Il
sapore schietto basterrebbe da solo a decretarne il successo, ma i
fagioli sono anche tradizione e memoria, voglia di semplicità.
In un mondo che ha sempre più fretta, la pignatta che borbotta
sul fuoco non sarà la panacea, ma aiuta.
I fagioli saziano, mettono a proprio agio i commensali, affratellano. La forte personalità, come si addice al re della cucina rustica, gli ha riservato un posto di primo piano in tutte le tradizioni regionali. Fresco o secco è alla base di decine di zuppe. Spesso è abbinato alla cotenna di maiale, che gli dona sapidità e giusto condimento, ma si sposa altrettanto bene con la pasta, il riso, i cereali e perfino la polenta.
PRESENTAZIONE
Paniscia, pasta e fasioi, ola al forno, ribollita, jota, tanti modi per
indicare l'apoteosi del fagiolo, la minestra. Il meglio del meglio. Ce
ne sono decine di varianti, praticamente una per famiglia. L'antico "ministrare",
il gesto semplice e nello stesso tempo solenne del capofamiglia che distribuiva
direttamente dalla pignatta, da cui deriva il termine, nei fagioli si fa
arte. Tradizione, memoria e gusto si sommano in un piatto che è un rito
dal forte potere evocativo. I fagioli piacciono praticamente a tutti, saziano,
mettono a proprio agio i commensali, affratellano.
Davanti a una fondina di pasta e fagioli non c'è discussione che regga:
appagano e basta. E' come se il cucinone di Fratta divenisse il mondo intero
che abbraccia, caldo e invitante, con i suoi profumi e la serenità di gesti
pacati e autentici, rassicuranti. L'espressione umile e nello stesso tempo
festosa dipinta da Annibale Carracci nella tela Il mangiafagioli ci aprirà
il cuore. Quella brocca con il calice di vino rosso, i pani rustici tenuti
saldi con la mano, quasi a difenderne la proprietà, le cipollotte fresche,
il piatto con le frittate saporose, saranno anche nostri. Gli invidieremo
la ciotola di cotto, tonda e ampia, e avremo la stessa espressione lievemente
ironica, forse sorpresa, di chi non desidera altro. Perfino il piumaggio
del cappello sembrerà partecipare al rito.
In un mondo sempre più affrettato, dove per trovare il nostro equilibrio
abbiamo bisogno di qualcuno che anche nel tempo libero ci organizzi un
pacchetto di vita legato alle stagioni - il profumo di un prato a primavera,
del fieno, il sapore del fiocco di neve che ci sorprende a occhi in su,
il gelo che sferza il viso, l'odore della stalla, sì l'odore della stalla
- dando valore a quell'intimità antica con una terra madre fino a ieri
snobbata, la pignatta di fagioli che borbotta sul fuoco non sarà la panacea,
ma può aiutare. "Poni i fagioli in una pentola di terra con acqua - quantum
satis - olio purissimo, salvia, aglio a spicchi, pepe e sale; chiudi bene,
poi fa bollire adagio e sarai felice", suggeriva Alfredo Panzini, narratore
e saggista. Un gesto piccolo, all'apparenza insignificante, come accade
spesso a tutte le cose che ci danno felicità e poi appaiono grandi: le
uniche che ci rimangono dopo che le abbiamo dimenticate. Scodelliamoli
insieme.
Elma Schena e Adriano Ravera
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SOMMARIO
PRESENTAZIONE
Cercando le Indie trovò i fagioli
In Piemonte li propagandò la cucina futurista
Contro i pregiudizi
Il segreto è la cottura
Tour della zuppiera in Italia
La cottura al fiasco
Fagiolo Cuneo, l'eccellenza della qualità
Il regno dei borlotti
Dove la tradizione è dolce
Buon augurio per iniziare l'anno
Fagiolate di carnevale
Con la pasta è rito
RICETTARIO
Fagiolo è... piatto regionale
[..]
Fagiolo è... territorio
[..]
Fagiolo è... vegetariano
[..]
Fagiolo è... innovazione
[..]
Fagiolo è... dolce
[..]
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Elma Schena - Adriano Ravera
FAGIOLI PER TUTTI I PALATI
editore BLU Edizioni
edizione 2005
pagine 64
formato 20,5x20,5
brossura
tempo medio evasione ordine 4 giorni
7.50 €
5.30 €
ISBN : 88-7904-010-3
EAN :
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