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I DOLCI LIBERTY
IL LIBERTY

Strano destino dei nomi.
Negli ultimi decenni del XIX secolo nasce in Belgio uno stile che rapidamente si diffonde in tutta l'Europa. Il nuovo stile è l'Art Nouveau, che in Germania ed Austria assume il nome di Jugendstil ed in Inghilterra quello di Modera art. Per gli italiani è invece Liberty da un architetto ed arredatore inglese, Sir Arthur Lasenby Liberty, operante tra Londra ed il Giappone.
Forse nella scelta di questo nome, non vi è la consapevolezza di quanto la cultura italiana sia stata influenzata dall'altra cultura puritana e borghese anglosassone intrisa di poetiche istanze connaturate di natura, foglie, fiori e tralci; istanze, a prima vista, antitetiche con la cultura ed il temperamento mediterraneo della nostra civiltà.
Vi è evidentemente un contagio che avvolge l'Europa, in un'epoca in cui, dopo i travagli della metà del secolo, gli uomini vogliono essere rassicurati, accarezzati e lambiti da cose accattivanti e gioiose, nei loro palazzi, nei mobili, nei monili, nella musica, nella pittura e sulle loro tavole.
Si può affermare che mai uno stile abbia avuto la forza del liberty nel diffondersi capillarmente e rapidamente, non lasciando indenne dalla sua influenza e dal suo fascino, nessuna personalità della cultura.
L'atto di nascita del liberty, non sarà mai scritto, ma si può affermare che Van de Velde ed Horta, nel 1893, ne siano stati gli anticipatori ed i primi propagatori; Van de Velde, particolarmente attivo nella sua opera di divulgazione, attribuisce con estrema onestà, al pittore Finck, il merito di aver previsto nelle linee delle piante, delle erbe e dei fiori una esorcizzazione delle linee neogotiche, non più corrispondenti alla domanda di benessere e di felicità del mondo borghese.
In Belgio Horta è affiancato dagli architetti George Delcoigne e Max Blieck, e dai designer di allora, Philippe Walfers e Serrurier. Per l'Olanda il passo è breve, anche se un certo spirito di "campanile", porta gli olandesi a definire la loro nuova arte: Dutch Art Nouveau, con i celebri architetti Kromhoult, P.C. de Basel e l'arredatore principe, Djsselhof. In Francia, con sottaciuti richiami all'arte celtica e con accenni modificativi di un Luigi XV, ancora imperante, l'Art Nouveau si espande attraverso il suo maggior centro di produzione e di riverbazione, che è Nancy.
Nancy in fondo non ha la pretesa di esser la principale città d'arte della Francia, ma a Nancy vi è una scuola di arti e mestieri nella quale sono attivi i grandi maestri dell'arte vetraria, Gallé e Bing, e dove collaborano Eugène Vallin e Louís Majorelle.
A Parigi, intanto, Guimard disegna le prime stazioni della Metropolitana; Lalique inventa vetrate e lampade; Plumet e Sauvage disegnano a loro volta i più bei balconi del mondo. In Austria la Secessione Viennese, abbraccia il nuovo movimento artistico e nel 1897, anche per opera e merito del pittore Gustav Klimt, si impone la Jugendstil.
Klimt è accusato di decadentismo e di accademismo, ma continua per la sua strada. Sono note le sue figure femminili, languidamente erotiche ed estetizzanti, ma è appunto da queste sue tendenze che lo Jugendstil prende quota e come una nube si espande in tutta Europa. Accanto a lui e certo da non trascurare, gli architetti Wagner, Hoffmann e Olbrich, che impostano su quello stile i nuovi canoní architettonici e decorativi dell'epoca.
Anche per Vienna la metropolitana è l'esempio di quell'epoca. At-traverso il gruppo dei Sette di Darmstad (arredatori, scultori e architetti), la macchia d'olio si allarga, arrivando a Monaco di Baviera per opera di Beherens ed a Praga col grande architetto Jean Kótera.
In Spagna, Antonio Gaudì, affastellando le esperienze architettoniche di un paese arabo-gotico-catalano, assorbe anche la nuova esperienza culturale, che si ispira alla natura ed in una sintesi di cilisparati elementi della sua arte architettonica, realizza procedimenti costrut-tivi in armonia con l' Ad Nouveau. Puig y Cadafalch gli è accanto in questa ricerca. In Italia, le figure che emergono sono:
Ernesto Basile, che sente e fa sua, prima la Secessione, poi l' Nouveau; esplicita questa lezione nei padiglioni dell'Esposizione di Palermo ed in molte ville private, ricche di decorazioni e di ferri battuti, secondo i nuovi canoni. Ma ricade nel banale e nel magniloquente, quan-do è incaricato della progettazione del Palazzo del Parlamento a Roma.
Raimondo D'Aronco, la cui incisività nello specifico quadro del liberty deriva dall'aver egli progettata l'Esposizione Mondiale di Torino del 1902; esposizione nel corso della quale si incontravano il liberty di D'Aronco, la Modern Art della scuola di Glasgow con Mackintosh, lo Jugendstil di Monaco e la Deutsche Kiinst und Decoration di Darmstad.
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INDICE

Il liberty
Perché il liberty è finito in pasticceria?
Una domanda senza risposta
I vini e i liquori Liberty
Il Vermouth di Torino
Il Rosolio, l'Elisir e il Ratafià
Le Crépes e le Omelettes
Crépes alla marmellata alla Isadora Duncan
Omelettes alla "Ruskin"
Omelettes di bisquit "Salomé"
Omelettes leggere "Gallé"
Crépes soufflées "Art Nouveau"
Pallottole di ricotta alla Gabriele D'Annunzio
Gnocchi di prugne (o albicocche) alla Oscar Wilde
Viennese alla Kokoschka
Viennese al semolino
Livanzen (con lievito)
Il vespaio (Buchtein)
Kolatschen
Serpentina dí mele
Loie Fuller di noci
"Folies Bergères" al cioccolato
Canapè della Carinzia
Canapè di ricotta
I dolci fritti
Mele fritte alla Ensor
Prughe fritte
Orecchie di lepre di sfoglia
Salsiccette alla Hermann Obrist
Salsiccette dolci di riso
Fritole del Palladio
Balons di fieno
Crema fritta alla veneziana
Croquettes di castagne
Crema fritta con le mandorle
Rose fritte alla D'Aronco
I budini
Budino di semolino Budino leggerissimo Budino di albumi Tropon al cioccolato
Budino di mandorle flambé
Budino di noci Budino di castagne Budino di arance
Budino di Sorrento con tuorli d'uovo
I soffiati
Soufflé di riso con frutta
Soufflé di limone
Soufflé di cioccolato con albume Mousse omelettes
Mousse dí fragole
Soufflé di "Pan di Spagna"
Soffiato di caramello Soffiato di pane bianco
Perché i dolci liberty Chi? Dove? Quando? Glossario
Biografie degli autori




Elio Casati - Giorgio Ortona

I DOLCI LIBERTY

editore DANIELA PIAZZA
edizione 1989
pagine 144
formato 17x24
cartonato con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine
2 giorni

17.00 €
12.90 €

ISBN : 88-7889-045-6
EAN :

 
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