Opera
di pochi anni precedente Il cuoco piemontese, insegna anch'essa
"con facil metodo le migliori maniere di acconciare le vivande sì
in grasso che in magro secondo il nuovo gusto".
Ristampa anastatica dell'edizione del 1831 presso i Fratelli Reycend
e C. Librai di S.S.R.M.
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La
sua prima edizione aveva avuto luogo a Vercelli, nell'anno 1771, ma verrà
ristampata sei volte a Torino e cinque a Milano, sino al 1863, dopo la
proclamazione del Regno d'Italia. Insegna la cucina francese e diffonde
piatti locali dando loro un respiro nazionale. Gli agnelotti di
magro e di grasso sono fra questi. Alto è il numero delle preparazioni
battezzate all'Italiana: oltre agli agnelotti, i cavoli, i filetti
di manzo, la salsa bianca, i tartufi e le teste d'agnello. In essi ritroviamo
derrate tipiche degli stati sabaudini, accanto a pietanze che vengono
dette alla piemontese come la noce di vitello in stufato,
o prendono il nome dalle singole provincie, la focaccia alla monferina
e, in omaggio al primo luogo di stampa, la zuppa alla Vercellese.
Si tratta di un'alta cucina che non risparmia ostriche e champagne, ma
riesuma anche, con la frittata alla Savoiarda, le tradizioni della tavola
fine ed economica.
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presentazione di Carlo Petrini
LA CUCINIERA PIEMONTESE
editore L'ARTISTICA
edizione 2000
pagine 140
formato 15x21
legatura cartonata in seta
tempo medio evasione ordine 2 giorni
24.00 €
24.00 €
ISBN : 88-7320-024-9
EAN :
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