EDIZIONE
BILINGUE
INGLESE
ITALIANO
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UN REPORTAGE TERRIBILMENTE BELLO
Se
il mestiere appassionato dell'editore è scovare immagini, testi
o versi che "lascino il segno", arrivino nell'intimo di chi
sfoglia il libro, la proposta del Forum di Associazioni per la Cultura
di editare il lavoro di Balbontìn non poteva rappresentare per
noi un'occasione migliore.
Le sue immagini, una volta incontrate, non si dimenticano. Restano impresse
nella memoria, e ogni tanto riaffiorano. Le abbiamo guardate decine di
volte nel preparare questo volume, e mai siamo riusciti ad assuefarci
alla loro terribile bellezza.
Le immagini di Pablo ci "parlano". L'inserimento delle didascalie
è per puro dovere di cronaca, poichè sappiamo, purtroppo,
che situazioni come quella irachena sono realtà quotidiane in ogni
continente, in ogni luogo del pianeta in cui i "potenti" vogliono
imporre le loro strategie economico-politiche.
Le "scelte dei potenti - recita il luogo comune - passano sulla testa
della gente". Purtroppo non sempre è vero. In molti casi ne
"attraversano" i corpi, le menti e le anime.
Li minano con le malattie, li devastano con le mine, li avvelenano quotidianamente
con l'uranio già nel ventre materno, togliendo loro persino la
possibilità di nascere vivi. Espropriano i bambini-lavoratori del
diritto all'infanzia e alla cultura, negano a donne e uomini una vita
"normale", un lavoro dignitoso, la speranza nel futuro.
Se anche a voi le foto di Balbontìn faranno provare questi sentimenti
vorrà dire che siamo riusciti a far bene il nostro mestiere.
L'Editore |
Libro nato dal coraggio di un fotografo che ha voluto documentare alcuni aspetti della situazione in Iraq del 1999. Immagini che non si dimenticano, e che denunciano sia il regime totalitario sia la politica dell'embargo, attualmente sfociata in una guerra, documenti di un mondo che in parte non esiste più, come il mosaico dell'hotel Rasheed.
UN
TAXI ENTRA IN BAGHDAD
La guerra silenziosa inizia con un taxi che entra in Baghdad. E' il 1999.
Sono passati nove anni dalla fine della guerra del Golfo, ma il parabrezza
anteriore della macchina è ancora pesantemente incrinato. Buchi
di pallottole, pensa Pablo Balbontìn. Sassi, dichiara contro ogni
evidenza il suo accompagnatore ufficiale.
Balbontìn è in Iraq perchè vuole vedere, capire,
documentare come possa continuare a vivere un popolo dopo una guerra crudele
e nove anni di embargo, senza aiuti esteri, senza medicinali, senza generi
di prima necessità.
Nessuno gli ha chiesto di andarci. Troppi conflitti strazianti hanno saturato
negli ultimi anni i mezzi di informazione internazionali, dicono. La miopia
dei giornali di tutto il mondo vuol vedere soprattutto l'evasione, la
sensazionalità, la superficie delle cose.
Balbontìn appartiene invece a una generazione, o forse a un genere,
di fotografi che crede ancora all'importanza della comunicazione visiva,
nel racconto onesto di quanto accade, nella capacità della fotografia
di entrare in profondità negli avvenimenti, di mostrare e far capire.
Così decide di partire da solo e raccontare.
[..] |
Pablo Balbontin Arenas
I DANNATI
editore ANGOLO MANZONI
edizione 2001
pagine 112
formato 30,5x24
telato con sovracoperta con cofanetto
tempo medio evasione ordine 2 giorni
36.00 €
14.90 €
ISBN : 88-86142-67-6
EAN :
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