Vicino al Centro, ma fin dalle origini da esso nettamente separato, come anche il norne Cit Turin - insieme umile e orgoglioso - sembra indicare, il quartiere è quasi una piccola città all'interno di quella grande, con caratteri distintivi specifici. Così se osserviamo l'aspetto architettonico, troviamo che la storia dell'architettura novecentesca italiana è in esso efficacemente rappresentata, dal Liberty di Fenoglio, Gussoni, Vittorelli, Ricotti, fino alla più audace avanguardia del palazzo di Aloisio, del Palagiustizia, della avveniristica nuova Stazione di Porta Susa, del grattacielo di Piano. Quanto alla popolazione, il quartiere appare decisamente coeso, raccolto attorno al suo cuore vivo, costituito da piazza Benefica con il suo mercato, e contrassegnato unitariamente anche dal punto di vista religioso (è l'unico quartiere i cui confini coincidano con quelli della sua parrocchia). Nei vari mesi che ho utilizzato per conoscerlo, percorrerne le strade, fotografare palazzi e personaggi, interpellare abitanti di ogni ceto sociale, ho potuto verificare un'atmosfera dei rapporti interpersonali caratterizzata dal garbo e dalla cortesia, un rispetto reciproco e una gentilezza che mi sono sembrati di altri tempi e che effettivamente nella vita di oggi è raro dato di incontrare. Il quartiere è mediamente più tranquillo di altri: il grande traffico lo sfiora senza attraversarlo, la presenza della malavita è ridotta rispetto ad altre zone, la gente avverte meno gli aspetti più negativi della vita metropolitana. Mi pare di aver trovato ancora in Cit Turin, Con piacevole sorpresa, una presenza del profilo civico che un tempo caratterizzava la nostra città: quell'insieme di qualità sociali che nasceva dall'equilibrato connettersi di cortesia e signorile distacco, di serietà e di ironia, di gusto estetico e concretezza, dal senso della misura (esageroma nen..) collegato con la forza etica (bogia nen... nel significato originale di fermezza e resistenza), dalla capacità di collocare al primo posto il dovere e l'interesse collettivo. Per dirlo con una sola parola, ho ritrovato nel quartiere la "torinesità", che sarebbe utile ricuperare per realizzare una "città a misura d'uomo".
Breve storia di Cit Turin
Un piccolo quartiere con tante peculiarità
Un quartiere "diverso" dagli altri?
Forse sì, per una serie di motivi che cercherò di illustrare.
In primo luogo per il nome. Gli altri quartieri, o borghi, di Torino, hanno tutti un doppio nome, piemontese e italiano; questo ha soltanto il nome in lingua piemontese, mentre non si usa proprio la traduzione in italiano, forse anche per la stonatura che ne deriverebbe a un orecchio locale, in quanto il nome della nostra città è maschile in piemontese, ma femminile in italiano. Così, quando ho trovato, nei pressi del bell'edificio della scuole elementari "Alfieri", una scuola materna comunale intitolata "Piccolo Torino", da subalpino di lingua materna piemontese, mi è venuto da sorridere, dato che la traduzione "forzata" mi è parsa una stonatura.
La scelta del nome potrebbe risalire, secondo qualcuno, addirittura all'epoca medioevale, quando esso era il primo sito abitato fuori della città, sulla importante via francigena e, costituendo una entità autonoma ma anche attigua alla città, avrebbe assunto quel nome. Ma la cosa non mi risulta documentata e mi appare assai improbabile, in quanto all'epoca medioevale poche catapecchie o capanne di contadini, staccate l'una dall'altra, non costituivano un agglomerato degno di avere un suo nome. Mi sembra più probabile che il nome risalga alla fine dell'Ottocento, dopo che il Comune di Torino, tra il 1861-65, nella prospettiva che la città diventasse una grande metropoli come capitale [..] |
INDICE
Breve storia di Cit Turin
Un piccolo quartiere con tante peculiarità
Nascita e crescita del quartiere
Carceri "Le Nuove"
Gli incubi di un architetto
Il Mattatoio Civico
Intermezzo regale
Un testimone dell'attività del Mattatoio
Le grandi caserme e il Panificio militare
Giovanni Carlo Cavalli, inventore del cannone a retrocarica
La birra a Torino e il birrificio Boringhieri
La Casa Benefica, invenzione di un grande benefattore
Biografia di un "santo" laico
Storia della "Casa Benefica" in Cit Turin
Due peculiarità della vita della Benefica in Cit Turin: la militaresca divisa e la Banda musicale
Un'avventura industriale: la fabbrica Gallino
Due sul terrazzo
Le vicende della Fabbrica Gallino
Una storia di salvezza
Un artigiano ed una vendita mancata di colla
Un ex impresario rievoca Cit Turin di un tempo
Cit Turin durante la guerra
Bombardamenti e sfollati
Un tragico episodio di barbarie
Archtettura e arte in Cit Turin
Lo stile "LIBERTY" a Cit Turin
Premessa generale
Un grande del Liberty: Piero Fenoglio
Un gioiello di gusto viennese: la palazzina Baravalle
Un costruttore infaticabile: Carrera
Il grattacielo orizzontale di Ottorino Aloisio
li Palagiustizia
Incontro nel Palazzo di Giustizia
La nuova Stazione di Porta Susa
Ugo Nespolo, un grande artista a Cit Turin
Incontro nell'Atelier Una vita per l'arte Nespolo nella Metropolitana di Torino
Il gigante di cristallo
Un vanto dell'Italia: profilo di un prestigioso architetto
Il quartiere oggi
Le strade e i loro nomi
Centri educativi di ieri e di oggi
Educatorio femminile "Duchessa Isabella"
L'Istituto Magistrale che porta il nome del suo fondatore Una dirigente scolastica con esperienza internazionale Profilo di una scuola moderna e funzionale
Un percorso verso il Nobel
La centralità dell'alunno (Istituto comprensivo di via Palmieri) Attività e funzioni del CTP
La triplice impostazione della scuola primaria e i modelli orari della scuola secondaria
Risorse pedagogiche di un "Comprensivo"
Una scuola per lo sport
Il mondo religioso
La parrocchia, il parroco di Cit Turin
Una nuova chiesa per un nuovo quartiere
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Andrea Maia
CIT TURIN
editore GRAPHOT
edizione 2012
pagine 176
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
18.00 €
18.00 €
ISBN : 978-88-97122-41-8
EAN : 9788897122418
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