PREFAZIONE
La griffe è una delle caratteristiche più significative di quest'inizio di terzo millennio: l'occhio e l'orecchio sono costantemente "bombardati" da messaggi inneggianti - in modo più o meno subdolo - a questo o quel marchio. La riproduzione della lattina della "Campbell" o della "Coca Cola" effettuata da uno dei più noti artisti della Pop Art è considerata indice della nostra epoca, tanto quanto "La Gioconda" può esserlo dell'umanesimo. L'uomo contemporaneo si compiace delle sue buone letture, ma è bersagliato dalla pubblicità come un analfabeta, attraverso il marchio e l'immagine dei prodotti. Anche la persona meno condizionata dalla civiltà dei consumi e dalle sue invadenti comunicazioni finisce per essere sensibile alla garanzia rappresentata da un certo marchio, senza più sentire il bisogno di leggere minuziosamente le componenti del prodotto su cui esso figura.
L'uomo del nostro tempo non deve quindi stupirsi se in secoli passati, nei quali l'alfabetizzazione era ben meno diffusa, un simbolo visivo quale quello dello stemma o arme gentilizia, fosse chiaro emblema del potere di un signore, di una famiglia, di una dinastia. Era l'immagine per eccellenza, quasi più della fattezza fisica e più del nome, circa la presenza in un determinato sito e la locale "superiorità" morale, sociale o politica di chi, di quell'insegna, si fregiava.
L'arma gentilizia si percepiva visivamente in battaglia, ma si sentiva nel suo valore simbolico tanto su un altare quanto nel lavatoio di una fontana. È quanto questo libro di Gustavo Mola di Nomaglio fa rivivere con capacità e competenza per tutta la Valsusa, da Névache a Bardonecchia sino a Rivoli.
La paziente ricerca che ha ispirato il libro ha riportato alla luce testimonianze di stemmi ed armi gentilizie ancora presenti in valle, nonostante l'incuria, il decorso del tempo e le distruzioni degli uomini. Ma ha pure condotto alla predisposizione di un prezioso e meticoloso blasonario - in ordine alfabetico secondo l'impostazione di Antonio Manno - attento a casati e famiglie ma pure a città e comuni, a vescovi ed ecclesiastici.
Ne emerge una rappresentazione araldica della Valsusa analitica e completa, dettagliata e complessiva, che viene ad arricchire le nostre conoscenze storiche grazie alla matura ed esperta padronanza dell'autore, inserendosi sapientemente in un rilevante filone di studi vivificato in questi ultimi tempi in area subalpina da rinnovato interesse.
GIAN SAVINO PENE VIDARI
Presidente della Deputazione Subalpina di Storia Patria |
INDICE
La Biblioteca di Segusium
Prefazione di GIAN SAVINO PENE VIDARI
Passato [e presente] della Valle di Susa attraverso la rappresentazione araldica
Alla ricerca di sopravvivenze materiali:
UN patrimonio di messaggi dal passato compromesso dall'azione del tempo e dell'uomo
Uno sguardo sulla nascita ed originarie funzioni dell'araldica
Ordinamenti araldici negli Stati sabaudi,
con riferimenti segusini
Araldica e vita quotidiana
Altre testimonianze segusine
Araldica e politica: sovrani e ceti dirigenti in una rappresentazione parallela di poteri, prestigio ed onore
Personaggi e famiglie del passato segusino attraverso la rappresentazione araldica
Insegne gentilizie di Comunità della bassa e media Valle di Susa registrate in occasione dei "consegnamenti" del 1614 e 1687-88
Indice dei motti |
Gustavo Mola di Nomaglio
DIZIONARIO ARALDICO VALSUSINO
editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 2007
pagine 286
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
18.00 €
16.20 €
ISBN :
EAN :
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