Proponiamo
in ristampa, con sincero interesse, la pubblicazione di Agostino Barolo
Folklore monferrino, datata 1931, nella convinzione - che fu già dell'autore
- che la tradizione popolare sia "fonte vivace di poesia e di storia".
Se già a quei tempi, come si legge nell'introduzione, l'attenzione degli
studiosi verso il folklore era "sempre più viva", in quanto tale fenomeno
"comprende linguaggio, canto, feste, religione, arte, danza, vestire e
sentenziare del popolo", a maggior ragione, si può concedere, la cultura
popolare può e deve essere oggetto di riscoperta oggi, quando questo patrimonio
va progressivamente scomparendo dalla realtà e dalla memoria individuale
e collettiva. Ci piace, a questo proposito, evidenziare la straordinaria
modernità di approccio dell'autore alla ricerca, ragionando su come Agostino
Barolo, uomo di carattere e di pendolarismo scolastico esasperato già
per i suoi tempi, senti urgente e irrinunciabile la necessità di aggrapparsi
a un qualche punto fermo che fu, per lui, niente altro che la propria
terra d'origine e l'approfondimento delle sue radici popolari. Questo
approccio di non sterile ma propositiva nostalgia ce lo rende caro e vicino
perché, se con largo anticipo sui tempi Agostino Barolo pati emozioni
di sradicamento e di lontananza, da studioso di razza ebbe, come reazione,
la consapevole volontà di crearsi uno spazio ideale di appartenenza, identificandolo
con la cultura popolare che ne è l'espressione etnoantropologica più sincera.
Fu quindi, la sua, un'operazione di recupero e di valorizzazione culturale
ante litteram, puntellata di nozioni scientifiche e verificate,
ma tessuta con le ragioni dell'istinto e del cuore. Il risultato è questo
volume, che ci consente ancora oggi, mentre leggi e norme attribuiscono
alla Provincia compiti e competenze in materia di tutela e valorizzazione
dei beni culturali, e il folklore è uno di tali beni, di rapportarci con
un patrimonio di conoscenze e di memoria altrimenti perduto.
PIERA ACCORNERO
Assessore alla Cultura
GIUSEPPE GORIA
Presidente della Provincia
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"An
paradis as va nen an carossa", "Chi s' gava la sogn a 's gava nen
la fam": queste alcune frasi, proverbi anzi lezioni di vita che ritrovo
in questo Folklore monferrino di Agostino Barolo che i vecchi della
mia infanzia ripetevano con quel loro parlare stringato, pieno di silenzi,
talvolta rude eppure sempre efficace. Ma questo libro che è tutto un ritorno
alle radici, quelle radici che sono il fondamento della nostra cultura,
dei nostri comportamenti migliori, delle nostre decisioni più meditate.
Ed anche laddove il cúsach, cioè l'astesan mostra i suoi difetti e, cioè,
una certa tirchieria, la propensione a qualche bicchiere di vino, il gusto
del chiacchiericcio, è il primo a riconoscerli, a prendersi in giro con
una sana e mordace ironia. Vi sono poi i momenti lieti, i canti, i balli,
le feste, alcune delle quali sono giunte sino a noi e rappresentano importanti
occasioni di vita d'insieme. Questo è un libro di poesia perché, come
scrive l'autore, il popolo è naturalmente 1 poeta. E quindi giusto che
venga ristampato, fatto conoscere specialmente ai nostri giovani che non
hanno avuto la fortuna di avere nonne che in serata, d'inverno, nel calduccio
della stalla, favoleggiassero di miti, leggende, santi e briganti, secondo
una tradizione tramandata oralmente. Nel momento in cui la Fondazione
Cassa di Risparmio di Asti è impegnata a mantenere saldo il radicamento
della Banca sul proprio territorio, ci è parso giusto e di buon auspicio
contribuire alla riedizione di questo volume, voluta dal Comitato Editoriale
della Provincia di Asti, per merito dell'assessore ed amica Piera Accornero.
GIANCARLO MASCHIO
Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio
di Asti
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Agostino Barolo
FOLKLORE MONFERRINO
editore PROVINCIA DI ASTI
edizione 1998
pagine 222
formato 17x24
brossura con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
16.53 €
16.53 €
ISBN : 88-88491-04-X
EAN :
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