PRESENTAZIONE
Quarant'anni fa le colline di Langa e Roero erano belle come adesso, o forse ancora di più, ma non assicuravano ricchezza a quanti vi spendevano sopra la propria fatica.
Molti erano tentati di abbandonare l'agricoltura, un mondo che sembrava superato; i1 turismo enogastronomico era un fenomeno assai ridotto; la viticoltura, da sempre prevalente, attraversava una delicata trasformazione.
Uve anche ottime non producevano sempre buoni vini e i vini, ad eccezione del re Barolo, stentavano ad imporsi sui mercati. C'era l'esigenza, avvertita però da pochi, di muoversi ed in particolare di cogliere le opportunità che la legislazione nazionale, tarda ma lungimirante, offriva attraverso le denominazioni di origine.
Furono alcuni enotecnici e viticoltori, sostenuti da appassionati rappresentanti delle Istituzioni (Beppe Colla, Giacomo Oddero, Renato Ratti fra tutti) che si impegnarono per informare, coinvolgere, convincere: e si ottennero le prime DOC.
Altri puntarono, e la fucina per tante idee fu la Famija Albèisa, a strumenti che valorizzassero i prodotti, che salvaguardassero la migliore tradizione culinaria, che conservassero e trasmettessero la civiltà del vino: e vennero prima Il Comitato Difesa Vini, poi i Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba, poi l'Enoteca.
Fu un'intuizione di Luciano De Giacomi, allora nuova e strana tant'è che in tutt'Italia di enoteche ne esisteva una sola, che trovò nelle istituzioni locali e provinciali un'adesione convinta e concreta.
Ettore Paganelli, sindaco di Alba, ne divenne il primo presidente e fu presidente per trent'anni.
E De Giacomi e Paganelli fecero due miracoli: conciliare i loro caratteri difficili perchè forti e realizzare e gestire, con validi collaboratori, l'Enoteca.
L'Enoteca era pensata per raccogliere tutti i vini tipici dell'albese e dell'intero Piemonte, dopo una selezione severa ed accurata. Ma non solo. Si voleva difendere e valorizzare una cucina che nei secoli, partendo dalla semplicità contadina si è arricchita ed ampliata, ma che deve sempre basarsi sui migliori prodotti locali, fra cui principe è il tartufo bianco d'Alba.
E ancora ci si proponeva di conservare, anzitutto per noi stessi e poi per proporre ai tanti turisti, la cultura della vigna e del vino, del bere come piacere, dei valori di una terra dove si lavora duramente ma dove amicizia, aggregazione e solidarietà non sono parole vuote.
Decenni di storia, di convegni, di manifestazioni, di iniziative a risonanza mondiale, di presenze illustri, di innumerevoli visitatori ed il livello di qualità e tipicità raggiunta dai nostri vini ci dicono che quella scommessa è stata vinta.
Per rendere sempre più adeguati alle esigenze dei tempi la struttura e le proposte dell'Enoteca, gli ultimi consigli di amministrazione hanno deciso importanti novità ed hanno voluto realizzarle proprio in occasione del quarantesimo anniversario per dimostrare il proposito di continuare sulla strada dei fondatori.
È stato fatto un radicale rinnovo ed ampliamento degli allestimenti museali, inaugurato il 25 maggio 2007.
Sono iniziati i lavori del nuovo e ardito edificio che sostituirà i vecchi ed insufficienti locali della segreteria e che avrà spazi anche per le Associazioni presenti al Castello, per degustazioni, per conferenze, per nuovi reperti museali.
È stato costituito un Osservatorio su vino e salute che intende, nel momento in cui questo meraviglioso prodotto è oggetto di una campagna mediatica deformante, ristabilire la verità e dimostrare che è proprio la cultura del bere, che nasce dalla nostra civiltà del vino, lo strumento migliore per combattere ogni forma di pericoloso abuso.
Il Consiglio però ha ritenuto di aggiungere questo libro.
Per far conoscere sempre di più il Castello, l'Enoteca, il ristorante, quanti vi operano e le ultime novità ma specialmente per esprimere un'affettuosa riconoscenza a coloro che nel passato, mossi solo dall'amore per la propria terra, hanno fatto cose egregie.
Il Castello non è solo una costruzione di straordinaria bellezza ma grazie a loro, ha una storia e un'anima che vogliamo conservare. E se è vero, come è vero, che il futuro ha un cuore antico, in questa storia e in quest'anima troveremo motivi per affrontare meglio il presente e preparare il nostro avvenire. |
SOMMARIO
Presentazione - Tomaso Zanoletti
Il Castello
L'Enoteca Regionale Piemontese Cavour
L'Enoteca attiva
Il Museo delle Langhe
Il Futuro dell'Enoteca
I Consigli di Amministrazione
Bibliografia
Indice dei nomi
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Giulio Parusso
ENOTECA REGIONALE PIEMONTESE CAVOUR
editore L'ARTISTICA
edizione 2007
pagine 158
formato 20x28,5
cartonato con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine 5 giorni
28.00 €
28.00 €
ISBN : 978-88-7320-178-6
EAN : 9788873201786
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