EDIZIONE
INGLESE
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"Non
esiste viaggio senza fotografia, ma forse non esiste fotografia senza
viaggio": è in quel "forse" che si rivela l'assenza
della ricerca di Angelo Navarria. In un'ipotesi di lavoro e di esperienza,
dunque, più che in un'affermazione; nell'avvicinamento a un soggetto,
più che nella ripresa del soggetto; in un approccio problematico,
dubitativo anche, alla fotografia e alla sua storia, più che nella
rivendicazione di una poetica e di una genealogia univoche e acclarate;
nei confini, più che al centro.
Le 40 immagini che compongono questo libro sono allora, certo, fotografie
di viaggio. Ma sono, forse, fotografie di un viaggio interiore che si
concreta dentro le immagini colte all'esterno, in una realtà che
è, prima che vera, proiezione della volontà di visione di
Navarria.
Erede di una ormai lunga tradizione paesistica italiana - come non pensare
a Ghirri in talune fotografie, o all'atteggiamento di Jodice di fronte
a taluni fenomeni naturali -, ma capace anche di rivedere, sorprendentemente,
alcune icone dal sapore quasi neorealista - il tuffo in mare, i bambini
che giocano -, Navarria ribalta infine il proprio sguardo in una chiave
fantastica, conferendo alle immagini un carattere di apparizione, di magia,
che forse non sarebbe dispiaciuto nemmeno a Tzara (lo Tzara che legge
Man Ray, s'intende). Non è, sia chiaro, semplice e banale questione
di debiti intellettuali; è, piuttosto, questione di capacità
di assumere il passato per trasformarlo in presente, così come
si assume la realtà per trasformarla in altro, in sguardo rivolto
verso l'interno. A dimostrazione, peraltro, che non è necessario
guardare il proprio ombelico, la vita quotidiana propria e della propria
cerchia e fotografarla (magari male), per dirsi contemporanei: essere
contemporanei può, e forse dovrebbe, significare essere in grado
di confrontarsi con una visione ampia del mondo, dei mondi anche a noi
estranei, e saperne ridare, se non l'essenza, almeno un tentativo di interpretazione.
Per questo le fotografie di Navarria sono "forse" fotografie
di viaggio, perchè in realtà è la predisposizione
al viaggio - e dunque allo spaesamento, alla perdita e al ritrovamento
di di sè - a informare di sè queste immagini, e a renderle
qualcosa di vivo, e pulsante, dentro il cuore dell'esperienza.
[..]
WALTER GUADAGNINI
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"Just
a no journey can be undertaken without photography, so too, perhaps, no
photography can be done without having made a journey". It is in this
"perhaps" that the essence of Angelo Navarria's exploration is
revealed. More in a working hypothesis and experience rather than in a statement;
in the approach to the subject rather than in its portrait; in applying
a method of a questioning and taking a critical stance towards photography
and its history rather than making claims to any singular poetic expression
or distinct traditional line, more at the edge than in the middle.
The 40 photographs in this volume are, of course, travel photographs. But
they are , perhaps, photographs of an inner journey that materialized within
the images taken of the outside, of a reality that, although true, is a
projection of Navarria's intended artistics vision . While part of the Italian
landscape tradition - reminding us of Ghirri in some photographs or Jodice's
interpretation of certain natural phenomena - Navarria also unexpectedly
revisits icons of an almost neorealistics world - the dive into the sea
, children playing Navarria directs his view in an fantastic manner, lending
the images in airy, magical appearance, which perhaps might not have displeased
Tzara ( the Tzara that reads Man Ray, of course). Clearly, then, it is not
a simple and plain matter of intellectual homeage, but rather a question
of a capacity to rework the past, transforming it into the present, as one
interprets on ereality and changes it into another, turned inwards.
This proves , however, that is it not necessary to gaze at one's own navel,
one's daily living and circle of family and friends, photograph it (perhaps
badly) in order to declare oneself a contemporary artist. Being contemporary
artist can, and perhaps should, mean being able to embrace a wide vision
of the world, of worlds other than our own, and to draw from them if not
the essence, at least the basis for an attempt at interpretation. In this
sense, Navarria's photographs are "perhaps" photographs of a journey.
Because in reality the predisposition to travel - and so to accept alienation,
the loss and rediscovery of oneself - that pervades these images enlivens
them with the pulsating heart of experience. [..]
WALTER GUADAGNINI |
Angelo Navarria
CONFINI
editore GRIBAUDO
edizione 2001
pagine 92
formato 20x20
cartonato con sovracoperta
tempo medio evasione ordine ESAURITO
7.99 €
7.99 €
ISBN :
EAN : 9788880582052
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