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GABELLE E DAZI IN ASTI NEL MEDIOEVO
versione degli Statuta Revarum Civitatis Ast
Con la traduzione degli Statuta Revarum Civitatis Ast il dott. Arleri porta alla nostra attenzione una serie di regole che Asti medievale si era data in tema di Dazi e Pedaggi.
Queste pagine ci parlano di regolamenti tributari che contribuirono ad apportare cospicue entrate nelle casse del nostro Comune rendendolo sempre più potente "non soltanto sotto l'aspetto politico, ma anche per l'eccezionale suo modello di istituzioni finanziarie, superato da pochi durante quei secoli': Grazie a questi modelli organizzativi e all'attività dei suoi mercanti/banchieri Asti primeggiava non solo dal punto di vista commerciale, ma anche finanziario.
Il Centro Studi sui Lombardi e sulla Banca sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti con la collaborazione del Comune di Asti, documenta ormai da 10 anni con le sue ricerche l'attività di questi "Banchieri" Astigiani che in quei secoli percorrevano tutta l'Europa.
E' da ricordare, inoltre, che per l'attività commerciale e finanziaria svolta, l'imperatore Corrado III, fin dall'anno 1140, aveva concesso ad Asti il privilegio di battere moneta.
Il testo proposto non manca di suscitare curiosità e interesse perché tratta un argomento sempre attuale: "la tassazione" che, come possiamo constatare, affonda le sue radici in tempi molto lontani.
L'opera testimonia la grande passione di Arleri per Asti e la sua storia e viene ad implementare un patrimonio di conoscenze sulla nostra Città, già cospicuo, ma sicuramente incompleto.
Ad altri studiosi il compito di continuare questo percorso di ricerca; al dott. Arleri un grazie sentito per il lavoro svolto.

Michele Maggiora
Presidente della Fondazione
Cassa di Risparmio di Asti

PREFAZIONE
Gli Statuta Revarum Civitatis Ast consistono nella completa raccolta dei tanti Ordinamenti che regolavano , nel Comune di Asti e nel suo vasto Distretto la riscossione delle cosiddette "Reve" , ossia le Gabelle , i Dazi ed i Pedaggi , durante il Medioevo e fino a tutto il 1550 , anche se abbiamo notizia che una buona parte di tali Norme , seppure adattate ai nuovi tempi, erano ancora in vigore nei Secoli XVII e XVIII.
In effetti ci dà conferma della loro esistenza pure durante questo periodo il fatto che , essendo frattanto lentamente diminuita la floridezza del Comune astigiano , prima a cagione delle aspre discordie intestine e dopo per il subentrare della dominazione straniera , si ebbe la necessità di richiamare in vita , con periodici Mercati e Fiere annuali , le industrie ed i commerci cittadini , con il grande privilegio , almeno durante le loro numerose attuazioni, di avere appunto l'esenzione intera dal pagamento di qualsiasi gabella o dazio in vigore nel Distretto Astese.
Tasse che colpivano in modo notevole non solo le mercanzie e le derrate vendute nei due grossi centri commerciali cittadini , e cioè i Mercati di Piazza del Duomo (oggi Piazza della Cattedrale) e principalmente Piazza del Santo (l'attuale Piazza San Secondo) con la contigua Piazza delle Erbe (ora Piazza Statuto) , ma ne era per di più interessata ogni altra categoria di attività svolta in Asti e suscettibile di essere sottoposta ad un tributo a favore del Comune.
Troviamo , così , le Imposte sui prodotti alimentari , sulle pregiate stoffe e sete di ogni regione d'Europa , sulle molte spezie rare , sulle pellicce , su carni , cereali e farine , sul sale sul vino all'ingrosso ed al minuto, ma anche sul porto fluviale del Tanaro sui movimenti finanziari , sugli assegni dotali , sulle cancellerie giudiziarie , su pesi e misure , sul gioco dei dadi sui mulini , sulla carcerazione .
L'Amministrazione Giudiziaria preposta alla sorveglianza delle contrattazioni , chiamata "Ferrazza" era costituita dai tre Uffici dei Notai dei Dazieri e della Camera fiscale , nonché da un "Tribunale Criminale della Giustizia".
[..]
Si riporta qui sotto l'Indice delle gabelle comunali in Asti, in sostanza:

RINGRAZIAMENTI
PREFAZIONE
OSSERVAZIONI
PESI E MISURE MEDIEVALI ASTIGIANE
MONETAZIONE IN ASTI DAL XI AL XVI SECOLO

A) PEDAGGIO DI INGRESSO ALLE PORTE
A/a) INTRODUZIONE
B/b) DISPOSIZIONI GENERALI E PARTICOLARI
C/c) UFFICI DI DOGANA
B) PEDAGGIO E GABELLA DEL SALE
C) DAZIO O GABELLE SULLA VENDITA DI VINO AL DETTAGLIO
D) TASSE SUI MOVIMENTI FINANZIARI
E) GABELLA SUL MACELLO
F) DAZIO SULL'INTRODUZIONE DI FIENO
G) GABELLA SULL'IMPORTAZIONE DI VINO
H) DAZIO SULLE UVE
I) TASSA SUGLI ONORARI PER I PROCEDIMENTI GIURIDICI
L) DAZIO SUGLI ANIMALI
M) TASSA SUL MACINATO
N) NUOVA CONVENZIONE SUL MACINATO
O) GABELLA AL GRANDE PESO PUBBLICO
P) DAZIO DELL'ALNA E DEL RASO
Q) PEDAGGIO AL PORTO DEL FIUME TANARO
R) TASSA SULLE CANCELLERIE GIUDIZIARIE
S) GABELLA SULLA CARCERAZIONE IN ASTI
T) MARCHIATURA MISURE DI PESO E CAPACITÀ
U) GABELLA SUL GIOCO DEI DADI
V) DAZIO SUL VINO ALL'INGROSSO
X) TASSA SULLA FERRAllA
Z) TASSA SUL PROCEDIMENTO SOMMARIO

RIPRODUZIONE TESTO MANOSCRITTO DEL 1377
RIPRODUZIONE TESTO A STAMPA DEL 1534




a cura di Elio Arleri

GABELLE E DAZI IN ASTI NEL MEDIOEVO

editore PLATANO
edizione 2008
pagine 400
formato 21x30
cartonato a colori
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

25.00 €
25.00 €

ISBN :
EAN :

 
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