IL
GHETTO, LA SINAGOGA |
PRESENTAZIONE Quanti tra gli astigiani o tra coloro che risiedono nelle cittadine e nei paesi della nostra provincia, conoscono l'esistenza del ghetto ebraico o hanno visitato la sinagoga, sita al n. 8 dell'attuale via Ottolenghi? Quanti poi hanno nozioni, sia pur sommarie, sulla storia della piccola comunità ebraica, sulla sua consistenza demografica, sul complesso delle attività materiali, sui rapporti di questa minoranza con la collettività estranea al ghetto? Quanti conoscono la tragedia della persecuzione raziale e dell'annientamento del nucleo astigiano, a meno di un secolo dall'emancipazione civile e politica degli ebrei, quando ormai il processo di integrazione poteva dirsi pienamente compiuto? Quanti infine posseggono delle conoscenze non proprio superficiali sulla religione ebraica e sanno che la comunità di Asti seguiva un proprio rito? Dalla conservazione con persone di diversa estrazione sociale e cultura emerge per lo più il vuoto su tali argomenti, mentre, paradossalmente, la parola "ebreo" suscita contrastanti emozioni, evoca ricordi, mette in moto complessi meccanismi psicologici di rimozione, avversione e compatimento; insomma, non lascia indifferenti. Ma queste reazioni emotive non hanno nulla a che vedere con l'approccio razionale, con il desiderio di conoscere, per poterla capire, una realtà diversa da quella predominante in cui si è integrati. Una mentalità aperta, razionale, rispettosa delle peculiarità altrui si forma essenzialmente attraverso un'azione educativa che, in larghissima parte, spetta alla scuola. Essa può, e deve, concorrere alla formazione di individui che avvertano come fondamentale l'esigenza di conoscere, che vogliano innanzitutto capire, che apprezzino il valore della diversità come salvaguardia dalla mortificante massificazione verso la quale sono avviate le società umane. Ciò significa lottare contro il pregiudizio,, per creare la disposizione al rispetto reciproco e alla convivenza tra realtà culturali diverse. Nella prospettiva di un mondo più civile e pacifico conta essenzialmente che i giovani acquisiscano, oltre alla nozione dei loro diritti e doveri, sanciti dall Costituzione, anche la consapevolezza più ampia dei "diritti dell'umanità", giacchè al nostro orizzonte si profilano società plurirazziali, in cui il rispetto reciproco delle diversità assume un valore fondamentale. [..] |
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