IL DONO DEL CANTO
28 giugno 1886 - 5 novembre 1945. Sono le due date della vita di Nino
Costa.
Quest'anno ricorrono i quarant'anni della morte, il prossimo anno il centenario
della nascita. Le date ele ricorrenze per sé non sono nulla: il
loro valore consiste nel proporre bilanci, nel fare conti. E dunque due
date impegnano, se possibile, di più. Ma fare i conti con Costa
non è facile, soprattutto per la mia generazione, che si è
educata ad un gusto diverso, a una diversa militanza poetica. Per noi,
delle due strade complementari che segnano il percorso della poesia in
piemontese, ha contato di più Pacòt nel quale abbiamo letto,
interessatamente u'incrinazione esistenziale, un'officina dagli attrezzi
fini. Di Costa forse, abbiamo temuto la "popolarità"
che abbiamo creduto maniera.
Le lezioni di Riccardo Massano, che ha letto Costa con notevole impegno
di esegeta, e l'edizione recente di Viglongo, che già aveva raccolto
in Tornand le poesie sparse, costringono ad una revisione del
giudizio o quantomeno ad una più equa impostazione. Costa è
forse vittima di ciò che Borges afferma per certi suoi scrittori:
l'occultamento o l'invisibilità dello sforzo. La felicità
prosodica che è riscontrabile in Costa, fin dai sonetti di Mamina
e che per sola impostazione di tono rende perfetto anche il verso
banale, fa pensare spesso ad una poesia di superficie. Ma proprio la poesia
di superficie, come dice Eliot, non pùo essere intesa come studio.
La poetica di Costa si pùo condensare nella nota che fu inserita
nella seconda edizione di Sal e peiver (1925) e che si rifaceva
all'esempio dei classici italiani e dialettali, ma soprattuttto al "
maestro ed tuti ij poeta: el pòpol". Poetica ribadita nella
presentazione all'ultimo e postumo volume, Tempesta (1946), e
segno di una fedeltà che non viene meno, filo rosso di un percorso
poetico di cui non si possono tacere i termini fondamentali: Mamina
(1922), Sal e peiver (1924), Brassabosc (1928),
Fruta madura (1931), Roba nostra (1938), Tempesta
(1946). [..]
Giovanni Tesio |
INDICE
IL DONO DEL CANTO di Giovanni Tesio
00Nota dell'Editore
IL DIVINO DONO
ooIl divino dono
ooFantasie
ooFu-ci-ki e Pe-ci-ko
ooI balocchi in Paradiso (Fantasia di ooNatale)
ooFalchetto Reale
ooCome nacquero le "stelle alpine"
ooGiro tondo
ooGenerosa (Episodio coloniale)
ooIl convegno delle campane
ooIl vecchio signore che vendeva i oofrancobolli
ooLe tre armille
ooIl ceppo meraviglioso
L'abate senza fastidi
L'asino (Racconto di Natale)
La calata dei barbari
Nonno Piemonte
Nel mondo della luna
La preghiera dell'aurora
Vigilia di Natale
Ninna nanna di Natale
Pasqua
Il nido
Le stelle
Il vento sul bosco
Le due libellule
La lampada ad olio
Terra piemontese (Bozzetto)
Si veste primavera (Bozzetto scenico)
La lettera in arrivo (Bozzetto scenico)
00In piemontese:
Vei Natal
La fiòca
L'otonn
El parpajon
Le stelle
Le doe mame
Paisanòtt e sitadin (Monologo per un ragazzetto in abito da contadino)
Giandojetta (Monologo per na citin-a vestìa da Giandojetta)
Fastidi gròss
'L nòm del mè pais
Rassa nostran-a (Ai Piemonteis ch'a travajo fòra d'Italia)
La Festa dla scòla ( Bossettin per ses scolere)
Pastoral (Composizione a dialogo)
La Madòna dle Fior (Misteri)
El Pont del diav (Rappresentassion)
Nivola matinera
La stella
Tre seugn
L'esperiensa
La sentenssa
La Consolà
Aqcue d' Piemont
La Mòle
Cel Piemonteis
Mare granda
Turin
L'arssigneul
Fontan-e 'd Turin - Pòrta Neuva
La camisin-a (Cansson quasi...antica)
L'arc-an-cel
La Madòna dij soldà
A l'Osteria dij Cassador
Montagne
Tera monfrin-a
Calendimaggio monferrino
00 La Cansson ed Magg
00 Congè
Il "Cantè Martina"
00 Martin e Martineta (stòria 'd montagna)
I Bogianen
Ij doi gheub
Pero e ij parapieuva
L'aso a vòla! (da le Stòrie 'd me Nòno)
La cobia 'd capon
00
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Nino Costa
IL DIVINO DONO
editore VIGLONGO
edizione 1985
pagine 240
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine a richiesta
12.00 €
10.80 €
ISBN :
EAN :
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