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Alcune proposte
FORTE DI FENESTRELLE
la Grande Muraglia Piemontese
PREFAZIONE

Chissà quante volte è accaduto a chi percorre la strada regionale del Sestriere di osservare i ruderi posti a ridosso della strada stessa, una demolizione che spicca da sempre e consegna il suo benvenuto a chi si dirige verso Fenestrelle.
Molti turisti hanno incontrato la montagna di pietre, ben squadrate, che apre all'Alta Val Chisone, ma pochi di essi hanno saputo darsi una riposta sul significato di quelle mura antiche, ancora meno sono coloro che hanno volto lo sguardo in alto alla ricerca di una spiegazione quasi a portata di mano.
Peccato. Un'occasione persa poiché oltre a quelle povere macerie per decenni si è celata un'opera unica in Europa, e rara nel mondo: un bene senza eguali, ma troppo timido per mostrarsi al pubblico.
Per molto tempo il Forte di Fenestrelle è stato sintetizzato, rappresentato dalla sua parte finale: quella ridotta chiamata Carlo Alberto di cui oramai, in seguito agli ultimi eventi bellici ed ai lavori di ampliamento della strada, rimangono a testimonianza pochi bastioni mutilati.
Guardando verso le pendici del Monte Orsiera, sepolta da una fitta vegetazione che prendeva la sua rivincita sulla volontà degli ingegneri sabaudi, si poteva trovare la soluzione al mistero del "fortino sulla strada", ma solo un occhio attento era in grado di scorgere ciò che l'Associazione Progetto San Carlo ha messo nuovamente a disposizione di tutta l'Umanità.
Patrimonio sottratto, derubato.
Un enorme magazzino a cielo aperto ove chiunque poteva rifornirsi, questo è stato il forte di Fenestrelle per oltre 50 anni: la meta preferita per decine di vandali e predatori istituzionali e no, che hanno svuotato metodicamente, o meglio saccheggiato, uno dei monumenti più importanti d'Europa. Travi in legno, pietre di copertura dei tetti, inferriate in ferro massiccio, intonaci affrescati hanno lasciato i tre forti, del complesso militare fenestrellese, per andare a far parte integrante di nuovi caseggiati, o vecchie caserme dell'esercito, testimoniando così il lungo degrado di quello che il De Amicis definì, con enfasi, «una barriera ciclopica a freno di milioni di ribelli». A determinare questo triste destino, riservato alla fortezza, il trattato di pace siglato dall'Italia con le potenze che vinsero l'ultimo conflitto mondiale.
Fu proprio una di esse, la Francia di De Gaulle, ad esigere che tutte le opere di difesa site nei pressi del nuovo confine italo-francese venissero smantellate. Il forte di Fenestrelle possedeva tali requisiti e proprio ad esso fu serbato il privilegio di conoscere per primo lo smantellamento e l'abbandono. La muraglia d'Europa, mastodontico ed impenetrabile groviglio di pietre abbracciate in colossali muri a picco sui fossati, sembrava ormai avviata verso una inesorabile fine. Un immenso tesoro architettonico frutto del sudore di migliaia di artigiani e manovali, inghiottito dal verde del parco Orsiera-Rocciavrè, e dimenticato dalla superficialità umana, stava agonizzando.
Solo nel 1984 il ministero dei Beni Culturali deliberò il primo tentativo di recupero. All'epoca si preferì salvare, tramite il rifacimento dei tetti, la chiesa ed il palazzo del governatore, edifici situati sulla suggestiva piazza d'armi del forte San Carlo; ma finiti i soldi terminarono anche i lavori permettendo una sicura rivincita all'avvilimento. Lo stallo regnò sino al 1990, anno in cui la Pro Loco di Fenestrelle propose, con lo scopo di far evitare il peggio al monumento, di coinvolgere il forte nel progetto di rilancio storico e culturale del comune montano. Da quell'anno decine di volontari, coordinati dall'Associazione Forte di Fenestrelle ONLUS, si sono impegnati, con il solo ausilio delle braccia e della buona volontà, nel difficile tentativo di riportare la fortezza agli antichi splendori, nell'obiettivo di trasformarla da luogo di guerra e sofferenze, in sede di pace e cultura. Oggi, dopo dieci anni di impegno, il fine sembra quasi raggiunto. L'opera sabauda ha infatti ospitato ed accolto, dal '91 ad oggi migliaia di visitatori mentre gli eventi teatrali sono stati determinati nel fare dell'antica piazza d'armi uno dei cinque punti culturali del Piemonte.
Nel frattempo anche le istituzioni pubbliche, oltre agli sponsor privati, hanno raccolto le invocazioni di aiuto: Regione, Provincia, Comunità Montana, Comune sono entrati in campo cooperando tra loro, insieme ai volontari dell'Associazione Forte di Fenestrelle ONLUS, e facendo proprio il piano di recupero.
Percorsi posti in sicurezza, pulizia delle strutture architettoniche, abbattimento degli alberi che lentamente distruggevano edifici e vie di collegamento: sono le iniziative che hanno segnato il tempo in "Le Fenestrelle". A poco a poco i viandanti che si recavano in Val Chisone scoprivano che la minuscola fortezza costruita a cavaliere della statale era una infinitesima parte del gigantesco forte piemontese.
Il salvagente al monumento era stato lanciato, ora si trattava di issarlo a bordo e porlo al sicuro.
La Valle ha avuto un passato economico incentrato sull'industria di indotto FLAT ed, in parte, su turismo unito ad una precaria agricoltura.
Attualmente tutti i settori di produzione vivono una profonda crisi. Il progetto Forte di Fenestrelle ha tra i suoi obiettivi quello di fungere da volano ad ma diversa ipotesi di rilancio della montagna.
Cattura e Turismo viaggiano a braccetto. Dal nostro territorio può rinascere la spruzza in una riscossa delle Alpi Occidentali. Valorizzare il forte vuol dire poi à Fele con le altre ricchezze di cui si pregia la zona (Pra Catinat Centro di soggiorno, parco Orsiera Rocciavre, Val Troncea, Priorato di Mentoulles) e costruire un futuro diverso.
Il gigante armato di notte si sveglia squarciando, con i suoi 183 fari di illuminazione a luce "calda", il buio che ricopre la montagna.
Quale faro di una valle intera, richiama l'attenzione di chi vi transita e lancia fasce intense di luminosità sulle nostre Alpi Cozie. Attorno alla grande vetrina montana possono nascere nuove idee e fresca imprenditorialità.
Nel rispetto dell'ambiente, e delle radici storiche, la vecchia fortezza offre oggi inedite prospettive di sviluppo, riconsegnandoci il salvagente che noi lanciammo molti anni fa.
Contenitore culturale, infinito e prezioso scrigno di opportunità: le pagine che vi accingete a leggere testimoniano le ragioni di un immenso sogno, un sogno che voi, con il vostro interesse, state consegnando alla realtà.

IL PRESIDENTE
Associazione Progetto San Carlo
Forte di Fenestrelle
ONLUS

SOMMARIO

Prefazione

La Val Chisone e il Forte di Fenestrelle nella storia

Visita alla Fortezza

La Fortezza in dettaglio

Studio analitico e storico degli anni di ricostruzione della Fortezza

L'armamento della piazzaforte

La fortezza prigione

Il Forte di Fenestrelle nella letteratura

Forte di Fenestrelle e Associazione Progetto San Carlo

MUSEI al FORTE di FENESTRELLE

Il Forte prima e dopo gli interventi dell'Associazione Progetto San Carlo

Bibliografia






Associazione Progetto San Carlo

FORTE DI FENESTRELLE

editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 2009
pagine 104
formato 16,5X24
brossura
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

6.00 €
6.00 €

ISBN : 88-86425-93-7
EAN : 9788886425933

 
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