INTRODUZIONE
La maggior parte dei documenti inerenti le Sacre Scritture prende in considerazione un piccolo territorio che viene riportato sotto il nome di Terrasanta o Israele. Nel corso degli anni questa denominazione ha assunto significati diversi: noi la useremo in senso esclusivamente geografico, senza alcun riferimento politico, intendendo indicare la zona compresa fra il Monte Hermon a nord e il Sinai a sud, il mar Mediterraneo ad occidente e la valle del Giordano ad oriente, incluse le alture del Golan. Questo territorio coincide con le aree considerate nella Flora della Palestina (Zohary M. 1966, 1972, FeinbrunDothan N. 1978, 1986). La serie degli eventi paleogeografici che possono essere messi alla base dell'evoluzione della flora del Mediterraneo orientale e quindi di Israele, può essere fatta risalire all'inizio del Terziario (50 milioni di anni fa). In questo periodo, a causa di grandi movimenti di masse terrestri, si andò delineando il bacino mediterraneo vero e proprio: ad occidente l'Africa, ormai distaccata dall'America meridionale, si dirigeva verso la penisola iberica, mentre l'incontro fra l'India e l'Eurasia determinava l'innalzamento della catena himalayana, causando la chiusura del bacino ad oriente. Il Lago d'Aral ed il Mar Caspio sono le ultime tracce rimaste del grande oceano tetidico.
In questo periodo la flora mediterranea era di tipo subtropicale, perfettamente in sintonia con il clima caldo umido: caratterizzata da alberi, arbusti e liane con foglie sempreverdi, spesse ed espanse, molto simili a quelle dell'attuale alloro Laurus nobilis L.), denominati per questo Laurifille.
Verso la fine del Miocene (Messiniano, circa 6-5 milioni di anni fa), in seguito all'innalzamento della catena betico-riftiana, il clima del bacino mediterraneo si inaridì sensibilmente a causa del diminuito apporto di acqua da parte dell'Oceano Atlantico. Il Mar Mediterraneo si trasformò così in un lago-mare: una sorta di grande laguna, con piccoli bacini più profondi situati soprattutto nella parte occidentale, fra il blocco sardo-corso e le Baleari.
La forte aridità portò alla scomparsa della flora di tipo laurifillico, di cui attualmente rimangono tracce alle Canarie e in
Colchide, dove il clima è mitigato rispettivamente dall'Oceano Atlantico e dal Mar Nero, a testimonianza dell'omogenea
e continua diffusione del lontano passato. Le specie più variabili riuscirono a sopravvivere incrementando le difese contro l'aridità: le foglie, i principali regolatori del bilancio idrico della pianta, aumentarononotevolmente il tessuto sclerenchimatico, divenendo più rigide, riducendo le loro dimensioni e ricoprendosi di peluria per diminuire la traspirazione. Anche le dimensioni generali delle piante diminuirono, cosicché gli arbusti divennero più numerosi degli alberi. Si andò definendo quindi il nuovo tipo biologico degli arbusti
sclerofillici sempreverdi, mentre le
Laurifille scomparvero o rimasero
i isolate come piante subordinate
nei distretti più umidi e freschi del-
le aree submontane.
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SOMMARIO
Introduzione
REGIONE MEDITERRANEA
Coste sabbiose
Coste rocciose
Macchie e boschi
- Boschi dominati da Pinus halepensis
- Foreste parco a dominanza
di Ceratonia siliqua
- Boschi e macchie di sclerofille sempreverdi
dominate da Quercus calliprinos
- Boschi decidui a dominanza
di Quercus ithaburensis
- Boschi decidui a dominanza
di Quercus boissieri
Garighe e batha
- Le salvie
- Le orchidee
Prati e comunità di erbe infestanti le colture
Muri e rupi
Ambienti artificiali
REGIONE IRANO-TURANIANA E SAHARO-ARABICA
Deserti e steppe desertiche
REGIONE SUDANIANA
Oasi tropicali
Glossario
Bibliografia
Indice analitico |
Bruno Foggi - Andrea Innocenti
FIORI DI ISRAELE
editore BONECHI
edizione 1999
pagine 96
formato 20x27,5
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
10.50 €
5.25 €
ISBN : 88-8029-782-1
EAN :
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