Sembra che i giovani esprimano una simpatia crescente per la preghiera; le motivazioni di questa richiesta-nostalgia sono complesse e difficilmente riconducibili ad una causaA un dato di fatto che l'odierna società permeata da un razionalismo neo-illuminista, dal pensiero debole e soprattutto da una invadente pubblicità supportata da una pseudocultura mass-mediale, riscopra la preghiera come "elevati° mentis in Deum" ossia "allargamento di orizzonte", "esodo "dal circolo vizioso e narcisistico dell' IO.
L Wittgenstein scrisse che pregare "Significa sentire che il senso del mondo è fuori dal mondo". Hegel sostenne che "La preghiera riconcilia il finito con l'infinito, crea un'armonia nuova nella sfera delrautocoscienza, del sentire e dell'agire umano in rapporto all'universo intero? (Lezioni sulla filosofia della religione. Zanichelli - Bologna 1973).
La riscoperta della preghiera dell'intus ire (ritonare in se stessi) per sursum ire (per innalzarsi) diventa premessa per affrontare con discernimento e sapienza i problemi concreti. Il commento al Padre Nostro di Tertulliano è di estrema attualità e ci insegna che pregare significa innanzitutto "mettersi in ginocchio", facendoci guidare dal cuore.
La preghiera non è mai ripiegamento su se stessi, non è narcisismo o uno specchio comodo per proiettare insoddisfazioni, delusioni e neppure una comoda scialuppa nei marosi della vita.
PREFAZIONE
Nella crisi contemporanea caratterizzata da brusche oscillazioni, fratture, da una continua sismicità e cosi intensa da rendere difficile il compito di cogliere, nell'irruzione accelerata e contraddittoria degli eventi, alcuna linea significativa capace di fornire criteri ermeneutici sufficienti a percepire il significato complessivo del tempo in cui siamo, mi è sembrato significativo riproporre per i giovani e non solo, il commento di Tertulliano riguardante la preghiera del Signore.
L'operetta agile, tagliente, ricchissima di contenuti umani, religiosi e culturali è un valido aiuto per riscoprire quei valori che da sempre la tradizione ci ha tramandato.
Nella bufera di nebbia e vento che tenta di cancellare dalla nostra cultura la natura sostituita da ambienti e paesaggi artificiali, rarefatti, metallici, plastificati, oppure pullulanti di residui, di sporcizia, abbiamo il dovere di riscoprire i fondamenti della nostra civiltà.
Il neoilluminismo, il razionalismo e il materialismo supportati da sistemi tendenti a creare uniformità, ad eliminare le differenze tra i modi di pensare e di vivere, ad ostacolare la formazione di idee personali e l'autonomia delle scelte, rendono sempre più attuale la riscoperta degli autori classici che ci invitano a costruire un mondo più giusto fondato su valori spirituali.
Le filosofie materialiste dominanti cercano con ogni mezzo di relegare dietro le "quinte" della storia l'Homo per puntare esclusivamente i riflettori sull'Homo Oeconomicus, sul mondialismo massificante, sull'informazione coatta. Di fronte a questo pericolo un autore come Tertulliano sintetizza e ci consegna, nel commento alla preghiera del Signore, un vero e proprio vademecum di valori che rileggendoli e interiorizzandoli sentiamo profondamente nostri.
Ceva, 4 maggio 2009
Aldo Intagliata |
INDICE GENERALE
PREFAZIONE
PRESENTAZIONE
LA PREGHIERA (DE ORATIONE)
NOTA AL TESTO
ESPOSIZIONE DELLA PREGHIERA DEL SIGNORE
LINEA BIOGRAFICA
NOTA BIBLIOGRAFICA
LA PREGHIERA DEL SIGNORE NELL'ESEGESI DEI SANTI PADRI
TESTIMONIANZE ANTICHE SU TERTULLIANO
INSERTO FOTOGRAFICO
ANTOLOGIA DELLA CRITICA
COMMENTO LATINO DEL MIGNE
INDICE ANALITICO
INDICE BIBLICO |
Quinto Settimio Florente Tertulliano
DE ORATIONE
editore FUSTA
edizione 2009
pagine 144
formato 16,5x23,5
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
14.50 €
14.50 €
ISBN : 978-88-95163-21-5
EAN : 9788895163215
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