Com'è
segreto il cuore di Torino e com'è raro giungere a vederlo, lambirlo,
capirlo. E' un vezzo della città sfuggire alle definizioni, sgusciare
dai luoghi comuni, spiazzare l'osservatore in vena di formule con una
sorpresa, una finta, uno scatto di reni.
Per festeggiare il suo centenario di prima capitale dell'Italia unita,
nel 1961 tutta Torino si mobilitò in un maquillage collettivo,
che partì dai luoghi della storia - Palazzo Reale, Palazzo Madama,
Palazzo Carignano con il primo Parlamento e arrivò alle facciate
delle case. Ma con una mossa geniale volle che le mostre ufficiali fossero
ospitate in sedi nuove, simbolo di modernità, di progettualità:
lungo il Po, accanto al Museo dell'Automobile (1960), scorsero il Palazzo
a vela, i Padiglioni delle Regioni, il Palazzo del Lavoro di Pier Luigi
Nervi con i suoi sedici pilastri a ombrello, una funivia per il cocuzzolo
del Parco Europa al di là del fiume e una navetta su monorotaia
che anticipava virtuosismi nipponici in fatto di trasporti. Pur orgogliosa
delle memorie, voltandosi indietro a riconsiderare il momento più
alto della sua gloria Torino si rivelava città viva, proiettata
nel futuro. Così come celebra il centenario della "sua"
Fiat, la maggiore industria nazionale, conquistando le Olimpiadi invernali
del 2006, formidabile occasione di iniziative e progetti tra montagne
meravigliose.
Sì, le montagne. Salite sulle colline che sovrastano da presso
Torino fin quasi a lambire il territorio urbano. Meritano una visita,
magari spingendovi alla Basilica di Superga. Accanto a quella tomba di
re e di regine, ideata dal siciliano Filippo Juvarra, maestro del tardo
Barocco, nel 1949 si schiantò l'aereo che riportava in patria il
grande Torino, la squadra che contende alla Juventus lunghi amori e furenti
passioni nel popolo del calcio. Ma poi fermatevi, scegliete un punto,
per esempio il Colle della Maddalena, e guardate quanto sia vicina la
corona delle Alpi. Ecco il cono del Monviso, dal quale scaturisce il Po;
ecco il Bianco e il Rosa, i due più elevati colossi d'Europa; ecco
la piramide vertigginosa del Cervino: ponti rocciosi con la Francia e
con la Svizzera. Ponti più che barriere, verso una terra che ha
visto arrivare nel 218 a.C. Annibale con i Mauri e i Numidi, elefanti
e cavalli, nel 49 a.C. le legioni di Giulio Cesare prima del Rubicone.
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Da un incontro tra un grande giornalista de La Stampa, Alberto Sinigaglia, un avvocato-fotografo, Michele Bianco, uno storico-antropologo, Massimo Centini, già autore di pregevoli ricerche sulla nostra regione, è nato Emozione Torino, che attraverso le immagini e le bellezze della città, trasmette grandi emozioni.
Sembra tanto lontana Torino, in quell'angolo d'Italia lassù in alto a sinistra. Eppure sotto la Mole dell'ardito architetto Antonelli quante cose sono accadute prima che in altri luoghi della Penisola: qui sono nati il cinema, l'automobile, la radio, la televisione, l'alta moda e il computer. Torino laboratorio di cultura si diverte a giocare con i contrasti. Ospita le mummie e i sarcofagi del Museo Egizio, secondo per ricchezza e qualità soltanto a quello del Cairo, ed è tra le capitali mondiali del collezionismo d'arte contemporanea. E' circondata di residenze regali, capolavori di architettura del Settecento.
The
secret heart of Turin is rarely revealed to even the discerning eye, for
this is a city that refuses to be caught in the net of definitions and
commonplaces, that disconcerts the weavers of formulae with an oddity,
a feint, a sudden backflip.
In 1961, to celebrate the first centenary of the Unity of Italy and of
Turin as the first capital of the new nation, the city embarked on a far-reaching
maquillage that touched up the faces of the buildings where history had
been forged - the Royal Palace, Palazzo Madama and Palazzo Carignano,
home of the first Italian Parliament - and the facades of many houses.
Yet all the official shows and displays were sagely hosted in entirely
new premises, symbols of the modern world and its designing skills. Along
the Po, just beyond the Automobile Museum, itself inaugurated but a few
months earlier, there rose the sail-shaped Palazzo a Vela, the Pavilions
of the Regions, and the Palazzo del Lavoro by Pier Luigi Nervi with its
sixteen umbrella-like pillars, along with a cableway running over the
river to Parco Europa on its hill, and a monorail shuttle that was a preview
of what Japan would soon excogitate in the matter of trasport. While proud
of its memories, in thus turning back and reviewing the height of its
glory Turin showed itself to be a lively city with its graze set on the
future. A similar marriage between the past and the future can once again
be espied in the contemporary celebration in 1999 of the centenary of
Italy's largest industrial concern - Turin's Fiat - and the selection
of the city as host for the 2006 Winter Olympics, a challenging opportunity
for the undertaking of initiatives and projects amid the marvellous mountains
that form the city's natural background.
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Michele Bianco - Alberto Sinigaglia - Massimo Centini
EMOZIONE TORINO
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2003
pagine 116
formato 25x35
cartonato con sovracoperta plastificata a colori, inserito in prestigioso cofanetto di fattura manuale
tempo medio evasione ordine 2 giorni
52.00 €
29.90 €
ISBN : 88-8068-136-2
EAN : 9788880681366
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