Abbandonato morente davanti alla sua fabbrica in via degli Artisti, il povero Gariglio aveva raccolto le ultime forze per trascinarsi su per gli scalini fino alla porta di casa Moriondo e a madre e figlia accorse alle sue grida, che tentavano di soccorrerlo, aveva fatto ancora in tempo ad articolare: "Mi hanno ferito... Erano due donne...". Poi aveva esalato l'ultimo respiro.
Nel suo portafoglio, insieme a una cospicua somma di denaro, che faceva escludere l'ipotesi di un delitto a scopo di rapina, fu trovata la lettera dell'amante del prossimo, quella in cui si avvertiva Agostino Moriondo che il cugino e socio era in grave pericolo, perchè quella signora che abitava in via Roma n. 23 aveva giurato che avrebbe impedito con ogni mezzo le sue nozze con madamigella Moriondo.
Fu così che già alle dieci di quella medesima sera le autorità di Pubblica Sicurezza si presentavano in casa di Luigia Sola e la traevano in arresto.
Luigia fu condotta al carcere femminile delle Forzate, in via San Domenico. Non avrebbe più fatto ritorno al suo alloggio di via Roma.
Chi era Luigia Sola, questa dark lady dell'ultimo scorcio dell'Ottocento che riassume in sé, almeno letteralmente, tanto Carolina Invernizio quanto la Contessa Lara, con in più, quasi in chiave postmoderna, un tocco di Guido Ceronetti? Secondo i giudici torinesi che la condannarono, prima a morte e in seguito, con grazia sovrana, al carcere a vita, fu una donna che aveva ordito l'assassinio del suo ex amante. Così sfidando - come scrisse la Gazzetta di Torino - «i vincoli più sacri della famiglia» che «non si possono calpestare impunemente mai», dato che «la famiglia è e dev'essere base e fondamento dell'ordine sociale». Per Cesare Lombroso, che seguì il processo dando manforte al pubblico ministero, Luigia rappresentò l'amore impuro, che se è tale, dedito dunque a «relazioni carnali», «conduce al delitto». Affermazioni e teorie, quelle del criminologo, che all'epoca facevano scalpore, e soprattutto risolvevano i problemi economici, politici e sociali trasformando in delinquenza atavica miseria e ribellione contro di essa e allo stato di cose (allora) presenti. Oggi, per fortuna, le teorie lombrosiane sono cadute in disuso, al pari del loro contesto culturale improntato a un deleterio positivismo, e fanno naturalmente sorridere; però, ai tempi di Luigia, erano purtroppo il verbo e si sa quanto male contribuirono a fare nei confronti dei sovversivi, dei refrattari, dei subalterni, di tutti coloro i quali che non accettarono l'ordine fondato su Dio, patria e famiglia. |
INDICE
Introduzione di Massimo Novelli
1834 - Felicita Viviani maritata Sola
Aprile 1849 - La dispensa
Aprile 1849 - Luigia Sola
Lunedì di Pasqua 1849 - La festa
Maggio 1849 - La promessa
Settembre 1849 - Il fidanzamento
Novembre 1849 - La fuga
1851 - Giovedì Grasso
1852 - Felicità
Primavera 1853 - Nozze in casa Trossarelli
Giugno 1853 - Vita di famiglia
Aprile 1854 - Livia Seconda
Maggio 1854 - Disperazione
Estate 1854 - Intermezzo
Gennaio 1855 - Marito e moglie
Giugno 1856 - La decisione
Agosto 1856 - La prima notte
Dicembre 1856 - L'anima lunga
Gennaio 1857 - Feste natalizie
Febbraio 1858 - Reprimende
Primavera 1863 - Francesco Gariglio
Marzo 1864 - Cattivi pensieri
Settembre 1864 - Separazione
Febbraio 1872 - Plaisír d'amour ne dure qu'un moment
Marzo 1872 - Chagrin d'amour dure toute la vie
Marzo 1875 - Benefizii lunari
Settembre 1876 - La vendetta nel cuore
Ottobre 1876 - Cattive compagnie
Ottobre 1876 - La chiave
Ottobre 1876 - Agguati
Novembre 1876 - Carlo
Novembre 1876 - Il sogno
Novembre 1876 - Il Salvai
Novembre 1876 - Il Torno
24 novembre 1876, mattina - Presagi
24 novembre 1876 - Stavolta a l'è fait
Epilogo
Sulla Trossarello-Sola
Relazione del Prof. Cesare Lombroso
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Laura Trossarelli
CONDANNATE A MORTE LUIGIA SOLA!
editore ARABA FENICE
edizione 2007
pagine 278
formato 15x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
15.00 €
11.90 €
ISBN :
EAN : 9788886771788
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