INTRODUZIONE
Pensare di organizzare un convegno culturale nel forte di Exilles è stata un'idea del Dott. Alberto Vanelli, un'iniziativa che intendeva accrescere l'importanza del forte sia come monumento storico-archeologico, sapientemente restaurato, sia come centro culturale irradiante un potente richiamo sui due versanti delle Alpi.
Ne conseguì che il congresso ebbe carattere intemazionale e, va sottoli-neato, se le adesioni giunsero solo dalla Francia ciò va attribuito, forse, ai tempi alquanto ristretti in cui il convegno dovette essere pubblicizzato e quindi organizzato, sia al fatto che - nonostante un tema che non escludeva rievocazioni e analisi in ogni settore alpino - di fatto le relazioni parve-ro concentrarsi - salvo un'eccezione - su avvenimenti e su studi legati alle Alpi occidentali.
Un nuovo incisivo simbolismo è sorto proprio da questo primo congresso: la presenza di oratori "transalpini", profondi conoscitori delle vicende plurisecolari del forte, ha rappresentato un saldo legame tra le nostse Nazioni confinanti sulle Alpi. L'Italia, erede delle tradizioni del Regno di Sardegna, custode gelosa del novello forte ottocentesco, ha dimostrato questa apertura di amicizia e di identità con gli esponenti francesi che tende a porre gli esseri umani della Regione alpina in un validissimo plafond di fratellanza e di comprensione reciproca.
Vedere un ufficiale francese d'alto grado, nella bella uniforme bleu scura degli Cha,sseurs des Alpes assidersi tra i congressisti; ascoltame più tardi la dotta lezione sulla campagna del Lesdtguieres nel 1595 nella Val della Dora ha rappresentato un vivo, profondo piacere, come se si fosse d'un tratto ritrovato un amico, appena differenziato da un'uniforme di colore diverso, con il quale vi sono infiniti punti di contatto e di concordanza.
Sul piccolo forte alpino si sono addensate, quasi nubi temporalesche, le grandi ambizioni dell'Impero Austriaco al tempo della Restaurazione, l'acredine e l'invidia della Francia che costatava la ricostruzione di un monumento fortificato che i Giacobini avevano fatto rasare nel 1796, le difficoltà intrinseche delle attività di costruzione delle possenti muraglie, le pressioni dell'Inghilterra per il ristabilimento della "Barriera Alpina" nei confronti della Francia.
Queste ed altre interessantissime questioni si sono dibattute nel congresso, che costituiscono oggi preziosi documenti di storia, di architettura militare e di archeologia sul forte e sulla sua valle.
Esprimo l'augurio che il nostro forte valsusino possa ancora costituire la sede di incontri culturali internazionali. È il destino delle grandi opere monumentali del passato, quasi che, nelle antiche muraglie, possano sorgere e svilupparsi più facilmente idee concrete al servizio della più vasta cultura europea.
Guido Amoretti |
INDICE
Guido Amoretti - Patrizia Petitti
Introduzione
Alberto Vanelli
Presentazione
Aldo Audisio
Presentazione
Vilma Fasoli
Il valore strategico delle Alpi occidentali
Marino Viganò
Settecento in armi: le fortificazioni
Giorgio Ponzio
Il campo trincerato nella fortificazione moderna dal XVI al XVIII secolo: un esempio pratico
Jean Pierre Martin
Le Réveillon du MontgenEvre: la prise d'Exilles par Lesdigurères le 21 janvier 1595
Pier Giorgio Corino
Istruzioni per la difesa del forte di Exilles
Guido Amoretti
Il trattato franco-sabaudo del 1796 e la distruzione della barriera di fortificazioni alpina
Andrè Dupouy
Les sources autrichiennes des forts d'Exilles et de l'Esseillon
Francesco Barrera
Forte di Exilles. Il restauro e il recupero: metodi e soluzioni per un organismo museale
Agostino Magnani
Il forte di Exilles e il museo
Aldo Audisio
Forte di Exilles: il futuro di un monumento
Mario Federico Roggero
Conclusioni
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Guido Amoretti - Patrizia Petitti
DAL FORTE DI EXILLES ALLE ALPI
editore OMEGA EDIZIONI
edizione 2003
pagine 246
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine 8 giorni
20.00 €
14.00 €
ISBN : 88-7241-464-4
EAN : 9788872414644
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