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FERRO E VELLUTO
La maschera senza volto
Il 1705 è l'anno in cui si verifica uno storico incontro: quello dell'unico custode del mitico prigioniero senza volto ed il re Luigi XIV. Nell'immenso ed ancor oggi grandioso giardino di Versailles, i due dissimili protagonisti prima si studiano da lontano, poi, stranamente timorosi l'uno dell'altro, si incontrano e, come due comuni mortali, iniziano un lungo colloquio che li riporta a quei personaggi, che servendosi della sontuosa corte, hanno consumato le peggiori vendette ed i più infidi tradimenti. Ma i due, nello stupore generale della corte, si attardano anche nel ricordo di avvenimenti storici, atti eroici che hanno arricchito la gloria di quel re che volle essere chiamato Sole. In questo testo la documentazione (frutto di paziente ed appassionata ricerca) è stata sapientemente unita alla più che apprezzabile creatività dell'autore, riaccendendo, in forma insolita, i riflettori su uno dei gialli" più intriganti di tutti itempi. Forse ora è possibile pensare di dare un nome al volto sconosciuto. Infatti, pur senza favorire una soluzione certa del dilemma, Manduca coglie l'occasione di trarre dalla storia un suggerimento universalmente valido: non fermarsi mai alla prima apparenza delle cose. PRESENTAZIONE
di Alessandro Barbero

È una felice ossessione quella che ha condotto Nello Manduca, dopo una lunga carriera politica pinerolese, a consacrare il suo tempo e le sue inesauribili energie a indagare la storia della Maschera di Ferro.
Quest'ossessione si è tradotta innanzi tutto in una ricerca ingorda di libri che lo ha portato per anni a battere le bottegucce antiquarie della Provenza e i bouquinistes del Lungosenna, fino a possedere nella sua biblioteca privata una buona parte degli oltre trecento volumi pubblicati tra Otto e Novecento sul misterioso prigioniero di Pinerolo. Poi, siccome i libri non bastavano a saziarlo, ha rischiato di condurlo a perdersi nelle volte tenebrose dell'Archivio di Stato di Parigi, dove migliaia di documenti sfideranno ancora per chissà quanto tempo la pazienza e l'acribia degli studiosi, e dove forse si cela ancora, ben nascosto, il segreto dell'uomo senza volto. Alla fine', grazie alla spinta decisiva d'una figlia lungimirante e alla complicità d'un arrosto coi funghi porcini, lo ha convinto a mettersi a scrivere, che è come molti sanno, il modo più diretto per liberarsi dalle ossessioni.
Il libro che ne è uscito è molto di più d'un ennesimo tentativo di svelare il segreto della Maschera di Ferro: anzi, direi, quasi che il prigioniero misterioso è diventato l'occasione per una irresistibile cavalcata storica, che ci trasporta ben lontano dalla fortezza di Pinerolo. Attraverso le sue letture, Nello Manduca si è lasciato inebriare dai profumi di Versailles, dagli odori della Parigi seicentesca, ed è lì che conduce il suo lettore.
È un terreno che da sempre fa gola agli scrittori e ai loro lettori, fin da quando Alexandre Dumas, inventando la leggenda dei tre Moschettieri, ne ha fatto un luogo fisso dell'immaginario collettivo. Ed è quello il mondo in cui si inoltra l'autore, alle calcagna d'un re Sole ormai avvizzito dagli anni e dalle sconfitte, colto affettuosamente nella sua quotidianità, così diverso dall'icona trionfale che egli stesso aveva voluto imporre agli occhi del mondo.
Nei colloqui fra il re, la sua anziana moglie morganatica la marchesa di Maintenon ed un altro vecchio al termine dei suoi anni, il carceriere Saint Mars, già amico di D'Artagnan e ufficiale dei Moschettieri, si dipana l'indagine della vera storia del prigioniero senza volto e su gli altri infelici rinchiusi con lui nella fortezza di Pinerolo: dal troppo ambizioso ministro Fouquet all'inimitabile viveur conte di Lauzun, dall'infido italiano Mattioli al misterioso frate domenicano, cercatore della pietra filosofale, fino al disgraziato traditore Daunger.
Dai giardini di Versailles alle segrete pinerolest, dalle viuzze di Parigi ai castelli di campagna, la fantasia dell'autore accampa una moltitudine di personaggi; e per mezzo loro riesce ad animare scene ben riuscite, come lo spettrale ballo fra Lauzun e la favorita Montespan, che si ritrova "più morta che viva" alla fine della danza, per tutte le atrocità e le minacce che il conte, suo antico amante, le ha sussurrato col sorriso sulle labbra.
Ma una curiosità golosa è il vero marchio di fabbrica del libro, godibile accumulo di materiali più diversi e dove ogni occasione è buona per una gustosa digressione. E allora apprendiamo dei poteri afrodisiaci che la corte attribuiva alla nuovissima bevanda di moda, la cioccolata, spiamo l'interesse sospetto del re Luigi XIII per gli stallieri delle sue scuderie, o vediamo radunarsi i branchi di levrieri multicolori, neri, bianchi, rosa, blu, che accompagnavano le cacce reali.
Nata quasi casualmente, da una lettura occasionale, la passione di Nello Manduca per la Maschera di Ferro lo ha portato davvero molto lontano.




Nello Manduca

FERRO E VELLUTO

editore FUSTA
edizione 2011
pagine 304
formato 14x23
brossura
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

17.00 €
17.00 €

ISBN :
EAN : 9788895163581

 
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