Non si tratta di un romanzo, né di una delle tante storie partigiane. Ma di una semplice raccolta di ricordi, ancora caldi, vissuti sulla pelle di alcuni "margari" della "Granda", un tempo ragazzi ed ora non più giovanissimi.
racconto è un ritorno ad un passato ormai lontano ed è espresso da chi ha visto la scuola di sfuggita in tempo di guerra.
Tuttavia queste righe hanno il valore di una testimonianza veritiera, rivissuta con nostalgia, dai malgari e dai pastori allora sparsi con mandrie e greggi sui Monti delle Meraviglie, ancora italiani. Perché, come scrivono: «Non si possono dimenticare facilmente fatti e persone che valgono tutta una vita...».
Una «margara» racconta...
Mi presento...
Mi chiamo Ghibaudo Emilia Maddalena. Offro al lettore queste poche righe di ricordi dei nostri alpeggi, vissuti durante il triste periodo della guerra 1939-'45, dopo l'8 settembre, sui Monti delle Meraviglie. Sono ricordi lontani ma sempre vivi. Li affido alle stampe così come mi vengono in mente, senza pretese.
Provengo dalla Valle Gesso, la valle del Re Vittorio Emanuele e di Elena di Montenegro; da Valasco, dove essi trascorrevano le vacanze estive. Di quassù attraversavano in Valmasca, dove erano ospiti della Capanna Gulia del Marchese Centurione e della moglie Giulia. All'imbocco della Valle Gesso si svolta a sinistra per Roaschia: un piccolo borgo, donde provengono molti pastori, che poi svernano, senza fissa dimora, a Tortona, Pavia, Mortara, Alessandria... ; per ritornare in estate a Roaschia, donde le pecore possono risalire agli alpeggi. Questo paese non ha sbocchi verso i monti, se non attraverso il Colle del Vemante. È un paese agricolo dove, un tempo, si producevano castagne, orzo, formentino e si distillavano le noci, sempre abbondanti, da cui ricavare l'olio per i
lumi dei lunghi inverni.
Sul colle del Vernante vi sono due piccole borgate, Goderia Soprana e Goderia Sottana. Qui i giovani vivevano solo in estate, e d'inverno emigravano sulla Costa Azzurra. Loro punto di riferimento erano Iyères di Toulon e Marsiglia. Ma, quando possibile, miravano a Nizza La Bella. A Goderia viveva la famiglia dei miei monni paterni, Ghibaudo Parsej: nonno Michele e nonna Stefana mi i loro tredici figli. Più in basso in una conca detta "Limbo", abitava la famiglia di mia mamma, i Ghibaudo Bixot: nonno Domenico e nonna Maddalena, con i loro nove figli.
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INDICE
Una «margara» racconta...
Mi presento
Il babbo si fa "margaro"
Dentro alla cesta del burro
Sui monti di Casterino.
Tra due fuochi
Ben 14 "pirulate" di polenta
Una conferma del passaggio degli ebrei per Casterino
Gíacu Tribula
Neta Isoardi, Tanìn, Testa ed fer, la "Regina dei margari"
Tante banconote
La mia vita da "margara"
Nel dopo-guerra
Verso un addio a Casterino... doloroso e definivo
Un saluto pieno di nostalgia
Ancora un viaggio a ritroso, sulla via dei ricordi...
Ora passo la parola a mio fratello...
Giovanni Ghibaudo, ragazzo di allora
L'8 settembre sui monti delle Meraviglie
A Saluzzo e Saccabonello
A Casterino
L'americano caduto
Colpita la telescrivente tedesca
Pandan
Farina dal Cielo
I falsi partigiani .
Ragazzi trasportano sui muli
le munizioni dei partigiani
Don Pino
Maccari
Due tedeschi alla nostra baita
La triste fine di Manizza
ll cannone
Roaschia brucia
A San Lorenzo di Fossano
Il treno rovesciato
La bomba nella stalla
La guerra è finita!
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Emilia Maddalena e Giovanni Ghibaudo - a cura di Aldo Ponso
?L BIRUCIN
editore FUSTA
edizione 2011
pagine 96
formato 16x22,5
brossura con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
12.00 €
12.00 €
ISBN : 978-88-95163-50-5
EAN : 9788895163505
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