Ognuno di noi è legato ad altri da un filo invisibile tessuto dalle esperienze comuni, da straordinarie coincidenze e da un vissuto simile. Capita che ci siano persone il cui filo è più forte e il loro incontro, dovuto quasi ad un'attrazione magnetica, può decisamente cambiare il corso delle rispettive esistenze. Marina e Clara hanno in comune la data di nascita: lo stesso mese e giorno, ma a più di quarant'anni di distanza. Una è un'anziana ballerina ritiratasi dalle scene che accarezza i suoi ricordi gelosamente custoditi in un baule. L'altra è una giovane OSS che lavora in una casa di riposo e, nonostante l'età, è già stata messa a dura prova dal suo passato. L'amicizia profonda tra le due donne, apparentemente molto diverse tra loro, influenzerà in modo straordinario la vita di entrambe producendo effetti sorprendenti e permettendo loro di liberarsi da pesi opprimenti.
Davanti a voi c'è un proscenio e voi siete gli spettatori.
Siete seduti davanti alla ribalta ed il velario è ancora chiuso.
L'aria del teatro si è fatta silenziosa ed anche l'ultimo brusio si è spento perché si sta per aprire il sipario. E' una cosa che si intuisce, non ve lo dice nessuno che sta per accadere ma voi lo sentite, ed è così. Si apre infatti; le luci in sala si affievoliscono fino a spegnersi. Solo il palco è illuminato.
Finalmente appare tutto il proscenio e di fronte a voi compaiono due figure: la prima è una giovane donna che esprime, attraverso l'espressione del suo volto e le sue movenze, un passato pesantemente vissuto. Ma anche lasciato indietro, abbandonato con due righe scritte in fretta e buttate lì.
L'altra è una donna anziana che vive un momento drammatico della sua vita perché è sola e deve lasciare la sua graziosa casa per ritirarsi nella stanza di una casa di riposo.
La casa; il nido che è rifugio, consolazione. Il luogo dove ci si nasconde, dove ci si ripara, dove si conosce ogni centimetro di muro e di pavimento, dove il corollario, per tutti, ma in special modo per un anziano, è fatto degli oggetti più o meno importanti che rappresentano qualcosa della vita, un passaggio, un momento bello o brutto, un evento. La casa profanata, forzosamente abbandonata. Questa donna, poi, ha girato il mondo calcando le scene dei più importanti teatri col passo etereo e vellutato da ballerina. Immaginate quanti ricordi accumulati in quella casa.
Lei, di fatto, ce l'ha una famiglia; ma sono parenti collaterali che non vedono l'ora di liberare quell'alloggio e di togliersi l'impaccio di una vecchia che, in quanto tale, può solo dare dei fastidi. C'è un'eccezione, Michela, ma è schiacciata dal timore di contraddire quella famiglia che profana il tempio sacro, la casa, e porta dritta Marina (così si chiama l'anziana) alla casa di riposo.
Dove Clara (la donna giovane) fa la o.s.s.
Seduti davanti al palcoscenico assisterete ad una sorta di danza dei sentimenti delle due donne, fatta di pensieri individuali che in un primo momento si incrociano senza toccarsi e poi, in un incedere garbato ma denso di emozioni e di piccole e grandi scoperte, finiscono per fondersi.
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INDICE
Prefazione
Autunno
Inverno
Primavera
Estate
Autunno
Inverno
Epilogo
Primavera |
Graziella Dotta
IL FILO CHE CI LEGA
editore FENOGLIO EDITORE
edizione 2014
pagine 208
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
15.00 €
11.20 €
ISBN : 978-88-90745-44-7
EAN : 9788890745447
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