E' la quarta edizione del Dissionari Piemontèis di Gianfranco Gribaudo. La prima risale al 1972-1976 (Torino, lj Brandé, in quattro torni); la seconda al 1983 (Editip Turin/A l'anségna dij Brandé) e la terza al 1996 con il titolo Neuv Gribàud (Torino, Daniela Piazza Editore). Un lavoro assiduo di molti anni, che ambisce a disporsi accanto ai grandi dizionari dei nostri linguaggi regionali. Il Dissionari non è da meno dei dizionari storici che lo hanno preceduto, tanto rispetto al metodo quanto rispetto alla completezza e alla sensibilità per l'evoluzione lessicale e semantica. Nel trentennio che va dal 1996 a oggi Gianfranco Gribaudo ha continuativamente arricchito il testo, accogliendo nuove voci che contribuiscono a un adeguamento significativo, che questa quarta edizione documenta a meraviglia.
Ogni singola voce e ogni singola riga delle oltre mille pagine che compongono questo volume sono state controllate e riviste con attenzione, al fine di offrire agli studiosi e al pubblico uno strumento completo di consultazione di quella lingua che Pacòt chiamava — questa la ragione del titolo — la fiama ch'as dèstissa nen. Il risultato non è semplicemente un elenco di parole con relativa traduzione ma uno strumento di grande apertura, che contiene molte voci tratte dai tanti dialetti dei piemontese nelle varietà che corrono lungo i versanti della koinè. Un'opera che guarda al passato, dì cui raccoglie le vestigia, ma che attraverso il presente si proietta verso il futuro, nella fiducia strenua che le generazioni venture possano profittarne, continuando a dare alimento — nonostante gli allarmanti avvisi del peggio — a quella fiamma di passione cui il titolo allude. |
IL LUNGO CAMMINO DELLE PAROLE SALVATE
Gianfranco Gribaudo è un distinto novantunenne, che con la sua attività dà solida prova di almeno due principi guida: la compresenza di locale e internazionale - di idiomatico e di universale -, insieme con la conciliazione di due ambiti solo apparentemente inconciliabili. Il che significa che la sua passione di uomo piemontese non ha affatto ostacolato - anzi ha favorito - la sua esperienza di uomo-Onu, di uomo-Bit, autore del volume Dal Borgh al Bit (Gaidano e Matta, 2018), che racconta la sua pluriennale vita diplomatica. Uomo, insomma, sia del dove sia dei tanti altrove che forte della sua laurea in Scienze Politiche e del suo "saper fare" ha frequentato come ambasciatore di internazionalità.
E siccome ceci produit cela, ecco che all'attività di fondo, scaturita dalla lezione dei suoi grandi maestri e dalla sua intelligenza, ha preso avvio un'illustre carriera, che lo ha portato a ricoprire ruoli di grande responsabilità. Ma è anche venuta svolgendosi in lui - come violon d'Ingres - la passione degli studi piemontesi e in particolare degli studi lessicografici della lingua piemontese e dei suoi dialetti.
Ed è proprio grazie a questa sua apertura internazionale che in sede di studi linguistici Gribaudo non si è mai fatto assertore puristico di una lingua ferma e fissa, ma ha sempre saputo lavorare in senso storico, sia riconoscendo che le lingue - tutte le lingue - evolvono, sia accogliendo accanto all'apporto fondamentale della lingua di koinè, i non meno fondamentali apporti dei dialetti in cui questa lingua si dissemina.
Da qui - da questa fonte - scaturisce la ricchezza del Dizionari() suo, che è venuto negli anni arricchendosi, ed è diventato il testimone di un'apertura d'ampia configurazione prospettica: una sorta di grandangolo che accoglie nell'ampiezza l'osservazione del particolare.
Detto ciò, resterebbe da motivare le ragioni che hanno indotto il Centro Studi Piemontesi a pubblicare la quarta e definitiva versione del Dizionario. Intanto la stima per l'uomo, che s'accompagna in tutta evidenza alla stima dell'opera, di cui la Ca dé Studi Piemontèis viene a fregiarsi. Senza trascurare il fatto che il Dizionario si inserisce perfettamente nello spirito e nei fatti addirittura statutari del Centro oltre che nella sua vigilanza di merito garantita da un prestigioso Comitato Scientifico.
Del resto, l'attività che il Centro Studi Piemontesi ha dedicato negli anni tanto agli studi linguistici, di cui fa fede il fiore all'occhiello del Repertorio Etimologico Piemontese, quanto agli studi letterari, confluiti nelle varie Antologie via via pubblicate - da Renzo Gandolfo in poi - è la più onesta testimonianza di un cammino di forte tenuta storica e di elevata misura estetica.
Chi, dunque, meglio del Centro Studi Piemontesi, può accogliere con favore e gratitudine il lavoro di Gianfranco Gribaudo? A queste solide ragioni una ne vorremmo aggiungere di ragione affettiva, ricordando la stima che padre Giuliano Gasca Queirazza, già nostro Vicepresidente e Presidente del Comitato Scientifico, ha sempre manifestato nei confronti dell'Autore.
Turin, Ca dé Studi Piemontèis, luj 2025
ALBINA MALERBA - GIOVANNI TESIO
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Gianfranco Gribaudo
DIZIONARIO PIEMONTESE-ITALIANO La fiama ch'as dėstissa nen
editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 2025
pagine 1026
formato 17x24
rilegato cartonato
tempo medio evasione ordine 2 giorni
58.00 €
55.00 €
ISBN : 978-88-8262-351-7
EAN : 9788882623517
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