«Nelle vene di Torino da tre secoli scorre un fluido magico bruno, profumato e ricco di aromi. Talvolta se ne coglie qualche affiato emergere sotto i portici, nelle piazze,
nei cortili, nelle botteghe e nei caffè. Ma bisogna saperlo riconoscere. Ha sentori di vaniglia, di mandorle e nocciole tostate, di caffè, di cacao, con venature di frutta e di miele.»
Torino ha un'antica tradizione legata
al cioccolato, dalle Madame Reali del Seicento ai giorni nostri. Questo libro raccoglie le storie
e i personaggi di una dolce epopea
e ci porta per la città e la sua provincia
a scoprirne il «lato C», con indirizzi e curiosità da veri intenditori.
Un itinerario tra le migliori cioccolaterie, pasticcerie, gelaterie e i caffè storici
dove merita fermarsi a sorbire una tazza di cioccolata calda. Una conversazione con
il dietologo Giorgio Calabrese aiuta a superare i sensi di colpa...
In ogni scheda sono segnalati i prezzi medi, puramente indicativi.
I due autori hanno visitato tutti gli oltre 100 locali segnalati, in anonimato, acquistandone e degustandone i prodotti. Offrono al lettore i loro consigli; non ci sono «voti», ma prelibatezze che Clara e Gigi Padovani hanno ironicamente voluto inserire in un loro personale Pantheon di delicatessen.
Soltanto per la cioccolata calda si è voluto assegnare un rating usando la trembleuse, l'antica tazza del Settecento.
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Tre secoli di piacere
Nelle vene di Torino da tre secoli scorre un fluido magico bruno, profumato e ricco di aromi. Talvolta se ne coglie qualche affiato emergere sotto i portici, nelle piazze, nei cortili, nelle botteghe e nei caffè. Ma bisogna saperlo riconoscere. Ha sentori di vaniglia, di mandorle e nocciole tostate, di caffè, di cacao, con venature di frutta e di miele.
Un tempo la città rimaneva nella memoria dei viaggiatori per le vie ordinate, per i grandi viali e per certi suoi odori: quello dei tram in frenata agli incroci, inconfondibile miscuglio di ferro ossidato e olio bruciato; l'afrore del Po, mitigato all'imbrunire da effluvi di muschi e di fango; la nebbia che sapeva d'autunno e non di smog. Ora quei profumi si sono persi. Del resto anche il metrò di Parigi ha cambiato aróme negli anni. Gli umori del cioccolato, invece, continuano a salire intatti, dal sottosuolo di Torino, fin da quando Maria Giovanna di Savoia-Nemours, la seconda Madama Reale, concesse, nel 1678, la prima «patente» per la produzione del Cibo degli dei a tal Giò Battista Ari. Un cioccolatiere passato alla storia grazie a quel documento, che si è fortunosamente conservato fino a noi. Il fascino esercitato dalle bevande dell'esotismo - tè, caffè, «brodo indiano» realizzato con le «mandorle» provenienti dal Nuovo Mondo - non conquistò soltanto la città sabauda. Si sa che il maitre chocolatier David Chaillou, in quegli stessi anni, aveva aperto una bottega a Parigi nei pressi del Louvre, per concessione di Sua Maestà Luigi XIV.
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INDICE
1 Tre secoli di piacere
Sotto i portici alla ricerca del «lato C»
Una figura da cioccolataio
I pionieri del Cibo degli dèi
I due vecchi del cacao Talmone
2 Intenditori si diventa
Le domande sull'Oro bruno
Le tre anime del gianduiotto
Dei cioccolatini il catalogo è questo
3 Andare a tavoletta
Torino
In provincia
Il cioccolato dell'Esercito
4 Le migliori pasticcerie al cacao
Torino
In provincia
Le uova di Bellissima
Il torrone della legalità
5 Calde emozioni
Bicerinopoli
La cioccolata calda di Vialardi
6 Algide dolcezze
Il Pinguino
7 Cioccolato e salute. Dialogo con Giorgio Calabrese
8 Nel "Pantheon", di Gigi e Clara
Ringraziamenti
Bibliografia
Indice alfabetico dei produttori
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Carla e Gigi Padovani
CIOCCOLA TORINO
editore BLU Edizioni
edizione 2010
pagine 214
formato 13,5x20,5
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 4 giorni
14.00 €
9.80 €
ISBN : 978-88-7904-087-7
EAN : 9788879040877
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