Pregheira a San Miché
San Miché de Ventemiglia / e de Pigna e de Mentun, / prutetù de 'sta famiglia / ti a cunusci a sou Pasciun: // Da Baiardu au Murinetu, / tra cunfin da Diu marcai, / e d'â Gènduřa au Burghetu, se viveva cume frai. // Numà in Vescu, sulu in Conte, / tüti u stessu pavagliun, / se insci'a Röia gh'eira in ponte, /l'eira u ponte de l'üniun. // I demòni i sun vegnüi, / cun durù i n'àn separai, / cume de nemighi crüi / pöi se semu iscì amassai. // San Miché de Ventemiglia / e de Pigna e de Mentun, / a l'é u spegliu 'sta famiglia / d'ina ben ciü gran Pasciun; // fà che i omi dae frunteire / ciü i nu' sece separai, / suta
in arcu de bandeire / fa' chi vive cume frai.
Filippo Gigliu Rostan |
Dopo il successo della prima edizione del Glossario, la Cumpagnia di Ventemigliusi si presenta nuovamente al pubblico dei suoi sostenitori con una edizione riveduta ed ampliata di quell'opera capillare che Enrico Malan aveva a suo tempo prodotto e che, per i riscontri positivi
avuti, ha segnato un momento fondamentale di sintesi e di sistematizzazione del dialetto ventimigliese.
La presente edizione è il frutto di un altro decennio di ricerca minuziosa e continua che l'autore ha condotto in quello che è il substrato ancora attivo della parlata locale, entrando a rilevare le forme di sopravvivenza del vocabolo principalmente nella memoria della popolazione anziana che, attualmente, costituisce il veicolo di identificazione e di conservazione della Parlata locale.
l profondi mutamenti sociali, di cui la città
Ventimiglia è stata teatro dall'ultimo dopoguerra ad oggi, hanno fatto sì che il dialetto abbia assunto una pregnanza sempre minore della vita collettiva, verso la quasi totale scomparsa dalla quotidianità. Sino agli anni Cinquanta del secolo scorso, le forme di vita e di aggregazione della popolazione, le attività legate al mare e al lavoro della campagna, la Posizione di città di confine per Ventimiglia, gli scambi umani e le conseguenti contaminazioni linguistiche avevano permesso, attraverso i secoli, la costruzione e lo sviluppo di un repertorio linguistico che rispecchiava i modi di vita di tali settori. L'attenzione dedicata alla pesca, alla coltivazione della vite e dell'olivo, alla floricoltura, alle attività manuali in senso lato nonché le forme di aggregazione sociale di cui si sviluppava la vita ventimigliese sono state coinvolte in una massiccia e continua immigrazione di popoli ed in una economia nazionale e cittadina che ha sviluppato attività di un settore terziario sconosciuto. Tutto ciò ha creato nuove forme di vita e, di conseguenza, nuove terminologie linguistiche che il dialetto non ha recepito. Penso, in questo, alla rivoluzione operata dalla tecnologia, al termine "classificatore" o "processore", alla vasta gamma dei vocaboli, spesso stranieri, che indicano oggetti e modalità operative del settore. Di fronte a ciò - ma questo è solo un esempio e uno dei tanti possibili - la parlata locale si è trovata in difficoltà: nella precedente costruzione, tramandata nei secoli, i relativi vocaboli non c'erano. Nell'odierno, "coniarli" risulta impossibile.
Ecco allora delineato il grande dilemma che si pone oggi dinanzi alla volontà di "conservare" e "trasmettere" il dialetto alle nuove generazioni. I due termini, apparentemente affini e quasi di facile integrazione, ad una riflessione più attenta appaiono addirittura antitetici, implicando essi, nel loro significato, un diverso atteggiamento verso la lingua stessa. Il termine "conservare" ha in sé un elemento di staticità che impone la considerazione "sic et nunc", senza alcuna variazione, dello stato in cui la lingua si trova codificata e, sino a oggi, conservata. Il termine "trasmettere", al contrario, implica un atteggiamento dinamico che, letto secondo le leggi della comunicazione, richiede un codice comune tra due soggetti che possa veicolare un significato. Ecco allora l'interrogativo che si pone con evidenza: quale significato reale, profondo, calato nella realtà quotidiana, può essere attribuito ad un termine che è nato e cresciuto in seno ad una civiltà resa minoritaria, laddove esplicitava linguisticamente attività che oggigiorno non trovano più riscontro nella vita reale? Quali risonanze cognitive, affettive, culturali in senso lato possono essere suscitate da una parola, da un aneddoto, da un proverbio che è nato in un contesto di vita ben determinato e molto diverso dai contesti di vita attuali? Quali sono i termini e i modi di condivisione dei significati che sottendono le creazioni linguistiche di ieri e di oggi e quali sono le loro possibilità di integrazione?
Il vero dramma della sopravvivenza del dialetto è, a mio parere, nella insanabile dicotomia dei termini "conservazione" e "cambiamento" laddove il primo termine, nell'ottica di conservazione della cultura locale, è determinato per forma e significato e legato ad una civiltà non più dominante, mentre il secondo termine indica mutamenti etnici, linguistici, economici che, nella nostra città e nell'ambito territoriale di diffusione del nostro dialetto, sono in continua evoluzione.
Nell'equilibrio dei due termini di difficile integrazione, si inserisce il nuovo Dizionario ventimigliese che oggi viene presentato al pubblico: esso, rispetto alla versione precedente, porta alla luce ulteriori vocaboli ancora presenti nella cultura ventimigliese e nel suo dialetto che sono stati raccolti con pazienza e precisione. Ma, e questo è un ulteriore aspetto di pregio dell'opera, il dizionario è arricchito dagli studi che il dottor Emilio Azaretti, prima, ed il maestro Renzo Villa, poi, hanno svolto, negli anni del cambiamento, per la salvaguardia della purezza della lingua, cercandola nella sua matrice originaria e restituendola, per questo, pregna delle risonanze e dei valori che la civiltà locale che l'ha prodotta aveva ad essa conferito.
La Cumpagnia dí Ventemigliusi è lieta di pubblicare questa nuova edizione e si augura che essa possa essere, come già la precedente. strumento di arricchimento linguistico e culturale per quanti vivono la nostra città, la sua storia, i suoi difficili mutamenti e per quanti condividono con amore la civiltà locale ed i valori che essa contiene.
Cumpagnia di Ventemigliusi
il Console Rappresentante
Rita Zanolla |
Enrico Malan
DIZIONARIO VENTIMIGLIESE-ITA - ITA-VENTIMIGLIESE
editore ALZANI
edizione 2010
pagine 328
formato 21x20
brossura
tempo medio evasione ordine 3 giorni
16.00 €
9.90 €
ISBN : 978-88-8170-396-8
EAN : 9788881703968
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