005
pagine 100
formato 15,5x15,5
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
10.00 €
10.00 €
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