Se non sai dove si trova, se qualcuno non ti ha detto che è lì, sotto quel breve porticato
di corso Turati quasi all'angolo con via Genovesi, al Gatto Nero è ben difficile trovarlo. Non c'è insegna, non ci sono targhette e neppure particolari richiami che facciano pensare ad un ristorante. Solo, sul lato strada e durante gli orari di apertura, uno zerbino raffigurante il piccolo felino, oltre a un campanello senza indicazioni di sorta, a parte un generico «spingere» che si legge pure con un po' di fatica. Tanto da suonare sconosciuto (il ristorante, non il campanello) ai torinesi che non ci hanno mai messo piede. Perdendosi l'incanto di una cucina che in città, ma anche in Italia, ha pochi rivali. Eppure, appena varcato il portoncino di legno con inciso un gatto (nero) stilizzato con la dicitura degli orari di apertura e di chiusura, ci si sente avvolti in un'atmosfera sobriamente elegante ma al contempo casalinga. E dire che questo è uno dei locali che hanno reso onore alla tradizione della grande ristorazione nazionale...
PREFAZIONE
di Carlo Petrini
Da diversi decenni il ristorante Al Gatto Nero è diventato a tutti gli effetti un'istituzione torinese, pur mantenendo intatto lo stile della trattoria toscana.
Nel secondo dopoguerra, in tutto il Nord Italia le trattorie toscane conquistarono un ruolo importante per la ristorazione. Erano gli anni del boom, le persone iniziavano a consumare con una certa regolarità i loro pasti fuori casa, e i toscani furono tra i primi a intercettare questo cambiamento, proponendo una ristorazione attenta alla qualità.
Portarono prodotti, lavorazioni e ricette e furono uno degli elementi caratterizzanti della rinascita del Paese, soprattutto nelle grandi metropoli industriali come Milano e Torino.
La famiglia Vannelli arriva a Torino negli anni Venti e, da allora, diventa per la città un punto di riferimento.
Per me in particolare questo ristorante è un approdo sicuro di piacere gastronomico, qualità delle materie prime e servizio familiare.
La certezza che il percorso di Gilberto e Giuseppina continua con Andrea è per la città di Torino e per noi una grande gioia. |
INDICE
Prefazione di Carlo Petrini
Contributo di Rocco Moliterni
Premessa
1. Personaggi e interpreti principali non in ordine
di apparizione
2. La grande fuga da Altopascio e dintorni
3.Tutto ha inizio nel lontano 1927
4. L'avventura della Fattoria del Buonamico
5. 1958, il grande trasloco
6. Piccola storia della ristorazione toscana a Torino
7. Dietro i fornelli
8. Sono passati da qui
9. La cantina
10. 11 Gatto Nero del nuovo millennio
11. Alcune ricette storiche del Gatto Nero
Anni 1972 - 1981
Tavole di chiusura delle vacanze estive di Armando Testa |
Maurizio Ternavasio
IL GATTO NERO CHE PORTA FORTUNA
editore DANIELA PIAZZA
edizione 2013
pagine 174
formato 17x24
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
22.00 €
18.70 €
ISBN : 978-88-7889-296-5
EAN : 9788878892965
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