Lettore, permettimi in questa introduzione di abbandonare per un momento la discrezione della terza persona!
Antonio Baratta, scrittore di divertenti e mordaci epigrammi è ricordato da tutti coloro che scrivono e che hanno scritto della Torino ottocentesca e la sua produzione poetica è ancora oggi oggetto di studi e di ristampe.
Nelle pagine che seguono ho voluto raccogliere dei componimenti in versi di Baratta mai raccolti in volume a quanto mi risulta: una serie di sonetti che Baratta pubblico per un breve periodo sulla Gazzetta di Torino, a commento di vari processi celebrati nella nostra città.
Ho concepito l'idea di raccogliere questi sonetti del cavalier Baratta più di dieci anni or sono, mentre svolgevo ricerche su Carlo Savio, l'ultimo impiccato di Torino, per scrivere un articolo poi apparso nel 1988 su Musicalbrandé.
Ho così cominciato a trascrivere e commentare il sonetto dedicato al processo Savio e ad altri casi, quando, nel 1991, l'amico regista Claudio Montagna mi ha chiesto di vivacizzare, con alcuni racconti sul crimine ottocentesco, uno spazio di un suo spettacolo: dal 4 febbraio 1991, infatti, per otto lunedi consecutivi, presso il Teatro Garybaldi di Settimo Torinese, si teneva la terza edizione de «Il Caffè di Claudio Montagna».
Montagna mi affidò un appuntamento fisso, un siparietto dove spiegavo brevemente chi era stato Antonio Baratta e i fatti del processo esaminato, poi davo lettura del sonetto relativo.
L'idea sembrò funzionare bene, nei confronti del pubblico e della critica: «Interessantissima anche la rubrica dello storico Milo Julini, che esce dalle quinte su una реdana a rotelle e, giunto al centro del palcoscenico, racconta di malviventi torinesi, inquietanti come quelli odierni, se non di più», così scriveva Ileana Orsini sul giornale La Nuova Periferia di giovedì 14 febbraio 1991.
Il successo di pubblico induceva Claudio Montagna a invitarmi a partecipare, con la stessa formula, alla seconda rassegna di Teatro Amatoriale, nel 1992. Questa iniziativa, organizzata dall'Assessorato Sport, Turismo e Tempo Libero della Città di Torino, si svolgeva dal 15 al 20 settembre, in via Po 17, nel cortile dell'Università di Torino e contava sei serate, ispirate all'Ottocento torinese, nelle quali presentavo i sonetti di Baratta col titolo Racconti di briganti e delinquenti.
Anche questa volta il pubblico sembrò gradire i versi di Baratta nella mia interpretazione: mi ha fatto particolarmente piacere l'apprezzamento dimostratomi dalla professoressa Cristina Vernizzi, allora direttore del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.
Avevo ormai deciso di pubblicare tutti i sonetti, anche quelli non utilizzati per gli spettacoli anzidetti, ma le mie travagliate vicende professionali mi hanno impedito sino al finire del 1998 di condurre le necessarie ricerche.
In questo periodo, cinque sonetti con il relativo racconto sono stati pubblicati sul mensile Assion Piemontèisa nell'anno 1996. Il direttore responsabile Beppe Burzio si è cimentato nella traduzione in lingua piemontese («a truch e branca») dei sonetti di Baratta, riportata nella parte finale di questo mio libro.
Nel frattempo, col proseguire delle ricerche, ho scoperto altri intriganti collegamenti con Baratta e dintorni: i suoi Epigrammi pubblicati sul finire dell'Ottocento da un editore originario della frazione Tornetti di Vitt, meta di frequentazioni estive di famiglia, il fatto che Curzio, l'autore delle cronache giudiziarie vivacizzate dai sonetti di Baratta fosse conterraneo di un collega a me molto caro.
Tutte circostanze che mi hanno reso il lavoro particolarmente grato, sempre nell'attesa del giudizio del lettore.
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INDICE
Il cavalier Baratta nell'interpretazione
di Milo Julini, col dovuto rispetto
Il «cavaliere senza camicia»
Antonio Baratta - Cavalier Antonio Baratta - La Turchia - I caffè torinesi - La collaborazione con la Gazzetta di Torino
Il primo sonetto ufficiale: l'amor del bello
«Tutte tre sono tre angioli,
tutte mi vogliono bene...»
Cambiali false e prigione autentica
Biografia di Curzio ovvero dell'avvocato
Matteo Bertone
Scoperta di un ladro «onesto» per mezzo del magnetismo
Donne disgraziate
Quando le prostitute erano soltanto bianche
Ufficio Sanitario e dintorni
Un drappello imberbe e manigoldo Antonio Borghino - Le Còche torinesi
Processi di campagna: diritto di passaggio
ed esercizio delle proprie ragioni
«Trionfo della medica scienza
affettuosamente assorellata colla scienza legale»
Soprattutto, non troppo zelo!
Pigliare le mosche per fringuelli
Un ladro più ladro di prima
Un episodio del Processo Mottino
Pietro Mottino - «Portavo quelle armi per difendermi dalle bestie feroci»
L'ultimo impiccato di Torino
La Torino di Curzio e di Baratta. 1863-1864
Il brigantaggio meridionale
Un po' di Storia - Il processo Wengler: il Prussiano napoletano
La camorra in Piemonte
Il processo dei canonici di Carassai
L'obolo di San Pietro - «Undici canonici, più o meno grassi»
Santa Zita in Borgo San Donato
Castagne e querce
Un castagnaro di Pinerolo - Le ultime rime - I funerali di Baratta
Sonetto postumo: un cattivo soggetto, un progetto di furti e l'arresto in flagrante
Due sonetti di incerta attribuzione
Un ingegnoso gallico drappello ovvero truffatori di una grande nazione - Un predicatore ambulante
Il cavalier Baratta nell'interpretazione
di Beppe Burzio
Opere di Antonio Baratta
Elenco cronologico della pubblicazione
dei sonetti sulla Gazzetta di Torino
Francesco Giuseppe Ponzio, truffatore
internazionale, compaesano di Curzio
Le monete del Regno di Sardegna
e del Regno d'Italia
Bibliografia
Indice |
Milo Julini
DELITTO E POESIA
editore LIBRERIA PIEMONTESE
edizione 2000
pagine 216
formato 12x19,5
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
11.00 €
8.00 €
ISBN :
EAN :
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