Questo libro percorre
il Novecento letterario italiano attraverso quattro itinerari ripetutamente
intrecciati tra di loro: quello del linguaggio, col suo potere e i suoi
limiti, nel secolo della linguistica e della semiologia; quello del soggetto
individuale, l'io, con le sue rappresentazioni e i suoi territori prediletti,
nella cultura che ne ha pianto la centralità perduta e l'ha al
contempo ribadita senza fine; quello della morte, nella società
che l'ha nascosta e nella poesia che l'ha detta; quello, infine, dello
spazio, come alternativa al tempo, despota e demone della modernità.
I referenti culturali sono i classici del Novecento europeo: da Heidegger
a Derrida, da Levinas a Gadamer, da Foucault a Blanchot; gli autori, i
maggiori scrittori italiani del secondo e ultimo Novecento.
Montale, Caproni, Luzi, Calvino. Del Giudice sono i poeti e romanzieri
al centro di quasi tutti i capitoli del libro, che tratta però
anche di Moravia, della Ginzburg, di Gadda, di Biamonti, di Orengo, di
Sbarbaro, di Ungaretti, di Sereni, di Sanguineti e di molti altri contemporanei. |
INDICE
Premessa
Capitolo Primo.
MITO E INCUBO DEL LINGUAGGIO
I La fine della lingua: L'ultimo sogno; Il potere del linguaggio;
Potere o impotenza?; Il linguaggio puro della poesia; Operatori della
parola:
1 Calvino, dalla fiducia alla disillusione semiotica;
2 Caproni, la distruzione del linguaggio (versus Montale e Ungaretti);
3 Luzi, la fede nella parola
II. Domande: In poesia; in prosa
III. Di chi parla il silenzio
IV. Una realtà di parole (forma del
reale nel romanzo): Le lingue della società; Le lingue dell'io
Capitolo Secondo.
TERRITORI DELL'IO
Il sesso; La famiglia
Capitolo Terzo.
DIRE LA MORTE
Capitolo Quarto.
UNO SPAZIO CONTRO IL TEMPO
In poesia; Nel romanzo
Indice dei nomi |
Vittorio Coletti
DIETRO LA PAROLA
editore DELL'ORSO
edizione 2002
pagine 148
formato 15x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
16.00 €
12.00 €
ISBN : 88-7694-458-3
EAN :
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