Mussolini, vigoroso nelle piazze, possente dai balconi e poderoso sui pagliericci di tutto il paese, tra le mura domestiche subiva le penitenzi propinategli dalla consorte sottoforma di paciacconi sul grugno.
L'Italia ha finalmente il suo impero! Bisogna festeggiare. "Si costruisca una mongolfiera!"
Poi, tutti sopra, podestà e federale, maghi e meretrici, falsi dottori, musicanti da funerale, piloti, artisti falliti e addirittura Mussolini.
Perfette metafore del regime, l'aerostato e il duce si gonfiano soltanto a parole. Chi crollerà per primo?
I gemelli Peppessigala avevano apprezzabile esperienza meccanica, la quinta elementare, la licenza da pilota e una fidanzata. Una in due.
Una mongolfiera come metafora del regime, un intreccio di storie da leggere d'un fiato che suscita ilarità a ogni capoverso.
La fantasia e la creatività di Marco Volpatto ci consentono di approfondire un periodo drammatico della nostra storia e lo stile esilarante che caratterizza la sua narrazione non consentono ai lettori di esimersi dal sorridere seguendo le vicende che si susseguono all'ombra del Municipio di Settimo Torinese.
È proprio la cittadina a nord di Torino a ospitare le vicende dei tanti personaggi che caratterizzano l'opera, magistralmente descritti da Volpatto. Dal podestà Antenore Bollito ai gemelli piloti Peppessigala, dal Maresciallo dell'aria Italo Balbo al meccanico Umberto Canaverio, le loro peripezie si intrecciano intorno alla vera protagonista dell'opera, la mongolfiera.
La mongolfiera, l'impresa impossibile frutto dell'ostinazione di un ambizioso podestà, diventa l'immagine di un intero regime che proprio nell'anno in cui è ambientata l'opera vive il momento di massimo fulgore, tanto luminoso quanto provvisorio. Dopo il 1936, "XIV anno dell'Era Fascista e I dell'Impero", come si ricorda in modo sistematico e divertente nel libro, il mito fascista si "sgonfia" sotto i colpi delle proprie menzogne e delle proprie responsabilità, trascinando con sé le sorti dell'intero Paese.
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Settimo Torinese, 1936. Il regime chiama, la città risponde: costruirà una mongolfiera e la porterà in cielo. Trascinati dal podestà Antenore Bollito, i settimesi si lanciano nella costruzione di un aerostato gigantesco, imperituro e "figlio d'italico ingegno", forte dei miti fascisti e della presunta, illimitata potenza del duce.
L'Italia è un impero e si sente grande senza esserlo. Come Settimo, cittadina dalle misere beghe, dove il podestà spende energie e il poco denaro che c'è in un'impresa inutile quanto balzana, mentre da Roma il dittatore chiede baldracche anziché progresso.
Sullo sfondo, un popolo generoso, capace di grandi contraddizioni, pacifico ma invasore, povero ma spendaccione. Ognuno a modo suo è fascista, per convinzione, opportunismo o paura, tutti ignari della voragine cui ci si sta avviando. Sopraffatti dalla propaganda del regime, gli italiani vivono con incosciente orgoglio gli ultimi anni di serenità, all'oscuro del disastro imminente di cui l'aerostato settimese, nato male e finito peggio, è l'emblema perfetto.
Soltanto due ragazzi, Celeste e Francesco, si rendono conto dell'inconsistenza ingannevole del regime. Non hanno strumenti per affrontarlo, ma il loro amore clandestino e giovane cresce nel solco di una prima, timida Resistenza. Al varo della mongolfiera sarà presente Benito Mussolini.
Non tutto, quel giorno, andrà per il verso giusto. |
Marco Volpatto
IL DUCE IN MONGOLFIERA
editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 2014
pagine 200
formato 13x18,5
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
12.00 €
12.00 €
ISBN : 978-88-6804-024-6
EAN : 9788868040246
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