Il libro illustra
la figura di Giuseppe Fantaguzzi (1853-1932), pioniere dell'archeologia
nell'astigiano nell'ultimo trentennio del XIX secolo.
In quegli anni le Soprintendenze non erano ancora state istituite ed
una rete di Ispettori agli Scavi ed ai Monumenti relazionava direttamente
alla Direzione Centrale degli Scavi e dei Musei del Regno, con sede a
Roma.
Fantaguzzi, a sua volta Ispettore a partire
dal 1877, svolse attività di ricerca e vigilanza sul territorio astigiano
cui era legato per nascita, e
ne documentò scoperte paleontologiche, archeologiche e numismatiche. L'apice
della sua attività coincise con la scoperta della necropoli romana della
Torretta, ad ovest di Asti al termine dell'attuale Corso Torino. Alla
sua morte, la vedova ed i figli donarono la sua collezione archeologica
al Comune di Asti, poi esposta nel nuovo Museo allestito nel complesso
dei vecchio San Pietro.
Uno studio accurato ed un vaglio attento dei documenti hanno originato
questo libro, che rivaluta una figura centrale nel panorama locale ma
capace di varcare confini ristretti grazie ad un cosmopolitismo culturale
notevole ed alla modernità di procedimento che ne caratterizzarono l'esperienza.
La stessa duttilità delle sue attitudini lo rese inoltre esperto di spicco
di numismatica, e la sua rilevante collezione di monete medievali della
zecca di Asti rappresenta tuttora un esempio difficilmente emulabile.
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PRESENTAZIONE
La gentile autrice di questo libro è innamorata della sua città: Asti.
Siccome, però, i suoi studi universitari si conclusero con una tesi di
Archeologia italica su "Materiali protostorici del Guardamonte di Gremiasco
(AL), nei musei di Torino, Tortona ed Alessandria " magna cum laude (così
si diceva un tempo: oggi 110 su 110 e lode), sito del quale aveva studiato
l'importanza come centro di rapporti tra le culture liguri e quelle dell'Italia
più settentrionale, dell'area che si definisce "di Golasecca " fino al
Canton Ticino (e oltre), si spiega perché abbia scelto di illustrare la
vita e l'opera di un Astigiano, Giuseppe Fantaguzzi (1853-1932) che dedicò
parte della sua attività proprio alle ricerche archeologiche. Apparteneva
infatti alla schiera, ai suoi tempi benemerita, di "volontari", come si
direbbe oggi, ai quali veniva concesso di fregiarsi del titolo di "Regio
Ispettore agli Scavi ed ai Monumenti". A loro si deve se, poco prima dello
scadere del secolo, il Governo italiano fece redigere e stampare un volumetto
ancor oggi prezioso, con l'elenco completo dei "Monumenti Nazionali".
Tra i miei ricordi, per così dire, d'infanzia, è uno dei più vivi nella
mia mente l'aver udito, ancora verso la fine degli anni Venti, dei campagnoli
che, di una torre medioevale vicina al loro paese, dicevano con orgoglio:
"L'è un Monumento Nazionale!" (e con un tono di voce da far capire che
quelle due parole erano proprio pronunciate con l'iniziale maiuscola!):
qualifica che era stata letta, senza dubbio, sulle cartoline (quelle romantiche
cartoline, non lucide, con la foto in bianco e nero un po' sbiadita!)
in vendita nella "bottega", ufficialmente "Sale e Tabacchi", ma dove c'era
di tutto: dai salami agli zoccoli, dagli aghi e dai bottoni al merluzzo
salato, e via dicendo. Tempi passati! Un'atmosfera fin de siècle, del
resto sfogliando il libro della nostra gentile autrice, si respira in
molte delle sessanta illustrazioni in bianco e nero (le pagine a colori
ripresentano spesso, invece, in una vesta scientificamente più attuale,
gli oggetti dei quali si era occupato Fantaguzzi). Specialmente i ritratti
del Fantaguzzi stesso e dei suoi familiari e gli scorci di edifici, vie
e piazze cittadine, quasi un contrappunto visivo al testo, rendono possibile
istituire ideali confronti con l'oggi. Cosicché la seconda parte si amplia
in una panoramica della vita culturale astigiana a cavallo dei due secoli,
limitata eppure intensa (se è lecito un ossìmoro del genere). Gli astigiani
non solo, ma anche i cittadini di altre città, piemontesi e non, arricchirebbero
sicuramente la loro personale biblioteca con questo libro vario, interessante,
e, soprattutto, pensato e scritto, con partecipazione viva: in due parole,
con la mente e col cuore.
LUCIANO MANINO
Università degli Studi di Torino |
Loretta Tosello
GIUSEPPE FANTAGUZZI
editore SE.DI.CO di L. Fornaca - GRIBAUDO
edizione 1999
pagine 176
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
18.00 €
8.90 €
ISBN :
EAN :
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