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DALL'ECLETTISMO ACCADEMICO ALLO STILE NOVECENTO
L'architettura a Torino fra il 1860 ed il 1930
PREMESSA
Dall'eclettismo allo stile novecento: una precisazione di metodologia storica ed alcune precisazioni terminologiche

"Un quadro generale di opere raggruppabili nella bibliografia sulla città, dal punto di vista dell'organizzazione dell'impianto urbano e della storia della cultura edilizia, nel periodo compreso fra l'Unità d'Italia e l'avvento del Fascismo al potere, ancora non esiste. Né possono considerarsi come contributi di qualche utilità ed interesse apporti non sistematici, di spessore solo fisico, segnati troppo da interessi per mode passeggere (...) oppure apporti troppo sintetici, lacunosi e frammentati, agganciati ad interessi divulgativi (...) non utili, pur se raccolti in opere editoriali di grande respiro ed indubbia serietà scientifica"'.
Così scrivevano, nel 1980, Giovanni Maria Lupo e Paola Paschetto: tale affermazione è ancora in gran parte vera - anche se in anni recenti la bibliografia sull'argomento si è arricchita di alcuni significativi titoli - e probabilmente resterebbe tale anche se si facesse riferimento non a Torino ma ad un'altra grande città italiana o europea. Pertanto, precisiamo da subito come la presente ricerca sia basata in primo luogo sull'esame dei progetti presentati agli uffici comunali per ottenere il titolo abilitativo alla costruzione ed oggi custoditi all'Archivio Storico della Città di Torino. Al fine di ottenere la massima oggettività e la massima uniformità, tutti gli edifici menzionati nei capitoli seguenti sono identificati con il nome del progettista, il nome del committente e la datazione risultanti dalle pratiche edilizie.
Eppure, nonostante la modesta fortuna critica, l'architettura della seconda metà dell'800 e dei primi decenni del '900 rappresenta un capitolo storico che per la sua vastità e complessità, per la varietà dell'ispirazione stilistica appare d'indubbio interesse, tale da meritare un'attenzione ben maggiore di quella riscossa fino a questo momento dalla critica. La produzione architettonica di quegli anni è imponente e al riguardo, per rimanere a Torino, è sufficiente considerare l'aumento della popolazione urbana. Così, nel 1861, anno dell'Unità d'Italia ed epoca in cui si è ormai conclusa la stagione dell'architettura neoclassica, Torino conta circa 200.000 abitanti. Nel 1901, agli albori dell'industrializzazione, la popolazione ha raggiunto i 330.000 abitanti e nei primi decenni del nuovo secolo, mentre lo sviluppo industriale si consolida, la popolazione regista un incremento costante di circa 100.000 persone ogni dieci anni, passando a 420.000 abitanti nel 1911, a 500.000 nel 1921, a 590.000 nel 1931, a 710.000 nel 1941. In estrema sintesi la popolazione è più che triplicata nell'arco di ottant'anni.
All'imponente incremento demografico corrisponde un'altrettanto imponente espansione urbana: ovviamente un'ampia parte dell'edilizia realizzata in quell'epoca è priva di valore artistico, rappresenta una produzione corrente meramente utilitaristica destinata a soddisfare le esigenze abitative delle classi meno abbienti. Ma a quegli stessi anni risale anche una larga messe di edifici pubblici e di abitazioni private di lusso, nelle più diverse tipologie, progettati da professionisti di talento, ai quali non si può negare la dignità di artisti.
Certamente sul periodo storico che qui interessa e che spazia all'incirca fra il 1860 ed il 1940, ha pesato uno scarso interesse, anzi un atteggiamento dichiaratamente ostile da parte di molta critica d'arte.
[..]
SOMMARIO

PREMESSA - Dall'eclettismo allo stile novecento: una precisazione di metodologia storica ed una precisazione terminologica

1. Domenico Ferri
2. Giuseppe Bollati
3. Carlo Ceppi
4. Pietro Carrera
5. Enrico Petiti
6. Camillo Riccio
7. Costantino Gilodi
8. Angelo Reycend
9. Architetti eclettici minori (Panizza, Bertolotti, Polani, De Bernardi,
Spezia, Camusso, Trocelli, Rivetti, Casana, Tonta, Losio, Santoné Beria,
Gallo, Bologna, Vigna)
10. Architetti neomedioevali (Formento, Ferrante, Brayda, Mella, Molli,
Gatti, Lattes, Napione)
11. Pietro Fenoglio
12. Carlo Angelo Ceresa
13. Arnaldo Riccio e Giuseppe Velati Bellini
14. Gottardo Gussoni e Ermanno Vivarelli
15. Giovanni Chevalley
16. Giuseppe Momo
17. Vittorio Eugenio Ballatore di Rosana
18. Architetti minori fra eclettismo, liberty, déco e novecento (Bonelli,
Saccarelli, Vandone, E. Bonicelli, Betta, Rigotti, Frapolli, Gribodo, E
Mollino, Benazzo, Besozzi)

Bibliografia




Alberto Stefano Massaia

DALL'ECLETTISMO ACCADEMICO ALLO STILE NOVECENTO

editore L'ARTISTICA
edizione 2011
pagine 192
formato 22x22
brossura con alette
tempo medio evasione ordine
2 giorni

28.00 €
28.00 €

ISBN : 978-88-7320-272-1
EAN : 9788873202721

 
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