Introduzione
La storia della seconda guerra mondiale è ricca di avvenimenti interessanti, spesso
poco raccontati. Nel breve periodo in cui il Regio Esercito occupò una parte della
Francia meridionale migliaia di ebrei cercarono rifugio nella zona di occupazione
italiana. Nei mesi che vanno dal novembre 1942 al settembre 1943 la Costa Azzurra,
la Savoia e il Delfinato divennero un inaspettato riparo in un’ Europa dominata dal
nazifascismo. Fu così che il principale alleato della Germania nazista funse da
protettore nei confronti di quel popolo che lo stesso Reich tedesco aveva deciso di
distruggere. Questo libro cerca di raccontare questa surreale storia.
Al fine di rendere il lettore il più possibile pratico del momento storico e dei luoghi
che rappresentano lo sfondo della vicenda raccontata in queste pagine, nella prima
parte del libro viene affrontata brevemente l’entrata in guerra dell’Italia, la breve
Battaglia delle Alpi, e il conseguente armistizio di Villa Incisa. Conoscere i rapporti
politici tra Roma e il governo di Vichy risulta utile per comprendere lo sviluppo di
questa storia, che è, si può dire, essenzialmente una vicenda franco-italiana, seppur con frequenti intromissioni germaniche. Per completare questo necessario discorso
introduttivo abbiamo deciso di parlare diffusamente anche della dinamica e delle
caratteristiche politiche, economiche e sociali dell’occupazione italiana della Francia
meridionale. Infine, prima di affrontare il tema della massiccia presenza dei profughi
israeliti nella zona controllata dalla 4° armata, abbiamo anche ritenuto necessario
descrivere la genesi e la nascita del “problema ebraico” in Francia e in Italia, i due
paesi protagonisti dell’intera vicenda.
Il grande numero di ebrei presenti nell’area, numero che, lo ricordiamo, tendeva
costantemente a crescere a causa dell’afflusso di rifugiati provenienti da tutta
Europa attratti dal tollerante atteggiamento dei soldati e delle autorità militari
italiane, causò dapprima un contrasto a livello locale fra il Regio Esercito e la polizia
francese, e poi una autentica lotta politica tra il governo di Vichy, quello di Roma e quello di Berlino. Gli italiani infatti rifiutarono di permettere la deportazione degli
ebrei rifugiati nella loro zona di occupazione e si riservarono il diritto di proteggerli e
di decidere della loro sorte, scontrandosi così direttamente sia con i francesi, i quali
non potevano accettare sul proprio territorio le condizioni imposte da un nemico
che ritenevano di aver vinto, sia con i tedeschi, che ritenevano inammissibile il
comportamento tenuto dai loro alleati nella “questione ebraica”. La schermaglia
diplomatica dell’inverno 1942-43 coinvolse personalità del calibro di Pierre Laval,
Benito Mussolini e Joachim von Ribbentrop, oltre a generali, ambasciatori e alti
ufficiali di polizia. Risulta quantomeno sorpendente il modo in cui il regime fascista,
ormai al termine della propria parabola politica, si decise a risolvere il problema dei
profughi ebrei
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SOMMARIO
Introduzione
L’antefatto: l’entrata in guerra dell’Italia e la Battaglia delle Alpi
L’occupazione italiana della Francia Meridionale
Italia e Francia di fronte al “problema ebraico”
La prima collaborazione fra gli italiani e il Comité Dubouchage: la zona di
occupazione diventa un “rifugio”
Il duello fra Roma, Vichy e Berlino
Lospinoso in Costa Azzurra
La prima crisi: il breve governo Badoglio
Il ritiro del Regio Esercito e l’arrivo dei tedeschi
Conclusione
Bibliografia, Sitografia, Documentari |
Lorenzo Matta
IL COMPLOTTO DEL BENE
editore SOLETTI
edizione 2019
pagine 182
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
15.00 €
14.20 €
ISBN : 978-88-85557-18-5
EAN : 9788885557185
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