Il volume studia il sistema daziario degli stati sabaudi (Piemonte, Monferrato e «Paesi di nuovo acquisto») nel secolo XVIII. Fra questi paesi restarono in vigore fino alla caduta dell'antico regime barriere doganali interne altrettanto rigide e onerose per gli scambi commerciali di quelle esistenti con l'estero. Al di là del rigore burocratico dei regolamenti e dei tariffari, la «materia daziaria» si rivela però un terreno di confronto, conflitto e mediazione fra l'amministrazione finanziaria dello stato e una miriade di interessi, diritti e pratiche locali di transito apparentemente inestirpabili. L'imposizione e la riscossione dei dazi si intreccia così con delicate questioni di politica interna ed estera, in particolare, con secolari controversie fra luoghi intorno all'uso di strade e di altre risorse territoriali. Una lettura ravvicinata di queste vicende ci restituisce un'immagine di stato moderno certamente dinamica, ma alquanto ridimensionata sotto il profilo dell'iniziativa riformatrice. 
         
INTRODUZIONE 
 
        1. Il presente lavoro è dedicato al rapporto fra amministrazione statuale e transiti commerciali negli Stati sabaudi del secolo XVIII'. Si tratta a mio parere di una dimensione assai importante del rapporto più generale instaurato dalla monarchia sabauda con la propria compagine territoriale, che in quest'epoca conobbe un'espansione senza precedenti e raggiunse un eccezionale grado di complessità giurisdizionale. Spero che il punto di vista adottato consentirà di far emergere con sufficiente chiarezza architetture, concezioni e logiche istituzionali che condizionavano in maniera decisiva non solo attività economiche spesso determinanti per la sussistenza e l'identità socioculturale di intere popolazioni locali, ma anche la politica dello Stato sabaudo nell'ultimo secolo dell'antico regime. 
        L'area geografica qui considerata non si estende al complesso degli Stati sabaudi: essa si limita al Piemonte, al Ducato di Monferrato e alle province cedute ai Savoia dallo Stato di Milano note come «Paesi di nuovo acquisto». Resteranno quindi esclusi il Ducato d'Aosta, il Ducato di Savoia, la Contea di Nizza e il Principato di Oneglia, oltre alla Sardegna. 
        Il terreno di osservazione sarà il funzionamento del sistema doganale dello Stato sabaudo. Le fonti a cui si è fatto ricorso provengono sia dall'Azienda delle regie gabelle, nella cui competenza ricadeva quel sistema, sia da altre istanze dell'amministrazione centrale sabauda. In questo secondo caso, riguardano soprattutto questioni territoriali in cui dazi e transiti di merci ebbero un ruolo di primo piano. 
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    INDICE 
       
      Introduzione 
       
      I. Le Gabelle sabaude tra giurisdizione e amministrazione	 
      1. Un'ideologia antifisiocratica al vertice delle Gabelle?	 
      2. Amministratori e magistrati	 
      3. Il sistema doganale di uno Stato composito	 
      4. Gli episodi di una mancata riforma	 
      5. Un meccanismo impositivo capillare	 
      6. Le Gabelle nel «governo economico» sabaudo	 
      7. Scritture e riscritture contabili	 
      Appendice I. Le strade di commercio prescritte dalle Gabelle del Piemonte (1720) 
       
      II. Transiti commerciali e logiche amministrative	 
      1. Uno sguardo sul personale delle Gabelle	 
      2. Come venivano applicate le tariffe daziarie	 
      3. Due aree di circolazione distinte: il Piemonte e le Province separate nella politica commerciale sabauda del secondo Settecento	 
      4. Un anno di transiti nei conti delle Gabelle: l'esempio del 1770	 
      5. I transiti invisibili: il ruolo delle fiere di Alessandria	 
       
      III. Franchigie di luoghi e di transiti	 
      1. Le immunità dei feudi imperiali e pontifici	 
      2. Casistica piemontese	 
      3. Franchigie lungo una grande direttrice di transito: la strada di Felizzano	 
    4. Strade e controversie territoriali: la Fraschetta 
5. Località e frammentazione dei criteri del prelievo daziario: il tariffario del Regolamento di Pontinvrea 
 
    IV. La politica dei transiti lungo le vie tra Genova e la Svizzera	 
    1. Mercanti e gabellieri	 
    2. Scambi nell'area del Lago Maggiore	 
    3. Imprenditori violenti ai confini con la Repubblica di Genova e lo Stato di Milano: i «Pozzolaschi» 
    Appendice II. Scambi commerciali nell'area 
    del Lago Maggiore (1744-1769)	 
    Appendice III. Flussi di commercio 
    nei patti accordati ai «Pozzolaschi e Alessandrini» (1738)	 
    Conclusioni	 
    Opere citate	 
    Indice dei nomi e dei luoghi	 
    Indice delle figure  | 
      
               
       
       
        
           
             
               Marco Battistoni  
 
 FRANCHIGIE  
 
editore DELL'ORSO  
edizione 2009  
pagine 280  
formato 17x24  
 plastificato con alette  
tempo medio evasione ordine  2 giorni  
 
20.00 €  
 16.00 €  
 
ISBN : 978-88-6274-143-9  
EAN  : 9788862741439  
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