PREFAZIONE
Fra tutti gli sport praticati e seguiti dalla passione dei tifosi, quello che più mantiene intatta la propria aura mitica, popolare, di significati arcani legati a sfide con gli avversari e, spesso, con se stessi, è sicuramente il ciclismo.
Negli ultimi anni lo sport del pedale si è impantanato nel necessario raggiungimento degli obbiettivi non importa con quale mezzo; ed ecco affacciarsi , non lo spettro ma la presenza vera, tangibile del doping, della farmacologia più spregiudicata che si vuole sostituire ai muscoli. Il calcolo e la malafede si sovrappongono al cuore.
Ma il ciclismo continua a cullare l'immaginario dei suoi tifosi. Le strade dei grandi appuntamenti, soprattutto quelli che portano in alto, sempre più in alto, sono invase da timosi multicolori e, talvolta, fin troppo calorosi. Tutto ciò lo si deve alla grande tradizione, alla sua storia fulgida che funge da volano, lungi dall'esaurire la propria potenza propulsiva.
Il ciclismo è nell'anima delle persone. Per molti la bicicletta è stata, oltre al divertimento, anche lavoro e vita. Ben lo sa chi ha visto crescere nelle nostre città fabbriche ed officine specialmente nei primi tre lustri del secolo scorso.
In poco più di cento anni il ciclismo agonistico ha portato alla ribalta una serie di campioni; di eroici cavalieri delle due ruote, elencarli tutti sarebbe un lavoro arduo e lungo, rimandiamo i lettori all'appendice dove si trova una biografia sul ciclismo e i suoi campioni, uomini che hanno legato i loro nomi ad imprese al limite dell'impossibile, a record formidabili, a vittorie che restano per sempre incise sull'albo d'oro dello sport.
Accanto ai grandi e osannati campioni, quelli da prima pagina, il ciclismo ha vissuto, vive e sicuramente vivrà delle gesta di altri eroi, anche loro campioni autentici, innamorati persi della bici, della libertà di pedalare contro tutto e contro tutti ma, in fondo, contro se stessi, alla ricerca del limite, della meta, anime dochinsciottesche con forti muscoli e cuori di bambino.
Negli anni degli esordi del ciclismo i corridori partivano come i cavalieri erranti della letteratura epica: in corse impossibili, iniziate di prima mattina e finite, molto spesso al tramonto, od anche il giorno seguente.
La Città di Asti ha dato i natali, il 4 gugno 1885 ad uno dei più grandi tra i campioni dei primi anni del ciclismo: Giovanni Gerbi, Piciot, il Diavolo Rosso.
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INDICE
Introduzione
Gerbi e le corse dei suoi tempi di Vittorio Varale
I - L'infanzia di un monello
II - Prime corse, prime vittorie
III - L'ascensione alla gloria
IV - Invincibile!
V - Corse e allenamenti di una volta
VI - Le corse tragiche
VII - Gerbi contro i francesi
VIII - Il fallo di Gerbi
IX - La rentrée strepitosa
X - Lo stayer
XI - Recordman del mondo!
XII - Adesso
Sonetto, il mio cavallo di Sarachet
Poesia, Sudore e polvere di Livio Musso
La rinascita del Gerbido di Paolo Cavaglià
Cronologia del Diavolo Rosso
I Caratteri del ciclismo - Bibliografia
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a cura dell'Associazione Cavalieri Erranti
IL DIAVOLO PEDALA ANCORA
editore DIFFUSIONE IMMAGINE
edizione 2005
pagine 88
formato 16,5x23,5
brossura
tempo medio evasione ordine 4 giorni
10.00 €
10.00 €
ISBN : 88-89277-08-4
EAN :
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