Vivendo in montagna si ha spesso la sensazione che, dopo un interminabile inverno, la primavera arrivi sempre troppo tardi, l'estate sia troppo breve e l'autunno giunga troppo presto. Coltivare un orto o un giardino in questo ambiente non è cosa facile e richiede un continuo esercizio di pazienza e resistenza alle inevitabili frustrazioni. Fare i conti con gelate tardive, ininterrotte giornate di piogge primaverili, violenti temporali estivi, proteggere ciò che si è seminato dalle incursioni notturne di cervi e caprioli, dall'invasione di chiocciole e limacce, non permette distrazioni e necessita di una dedizione quotidiana ripagata sovente da modesti successi, ma che a volte ci regala inaspettati e preziosi risultati. Il piacere del seme che germoglia, del fiore che sboccia, della pianta che cresce, prosegue al di là dei confini del giardino, continua nel prato per poi penetrare nel bosco. Questi ambienti che si fondono l'uno nell'altro sono il mondo da cui ricavo ispirazioni e ingredienti per le mie ricette. 
         
Apro la porta di casa, pochi gradini e sono in giardio fra le vecchie rose piantate dalla nonna di Federica, le ortensie, le peonie, la clematide montana, poi viole, aquilegie, iris, digitali, delphinium, nasturzi, fragole, uva spina, ribes. Un cancello separa il giardino dall'orto, un orto-giardino dove crescono, fra patate, insalate, carote, fagiolini, zucche, cavoli e rapanelli, altre rose e piante aromatiche. Oltre il giardino e l'orto, ci sono il prato, il torrente e il bosco. Questo è il luogo in cui vivo e che mi permette un rapporto quotidiano e profondo con la natura. Spesso questi mondi sono concentrici: c'è l'orto, attorno all'orto c'è il prato e attorno, a circondarli e proteggerli, ci sono i boschi e le montagne. Chi ci ha preceduto era ben consapevole dello stretto legame fra orto coltivato, prato, bosco, torrente, ed elargiva cure e attenzioni ai diversi ambienti. Muovendomi fra questi mondi complementari, i cui confini sono appena percettibili, diventa naturale e spontaneo fermarmi a osservare o raccogliere un fiore, un'erba; strofinarne le foglioline, spezzarne la radice, odorarla. 
        In questi anni, ogni volta che una piantina o un fiore m'incuriosivano, li raccoglievo e li portavo a casa e lì, con l'aiuto di un manuale, cercavo informazioni, imparavo a conoscerli, poco alla volta mi diventavano familiari. I nomi delle piante mi hanno sempre affascinato, stellaria, consolida, mirride, angelica. Imparare a riconoscerle, poterle chiamare per nome, ripeterlo ogni volta che le si incontra crea un legame speciale, una sorta di affettuosa confidenza con questi esseri viventi che servirà a sviluppare un maggior rispetto per ciò che vive attorno a noi. Altrettanto affascinanti sono le caratteristiche e le proprietà di ogni erba, frutto, fiore. Poche sono tossiche, molte commestibili, alcune deliziose. Certe non mi suggeriscono nulla, altre attirano la mia attenzione e nutrono la mia immaginazione spingendomi a provarle in cucina. Dalle quotidiane  
        passeggiate nei boschi con i miei cani spesso ritorno con qualche frutto o fungo nelle tasche della giacca; mi fermo nel prato a raccogliere i fiori e le foglioline del timo serpillo, una felce dolce che spunta fra le pietre di un muretto a secco, la radice dell'erba benedetta. Prima di entrare in casa attraverso l'orto-giardino, raccolgo un mazzetto di prezzemolo, piccole zucchine, i fagiolini più teneri, qualche fiore di nasturzio, due foglie di erba di San Pietro. Ecco, la spesa è fatta, ho tutto ciò che mi occorre per preparare una cena sana e saporita. All'inizio della primavera gli orti offrono un precoce raccolto spontaneo. Alcune erbe, considerate infestanti o comunque prive di valore, e che vengono estirpate in tutta fretta, possono essere utilizzate per le prime insalate. Alla scomparsa della neve la prima a spuntare è la borsa di pastore con le sue tenere rosette e un piacevole sapore di cavolo, poi l'egopodio i cui gambi profumano di mandarino, la portulaca dalle foglie carnose e acidule e molte altre ancora. 
        Seminare, curare, proteggere, sorvegliare la crescita delle verdure del proprio orto, poi coglierle, toccarle, addentarle, prepararle e infine mangiarle, dà vita a una relazione intensa, solida, responsabile nei confronti di ciò che ci nutre e nutre chi ci è caro. 
        Le piante alimentari da noi coltivate e quelle che crescono spontanee nei prati e nei boschi ci offrono, oltre a innumerevoli stimoli e inviti a cucinare piatti salutari e straordinari, la possibilità di riflettere sulla grande generosità e ricchezza della natura, senza però scordarne la fragilità e il delicato equilibrio che tutti noi dobbiamo aiutare a mantenere. 
         
        Dedico questo lavoro a mio padre, con lui ho scoperto per la prima volta il bosco, i fiumi, leMontagne e l'avventura. 
         
        Eugenio 
         
         
         
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    INDICE 
       
      RICETTE BASE 
      Brodo vegetale «1» 
      Brodo vegetale «2» 
      Brodo o fumetto di pesce	 
      Pasta per ravioli	 
      Burro chiarificato o burro bollito	 
      Succo di carne	 
      Succo concentrato di carne	 
       
      PASTE E RISO 
      Risotto all'erba benedetta	 
      Ravioli di piselli	 
      Spaghetti al cipollotto	 
      Maltagliati all'ortica con ragù di trota	 
      Fettuccine alle barbe rosse, salsa al taleggio di capra e semi selvatici 
       
ZUPPE E MINESTRE 
      Minestra alle erbe dell'orto e del prato 
      Minestra d'aglio in camicia profumata ai fiori di timo serpillo 
      Consumato di legumi e germogli di abete rosso 
      Passato di silene e crescione, cosce di rana e «garitole» al profumo di liquirizia di monte 
      Passato di fagioli e radicchi novelli 
       
CARNI 
      Spezzatino di vitello ai funghi porcini 
      Nocette di capriolo in padella, cavolo rosso, funghi e castagne 
      Cervo arrosto all'essenza di ginepro e purea di zucca 
      Bollito di coniglio 
      Fondente di pollo al «Sonchus oleraceus» 
       
      PESCE 
      Pesciolini fritti per Fish & chips 
      Trota all'olio floreale 
      Scaloppe di trota al rabarbaro 
      Brodetto di trota e finocchi 
      Sformato di trota all'erba cipollina 
      Salsa di pane 
      Trota marinata alle erbe 
       
PATATE, ERBE E VERDURE 
      Piccole carote al profumo di carota selvatica	 
      Verdure fritte per Fish & chips	 
      Crema di mele	 
      Chutney di mele verdi e ribes	 
      Carote alle castagne	 
      Uovo alla coque all'acetosella	 
      Patate gratinate	 
      Insalata di patate e crescione di fonte	 
      Arrosto di funghi e porri	 
      Insalata di formaggio di capra ai fiori di nasturzio	 
      Radici di barba di becco gratinate al taleggio di capra	 
      Fiori in pastella	 
       
      DOLCI 
      Sorbetti ai piccoli frutti	 
      Budino di castagne	 
      «Génoise» 
      Glassa	 
      «Génoise» alle fragoline di bosco	 
      Dolce secco alle nocciole	 
      Crème brúlée alla violetta odorosa	 
      Gelato al miele e frutta secca	 
      Torta di noci e grano saraceno	 
      Crema alle noci 
       
       
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               Eugenio Pol - Federica Giacobino  
 
 IN CUCINA CON L'ORTO, IL BOSCO, IL PRATO DI MONTAG  
 
editore BLU Edizioni  
edizione 2009  
pagine 64  
formato 20,5x20,5  
 brossura  
tempo medio evasione ordine  4 giorni  
 
8.00 €  
 5.60 €  
 
ISBN : 978-88-7904-078-5  
EAN  : 9788879040785  
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