IL FORTE DI BERTOLA ED IL PLASTICO DI RICOSTRUZIONE
GUIDO AMORETTI
Una ricostruzione "fisica", in modello ligneo, del forte di Exilles, quale si presentava nel 1743 era da tempo una viva aspirazione di questo Centro Studi. Ciò non soltanto perché la sede "ufficiale" del nostro Centro é, per Legge istituzionale, il forte Valsusino, ma anche perché il nostro interesse era quello di "riscoprire" un monumento fortificato che da pochi anni era passato sotto sovranità sabauda, in seguito al trattato di Utrecht, e che aveva ricevuto le primissime modificazioni del suo "fronte". In effetti il forte di Exilles, già conquistato dalle forze del duca Vittorio Amedeo II nel 1708, nel corso delle operazioni sulle Alpi occidentali svoltesi nella guerra di Successione di Spagna, era stato acquisito con un impianto difensivo recentissimo studiato dal grande maresciallo francese de Vauban. Le brevi operazioni di assedio per tale conquista avevano compromesso la cortina settentrionale dell'opera; la robusta struttura del forte aveva però resistito e ciò aveva costituito per il govemo sabaudo una certa facilitazione nella complessa operazione del "ribaltamento" dell'intera struttura fortificata.
Chi fu incaricato di questa difficile e complessa operazione fu l'architetto militare Ignazio Bertola Roveda, allievo del grande ingegnere, nonché avvocato, Antonio Bertola di Muzzano Biellese, che fu suo padre putativo.
Il nostro Bertola si trovò a dover risolvere una serie di problemi e a su-perare non poche difficoltà. Il forte era di dimensioni abbastanza piccole, radicato com'era su un grosso scoglio roccioso; tuttavia l'impostazione generale della difesa, che era stata impiantata da secoli e potenziata - come si é detto - recentemente dal Vauban, era orientata verso la bassa valle, nella direzione cioè del territorio sabaudo,
Alle difficoltà intrinseche del "ribaltamento" verso l'alta valle si aggiungevano due fattori entrambi negativi per il Bertola: il primo era la necessità di operare le modifiche nel più breve tempo possibile, onde predisporre il forte contro un eventuale assedio da parte della Francia, il secondo era la scarsità dei fondi assegnati per tale esigenza. A quanto sopra va aggiunto che il Bertola dovette quasi certamente superare le difficoltà di disporre di una mano d'opera specializzata in quantità sufficiente, tenuto conto anche che gli uomini del posto, che erano stati sudditi francesi sino al 1713, non sempre ispiravano la dovuta fiducia, quale era richiesta a del personale impiegato in lavori di fortificazione permanente, a carattere riservato.
Ignazio Bertola agì con la prontezza e il buon senso richiesto dalla situazione. Sorvoliamo tuttavia sui numerosissimi problemi che egli risolse in poco tempo e con un accentuato spirito di economia. Egli dovette accettare di mantenere in funzione opere che palesemente non davano più la dovuta garanzia difensiva, retaggio dei lavori fatti fare dal Vauban pochi anni prima. Restarono in piedi quasi tutti gli alloggiamenti e le caserme, non si ricostruì la cortina nord danneggiata e si rimediò alla meglio una nuova linea difensiva arretrata.
Ma sorse verso il villaggio di Exilles una splendida opera nuova, un robustissimo "rivellino" armato di molti pezzi d'artiglieria in casamatta, vero capolavoro di ingegneria militare. Fu questo il pezzo più importante dell'attività bertoliana, quasi una "firma" della sua genialità.
Il re Carlo Emanuele III volle ricompensare Ignazio Bettola per la sua immensa fatica conclusa in un tempo sorprendentemente breve. Lo nominò "Conte di Exilles".
A noi che abbiamo esaminato, con cura e anche con ammirazione, il grande lavoro eseguito da Ignazio Bertola in Val di Susa, non resta che essere lieti di aver contribuito, con questa pubblicazione, a far mantenere vivo il ricordo dell'insigne architetto piemontese. |
INDICE
IL FORTE DI BERTOLA ED IL PLASTICO DI RICOSTRUZIONE
(G. Amoretti)
IL FORTE DI EXILLES NEL 1745: PROGETTI, RIFLESSIONI, OSSERVAZIONI, RELAZIONI
IL PROGETTO DI IGNAZIO BERTOLA PER IL FORTE DI EXILLES
(F. Barrera)
TRE GIUDIZI A CONFRONTO
(F. Barrera)
La relazione del conte Bertone (Doc. 1)
La relazione di Ignazio Bertola (Doc. 2)
Le relazioni al conte Lautrec per l'attacco del 1745 (Doc. 3)
LE OSTILITÀ NELLA VALLE DELLA DORA NEL 1745: UN EPISODIO DELLA GUERRA DELLA PRAMMATICA SANZIONE
LA DIVERSIONE DI EXILLES
(G. Amoretti)
L'ARMAMENTO DEL FORTE DI EXILLES (1743-1745)
(G. Amoretti)
L'INVESTIMENTO DEL LAUTREC
(G. Amoretti)
LA REALIZZAZIONE DEL MODELLO LIGNEO DI RICOSTRUZIONE
ANALISI DELLE FONTI, PROBLEMI E METODI
(F. Barrera)
LA COSTRUZIONE DEL PLASTICO
(S. Bertelli)
I MATERIALI E LA TECNICA DI RICOSTRUZIONE
(S. Borrelli)
PROSPETTIVE DI RICERCA ARCHEOLOGICA SULLA FASE BERTOLIANA DEL FORTE DI EXILLES
(P. Petitti - F. Zannoni)
TAVOLE
Abbreviazioni bibliografiche
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Patrizia Petitti
IL FORTE DI EXILLES DI IGNAZIO BERTOLA
editore OMEGA EDIZIONI
edizione 2003
pagine 142
formato 17x24
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 8 giorni
16.00 €
11.20 €
ISBN : 88-7241-465-2
EAN : 9788872414651
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