Il
Medioevo è stato da molti definito, spesso a torto, un periodo oscuro;
oscuro per la cultura, l'arte, il pensiero.
Era, però, paradossalmente un'epoca ricca di fuochi.
I fuochi delle campagne, i fuochi che illuminavano case e paesi, i fuochi
delle feste, i fuochi dei roghi.
E i fuochi degli innovatori, di chi ebbe il coraggio, la temerarietà
o la follia di andare, anche per un solo momento, le coscienze.
Al di là di ogni considerazione religiosa o politica, non si può
negare che Fra Dolcino è stato uno di questi personaggi.
Sulla vicenda dolciniana molto si è detto e scritto e non è
nostro intento portare alla luce nuovi fatti sulla storia di Dolcino, lasciando
questa difficile incombenza agli storici.
"I fuochi del tempo oscuro" vuole essere invece un romanzo ambientato
nell'epopea dolciniana, con esatti riferimenti storici, dove i personaggi
spesso reali e a volte immaginari, si muovono con tutte le contraddizioni,
morali, religiose e umane degli uomini di quell'epoca e nei quali spesso
non manchiamo di riconoscerci. |
PREFAZIONE
Nel dipanare un'agile e sciolta narrazione, "I fuochi del tempo oscuro"
si rivela quello che dichiara d'essere: un romanzo. La storia, ambientata
al tempo dell'epopea Dolciniana, ne ha per fulcro l'incipit, gli intenti
ed il tragico finale. I riferimenti storici, frutto di ricerche bibliografiche
dell'Istituto Storico Italiano, al Ministero per i beni culturali ed ambientali
oltre ai rimandi al saggio "La croce e il rogo", Edgardo Sogno
ed. Mursia, sono parte integrante delle mosse di personaggi, reali ed
immaginari, rivelandone le contraddizioni morali, religiose ed umane.
Al di sopra della vicenda romanzata, incentrata su tre frati dell'Ordine
dei Predicatori, aleggia la figura di Fra Dolcino da Novara, la cui avventura
ereticale fu cantata da Dante (Inferno XXVIII, vv 55-60).
La Cronaca degli avvenimenti venne redatta da un anonimo ecclesiasta,
con il titolo di "Historia fratis Dulcini heresiarche". Escludendo
la più o meno fantasiose leggende, Fra Dolcino aderì verso
la fine del 1200, al movimento clericale di Gherardo Segarelli, assumendone
la guida dopo che il fondatore venne messo al rogo, il 18 luglio 1300.
I dolciniani fecero capillare predicazione, dapprima in Trentino e in
Lombardia, riunendosi poi a Gattinara, per approdare infine nella valle
del Sesia, in territorio di Serravalle. Aggravandosi la persecuzione nei
loro confronti, gli "eretici", si spostarono sopra il paese
di Campertogno, in una fortificazione naturale, chiamata "Parete
Calva", fino all'inverno del 1306 quando, sperando in un rifugio
più sicuro, raggiunsero il Monte Rubello, presso Trivero, in Diocesi
di Vercelli, fortificandovisi. [..] |
Silvano Nuvolone
I FUOCHI DEL TEMPO OSCURO
editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 2002
pagine 160
formato 11x17
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
4.50 €
4.50 €
ISBN :
EAN :
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